Descrizione
Cappello: diametro 10-25 mm. inizialmente
campanulato presto disteso piano con colorazione
grigio verde, blu-verde mare carico più scuro
verso il centro, mentre gradualmente verso il margine
tende a schiarirsi passando a delle colorazioni
grigio, grigio chiaro fino al biancastro al bordo.
A maturazione il margine è nettamente striato
per trasparenza. Il cappello è inizialmente
e a lungo coperto da una fitta pruina biancastra.
tendente a diradarsi con l’età.
Lamelle: normali, giallastro-ocra.
Gambo: diametro 2-3 x 25-50 mm.
cilindrico abbastanza regolare leggermente flesso,
base leggermente ingrossata con colorazioni biancastre
grigio chiaro, tendente a scurirsi verso la base,
completamente coperto da abbondante pruina biancastra
che le conferire un aspetto fioccoso.
Carne: biancastro-azzurrina
Odore: debolmente fruttato, fungino
Spore: misura effettuata su 30
spore; 8,49 - 10,18 x 5,07 - 5,6 µm, media
9,37 x 5,33 µm. Quoziente:
1,63 - 1,91; Quoziente medio 1,76. Volume: 117,902
- 158,321; Volume medio: 139,32. lisce, da ellittiche
fino a amigdaliformi viste di profilo, ovoidali
viste di faccia. Apiculo abbastanza prominente e
ben evidente, poro germinativio evidente, centrale,
1 – 1,3 µm.
Basidi: 18 – 28 x 6 –
9 µm, clavati, tetrasporici.
Cheilocistidi: 20 – 38 x
5 – 10 µm, per lo più lageniformi
ma anche fusiformi, alle volte con collo sinuoso
che termina con l’apice regolare, largo 2,7
– 3,5 µm.
Pleurocistidi: non osservati.
Caulocistidi: presenti solo nella
parte superiore del gambo, generalmente di misura
superiore a quella dei cheilocistidi e di forma
simile, misuranti 28 – 50 x 6 – 10 µm.
Pileipellis: composta da cellule
sferopeduncolate misuranti 28 – 55 x 8 –
20 µm, poste a formare un imenoderma dal quale
spuntano rari pileocistidi in media più piccoli
e stretti dei cheilocistidi, misuranti 18 –
32 x 4 – 6 µm.
Giunti a fibbia: osservati in tutti
i tessuti.
Habitat e raccolta studiata
Muggia, località laghi delle Noghere, 3/11/2005
in bosco ombroso e umido di Quercus virgiliana,
Carpinus betulus e Ostrya carpinifolia
con sporadica presenza di Castanea sativa.
Il sottobosco è in gran parte ricoperto da
Hedere helix e Ruscus aculeatus.
Gli esemplari sono stati ritrovati su terra nuda,
appressati a dei rami di quercia, morti a terra.
Exsiccatum in erbario EGMC n° 2955, Leg. Bersan
F. & altri, 05/11/2005. LAGHI DI NOGHERE, Muggia
(TS).
Osservazioni
Ci sono delle specie che hanno la facoltà
di spiazzare il loro raccoglitore; la cosa appare
tanto più strana se la località di
crescita è conosciuta e indagata con una
certa frequenza.
E’ esattamente ciò che è successo
il giorno 3.11.2005 nel bosco che fiancheggia la
stradina sterrata che conduce in località
“Laghi delle Noghere”, non distante
da Muggia; e questo spiega anche, in parte, l’accezione
di “specie rara”, ovverosia specie non
solo dotata di una distribuzione circoscritta e
spesso “a macchie di leopardo”, ma anche
di una comparsa occasionale, dunque imprevedibile.
Sul terreno, infatti, l’impressione era quella
di aver trovato un Pluteus con cappello
stranamente colorato di un intenso blu-verde, simile
a quello noto per Stropharia aeruginosa (Curtis:
Fr.) Quél.; il portamento slanciato, la cuticola
striata, rugosa-venosa al centro del cappello, il
gambo bianco, esile, la crescita in condizioni nettamente
saprofitiche (resti marcescenti legnosi in un bosco
umido di latifoglia), erano tutti indizi che avvaloravano
la prima sensazione, a parte il colore delle lame,
ocra e non rosa.
Bisogna ammettere che si è dovuto eseguire
l’esame istologico (cuticola e imenoforo)
per scoprire che il nostro fungo era una bolbitiacea
e per conoscere questa meravigliosa specie, da noi
mai vista prima, che va sotto il nome di Conocybe
aeruginosa; essa è stata descritta da
Romagnesi nel 1968 e successivamente (1983) ricombinata
come Pholiotina aeruginosa (Romagn.) M.M.
Moser nella Kleine Kryptogamenflora.
Dobbiamo però anche segnalare che secondo
la letteratura il cappello dovrebbe essere liscio
con largo umbone ottuso e con tendenza a schiarirsi
al centro, ma tali affermazioni contrastano con
la nostra raccolta in quanto priva di umbone, con
cappello leggermente depresso e con centro più
scuro; inoltre, per quanto riguarda la superficie,
nei nostri reperti è liscia ma con deboli
venature concentrate al disco. Pensiamo che, considerata
la rarità della specie, queste piccole differenze
siano indicative del campo di variabilità
in dotazione alla specie in esame.
Nell’ambito del gruppo Conocybe-Pholiotina,
la nostra specie è di elementare identificazione
perché è l’unica a possedere
tale colorazione “aeruginosa”, letteralmente
“verderame”, almeno a livello continentale.
Questa tinta, così particolare (più
usuale invece nel genere Stropharia) ci
ha molto incuriosito e siamo andati a consultare
alcune riproduzioni iconografiche di questa specie:
da quello che si può capire, il suo colore
tipico è un blu-verde misto a grigio-verde,
quasi nerastro nel centro del cappello, mentre il
margine assume più spesso una colorazione
ocra-fulvastra. Solo il disegno di Duhem (COURTECUISSE
& DUHEM, 1994) riproduce con una certa fedeltà
il colore della nostra raccolta, di un verde glauco
pressoché uniforme.
Dal punto di vista sistematico, P. aeruginosa
trova collocazione infragenerica nella sezione Cyanopodae
Singer in compagnia di P. cyanopus (Atk.)
Singer, specie con la sola base del gambo che vira
al grigio-verde-bluastro alla manipolazione (BON,
1992).
Bibliografia
BON M., 1992: Clé monographique des
espèces galero-nauriocoides. Doc. Myc.
Tome XXI, fasc. 84: 76.
BREITEMBACH J. & F. KRANZLIN, 1995: Champignons
de Suisse, Tome 4, p. 312-313.
CODOGNO M. & G.DILANI, 1997: il Bosco Vignano,
(Aut. Vari), pag. 60/67.
COURTECUISSE R. & B. DUHEM, 1994: Guide
des champignons den France et d’Europe.
Delachaux et Niestlé, p. 362
ENDERLE M.,1996 : Conocybe-Pholiotina-
Studies VI. Zeits. Fur Myk. 62/1: 27-30.
ENDERLE M., 2004: Die Pilzflora des Ulmer Raumes,
p. 330
MOSER M. 1983: : Guida alla determinazione dei
funghi. Saturnia, Trento, p. 303
NOORDELOOS M.E., TH.W. KUYPER & E.C. VELLINGA,2005:
Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6: 203.
Descrizione e foto:
Marino Zugna.
Osservazioni: Enrico Bizio.