cio espellendolo sottoforma di ossalato
di calcio, che si manifesta ai margini delle
foglie assumendo l’aspetto di una bordatura bianca cristallina.
In passato era molto
apprezzata nella medicina popolare: i decotti ottenuti dai
fiori e dalle foglie sono impiegati per curare le malattie della
respirazione.
Saxifraga hostii
Tausch Fam. Saxifragaceae
Questa specie, caratterizzata
da lunghe foglie disposte in rosetta, cresce normalmente sulle rupi
prealpine dagli 800 ai 2000 metri d’altitudine, quota che
supera raramente.
Cresce anche sul
fondo delle doline carsiche più profonde dove avviene il
noto
fenomeno dell’inversione termica, oltre ad un curioso movimento
di correnti d’aria
che si spostano dai lati esposti al sole verso quelli in ombra,
favorendone un’intensa
evaporazione e conseguente raffreddamento.
Infatti, le zone
suddette sono costituite da ammassi sassosi e da terriccio
argilloso con la proprietà di trattenere l’acqua piovana
e quella di percolazione.
Le piante crescono
su uno spesso strato di muschio che si imbeve di acqua stillante
e di umidità, portata dalla ventilazione.
L’azione combinata
di questi due fenomeni fa si che la Saxifraga hostii sia presente
anche a quote inferiori ai 400 metri di altitudine.
I margini delle
foglie sono caratterizzati da incrostazioni di colore bianco
dovute alla presenza di ossalato di calcio in eccesso.
Pinus
nigra Arnold sub. austriaca -Fam. Pinaceae
Nome volgare: Pino
Nero
E’ una specie
introdotta sul nostro Carso come pianta da rimboschimento sin dal
1878 per cercare di riparare i danni della deforestazione che aveva
innescato un processo di desertificazione dell’entroterra
triestino e monfalconese. Questa specie denominata “preparatoria“
o “pioniera“, fin dai primi impianti ha dato ottimi
risultati ,inserendosi negli equilibri della maggior parte delle
associazioni vegetali.
Attualmente il
pino nero è presente in pinete ormai diradate naturalmente
, oppure in territori dove la competizione fra le specie tende alla
conversione del territorio carsico
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