A.M.B. ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA. GRUPPO DI MUGGIA E DEL CARSO           
       Qualcuno ritiene si tratti di una forma autunnale della C. gambosa, forse perché
in certi habitat si presenta con il cappello giallo, tuttavia, osservandolo bene, si
può notare anche macroscopicamente l’appartenenza ad un’altra specie; infatti la C.
gambosa non presenta mai colori rosa–violetti né sul gambo né sulle lamelle, ed al
microscopio poi le spore sono arrotondate e lisce, mai angolate.
       Questo fungo può forse essere confuso con la Lepista personata var. anserina,
trovata durante il XXX° Comitato Scientifico Nazionale del 92, tenutosi sul
Carso, tuttavia ciò non provoca problemi essendo quest’ultimo un buon fungo
commestibile.
       Vi è ancora da riferire che anche questo fungo sta facendo i conti con le mutate
abitudini umane, infatti fino a non molto tempo fa, i prati erano usati esclusivamente
per il pascolo del bestiame, per cui i funghi crescevano in modo naturale; oggi invece la pastorizia è quasi del tutto scomparsa, e i contadini, usando i prati solo per lo sfalcio dell’erba e per la commercializzazione del fieno, per ottenere una maggiore
produzione, usano spargere il liquame delle stalle azotando maggiormente i terreni.
Fino qua tutto bene, i funghi crescono ancora, anzi, le dimensioni sono maggiori;
sono stati infatti trovati esemplari con il cappello di oltre 20-25 cm di diametro;
però bisogna fare molta attenzione quando si vuole usarli per cibarsene. Anche a
distanza di qualche anno dalla pratica di spargimento liquami il loro gusto e odore
cambiano notevolmente. Quindi prima della raccolta cerchiamo di fare attenzione a
non frequentare una zona dove i prati vengono trattati in questo modo: basta sentire
l’odore di un’esemplare.
       Sembra infine che da qualche anno questo fungo stia pian piano scomparendo
dal Carso. Ciò sarebbe dovuto alla mancanza della pastorizia, ma io non sono
assolutamente d’accordo. A mio avviso i motivi potrebbero essere due: il primo,
per la raccolta indiscriminata che viene effettuata (io mi domando: che cosa se ne
fanno degli esemplari di pochi cm? Non si riesce neanche a pulirli dalla terra, cosa fanno poi di quell i troppo grandi al limite della commestibilità ed invasi da larve? Perché si deve strappare l’erba? Dando l’impressione sia passato un bulldozer ) ; il secondo l’ho visto praticare da alcuni contadini che, per mancanza di concime organico, usano concimare i prati con prodotti chimici distruggendo così, senza volerlo, il micelio dei funghi.
  Cerchio delle streghe
pagina precedente segnalibro22 pagina successiva

Diritti riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta in alcun contesto o forma, sia essa elettronica o cartacea, in forma di registrazione o fotocopia senza il consenso degli autori.  Associazione Micologica Bresadola - Gruppo Micologico di Muggia e del Carso.