Dai quattro ai 6 cm di diametro
(raramente fino a 8), dal portamento tozzo. il Cortinarius orellanus
ha un cappello convesso e appena lievemente umbonato; il colore è
di un bel fulvo vivo o aranciato albicocca. Il gambo è corto
e robusto, sovente contorto, cilindrico di colore giallo ottone, tendente
al fulvo con l’età e concolori ad esso
sono le lamelle. L’odore ed il gusto sono lievemente rafanoidi.
Predilige i castagni, ma
può crescere sotto carpini, olmi e querce, compresi i lecci.
Sempre in ambienti acidi.
Un tanto affinché
sappiate da cosa guardarvi. Ma non fidatevi. Soltanto un buon micologo
potrà dirvi con certezza se trattasi di specie commestibile
o velenosa. Ma state attenti anche dai “praticoni” che
si dichiarano “esperti”: qualche anno addietro, uno di
loro ha procurato del Cortinarius orellanoides ad un ristorante nel
vicentino, che incautamente ha messo su alcune pizze. Risultato cinque
persone con i reni compromessi.
Ignorare che i funghi si differenziano tra di loro “come fanno
tutte le creature viventi”, è un errore di superficialità
che mi riesce arduo comprendere. Chi mai si avventurerebbe a raccogliere
senza conoscerle bacche o piante, – e vi assicuro che ve ne
sono molte di più e ben più velenose dei funghi, - per
consumarle? Come esse, se molti funghi possono costituire un saporito
complemento alla nostra dieta, altri ci
faranno pentire di averli disturbati! |
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