Segnalazione di un fungo poco comune ritrovato nell'autunno del 2022 sul Carso triestino su un vecchio tronco di Populus nigra. Hohenbuehelia valesiaca si è fatta conoscere per le notevoli dimensioni dei basidiomi che nella raccolta qui in oggetto raggiungevano i 140 mm di diametro e per la superficie dissociata in squame distese, spesse, tendendenti a staccarsi dalla superficie sottostante e immerse in uno strato di gel.
Hohenbuehelia valesiaca (Ces. ex Sacc.) Singer
Lilloa 22: 256 (1951)
Basionimo: Pleurotus valesiacus Ces. ex Sacc., Sylloge Fungorum 5: 357 (1887)
Nome illegittimo Agaricus valesiacus Ces., Flora (Regensburg) 37: 202 (1854)
Nome omotipico: Dendrosarcus valesiacus (Ces. ex Sacc.) Kuntze, Revisio generum plantarum 3 (3): 464 (1898)
Dati di raccolta Data 10.09.2022. Località Draga S. Elia (San Dorligo). Coordinate geografiche 45º37'44.44.''N 13º53'10.57''. Altezza 411 m s.l.m. Legit. et det. Picciola P.
Habitat su tronco marcescente a terra di pioppo nero.
Note raccolta composta da numerosi esemplari in diversi fasi di maturazione.
Descrizione della raccolta
Pileo largo 30-140 mm, (fino a 50 mm nel secco), spesso fino a 90 mm, elastico, da semicircolare a flabelliforme, con zona centrale più o meno depressa, con margine persistentemente e nettamente ripiegato verso l’interno, da regolare a sinuoso fino a lobato, non striato per trasparenza; superficie glutinosa, inizialmente di colore beige giallastro, poi ocra chiaro, in seguito grigio-brunastro o bruno-rossastro a partire dal centro fino a raggiungere la zona marginale negli esemplari più maturi, precocemente dissociata in squame glutinose, spesse fino a 2 mm, appressate, concentriche, distese, tendenti a staccarsi dallo strato sottostante di colore più chiaro, sul giallognolo o fulvo, che assumono a partire dalla zona centrale un aspetto di fine tomento bianco avvolto nel glutine che si estende sempre più con la crescita dei basidiomi fino a lambire la zona marginale del cappello.
Lamelle confluenti al punto di attacco al substrato, molto fitte, strette, da adnate a subdecorrenti, rettilinee, inframmezzate da lamellule di diversa lunghezza, da bianche a crema, infine giallastre, con sfumatura aranciata, larghe fino a 3 mm, piuttosto strette, con il filo intero, concolore alle facce, in gioventù gementi delle gocce acquose trasparenti.
Stipite rudimentale, di un giallo tenue, presente soltanto negli esemplari molto giovani, poi assente.
Carne elastica, gelatinosa, soda, spessa fino a 3 mm, da biancastra a grigio-bruna, gelatinosa nella cuticola, con odore e sapore leggermente farinacei.
Sporata bianca.
Spore (7)7,5-9(10) x 4-5 µm, in media 7,6 x 4,1 µm, Qm = 1,8, da ellissoidali a oblunghe, leggermente faseoliformi, con contenuto opaco granuliforme o con una o più gocce oleose, a parete sottile, lisce, inamiloidi.
Basidi (22)25-27(32) x 6-7 µm, clavati, tetrasporici, con sterigmi lunghi fino a 7 µm, inframezzati da basidioli un po' più piccoli.
Trama lamellare da più o meno parallela a irregolare, costituita da ife gelificate, larghe 4-7 µm, sinuose, internamente di colore giallo intenso in Melzer, a parete spessa fino a 1 µm, giallo tenue o quasi incolore in Melzer.
Cheilometuloidi 40-60 x 8-11 µm, a parete spessa 4-5 µm, subfusoidi con base stretta, superiormente lanceolati, distribuiti singolarmente o a ciuffi sull’orlo della lamella, il citoplasma a contatto con il Melzer si colora in rossastro (reazione destrinoide).
Cheilogliosfex 55-58 x 10-11 µm, con il collo lungo 15-18 µm, spesso 2-8 µm, testa larga (2)3-8(12) µm, perlopiù ricoperta da una goccia di muco evanescente.
Pleurometuloidi (52)55-75(80) x (12)13-14(15) , radi, simili ai cheilometuloidi.
Pileogliosfex assenti.
Rivestimento pileico formato uno spesso strato di peli trichodermoidi eretti, larghi 2-3 (8) µm, settati a parete sottile, liscia, con giunti a fibbia evidenti.
Lo strato sottostante è costituito da ife subperpendicolari, larghe 3-7 µm, variamente intrecciate, immerse in gel, con leggero pigmento incrostante la parete esterna.
Giunti a fibbia presenti in tutte le parti del basidioma.