PHOLIOTINA COPROPHILA
una specie spesso invasa da un microscopico hyphomycetes
Marino Zugna - Località Riostorto 7, 34015 Muggia (TS) marinozugna@gmail.com
Introduzione
L’autore riporta le caratteristiche macro-microscopiche ed ecologiche di Pholiotina coprophila, una specie interessante rinvenuta nel territorio del Pohorje, nei pressi di Rogla.
Le descrizioni sono corredate dalle immagini dei basidiomi in habitat e degli elementi microanatomici più importanti.
La specie è stata rinvenuta in un pascolo montano, su sterco di vacca secco.
Della raccolta presa in esame sono evidenziati i principali elementi microscopici utilizzando le metodologie proposte da Hausknecht A. – 2009.
Il contributo si conclude con alcune note sistematiche sulla specie trattata e relativi confronti con i taxa viciniori.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 5% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 50 unità, effettuate in proiezione laterale, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare. Le foto macro sono eseguite in habitat, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta N. scheda: 4870. Data di ritrovamento: 04/09/2012. Località: Rogla. Comune: MARIBOR (SLO). Coordinate geografiche: 46°27'13.02"N 15°19'53.16"E. Altezza s.l.m.: 1500. Habitat: In pascolo montano, su sterco di vacca secco. Determinatore: Zugna M. Legit: Zugna M. Data inserimento: 12/09/2012
Pholiotina coprophila
(Kühner) Singer, Acta Inst. bot. Komarov. Acad. Sci., Pl. Crypt, ser. 2 6: 434 (1950)
Basionimo: Galera coprophila Kühner, Botaniste 17: 169 (1926)
Sinonimi: Galera coprophila Kühner, Botaniste 17: 169 (1926)
Sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Diagnosi originale
Kühner R., 1926. Le Botaniste 17: 169, s.n. Galera coprophila.
Chapeau atteignant jusqu’à 3 cm. hémisphérique ou campanulé, hémisphérique obtus, opaque, crème ocre ou ocre clair, un peu lubrifié, en temps pluvieux. Chair molle à odeur faible. Lames peu serrées (18 grandes lames avec 7 lamellules dont les extérieurs sont très petites) ocre fauve, assez larges, ascendantes adnées. Stipe (3-4 cm. x 2-2,5 mm.) subégal à base ± renflée ou bulbeuse, entiérement blanc, rayé, sillonné, et villeux pruineux sur une grande longueur, mou et fistuleux. Spore jaune doré, s. l. ellipsoïde 13 x 7 µ avec pore. Basides tétrasporiques. Poils d’arête atypiques, à base ventrue, à sommet atténué piliforme (non capité!). Revêtement piléique hyméniforme avec des poils saillants gélifiés en temps humide. Assez fréquent en Savoie sur les crottins de mulet et les bouses de vache dans les pâturages, etc.
Descrizione della raccolta
La raccolta fa riferimento ad un gruppetto di una decina di esemplari in diversi stadi di maturazione. I basidiomi sono di dimensioni piccole, di forma tipicamente micenoide, con carne inconsistente e senza odori particolari.
Pileo 7-15 (20) mm di diametro x 7-15 (20) mm di altezza; all’inizio sub emisferico, convesso, poi da conico a campanulato, mai completamente espanso. Cuticola in gioventù da beige a ocra moto chiaro, in avanzato stadio maturativo ocra con toni lividi; finemente feltrata (lente), liscia, leggermente corrugata nella porzione discale, non igrofana, non brillante, margine in nessun caso striato.
Lamelle annesse con accenno a decorrere per un brevissimo tratto, ventricose, da mediamente fitte a spaziate (da 19 a 22 lamelle, intercalate da 3 lamellule delle quali la centrale si presentava molto ampia e con margine fortemente ondulato mentre e due laterali erano perlopiù soltanto leggermente accennate). In gioventù di colore beige, quindi ocra, infine rugginose per la sporata; filo lamellare diritto o lievemente sinuoso, molto finemente crenulato, concolore alle facce o leggermente più chiaro.
Stipite 2-60 x 1-2 mm, cilindrico, diritto per la quasi totalità della lunghezza, ricurvo nella porzione inferiore laddove va ad insinuarsi nel substrato di crescita; in gioventù completamente bianco, de beige a ocra chiaro negli esemplari adulti; finemente striato in longitudine, ornato da fibrille concolori su buona parte della superficie, lievemente pubescente in basso; base appena più larga ma mai bulbosa.
Carne bianca, inodore, sapore insignificante.
Quadro microscopico
Spore (9,6) 11,2-12,38-13,3 (14,2) x (6,0) 6,2-6,95-7,6 (7,7) µm; Q. = (1,5) 1,6-1,78-1,8 (1,9); Vol. = (204) 224-316-397 (445) µm³; in proiezione frontale largamente ellittiche, in proiezione laterale ellissoidi con porzione adassiale leggermente appiattita. Di colore rugginoso se osservate in KOH 5%, giallo-ocraceo in H2O. Lisce, con parete spessa fino 1,0 µm, poro germinativo con diametro fino 1,5 µm, ben visibile, centrale, appendice ilifera piccola e non molto evidente.
Basidi (17,4) 18,0-20,94-23,1 (23,4) x (9,7) 10,0-11,41-12,4 (12,7) µm, Q. = (1,5) 1,6-1,84-2,1(2,2); Vol.= (995) 1021- 1435-1718 (1809) µm3, clavati, tetrasporici.
Subimenio costituito da ife sottili aventi per diametro fino 5,0 µm, ialine e finemente incrostate.
Cheilocistidi (17,0) 22,5-27,14-32,9 (39,2) x (6,4) 7,2-9,59-11,6 (15,3) µm, polimorfi µm, di tipologia lageniforme o sublageniforme, a base larga, collo cilindrico e apice (3,0) 3,5-4,78-6,1 (8,4) µm, subcapitulato, più o meno flessuosi, ialini, in alcuni casi con leggera granulazione, tappezzanti il filo lamellare. Filo lamellare sterile. Pleurocistidi non osservati
Pileipellis di tipo imeniderma, formata da cellule misuranti (23,3) 24,3-31,2-40,6 (41,1) x (14,9) 16,0-23,02-32,5 (36,3) µm, Q. = (1,0) 1,1-1,38-1,6 (1,6); Vol.= (2911) 3401-9824-22614(26040) µm3, di tipologia clavata o sferopeduncolata, ialine.
Pileocistidi (33,5) 35,5-43,63-53,5 (57,5) x (9,0) 9,4-11,6-13,9 (14,9) µm, apice (3,5) 4,0-5,46-6,7 (7,0) µm, sublageniformi, flessuosi, scarsamente presenti. Trombopleurogene non osservate.
Caulopellis di tipo cutis, composta da ife cilindriche, settate, con diametro (2,4 )3,4-4,28-5,3 (5,5) µm, ialine, finemente incrostate. Trombopleurogene non osservate.
Caulocistidi (30,3) 32,9-42,39-55,3 (58,4) x (7,4) 8,1-12,3-17,2 (18,5) µm, apice (3,8) 4,1-6,37-8,4 (12,6) µm, di tipologia lageniforme o sublageniforme con base larga, collo da più o meno cilindrico a rastremato e apice da subcapitulato ad attenuato, piuttosto flessuosi, disposti in mazzetti su buona parte dello stipite.
Giunti a fibbia presenti ma di difficile individuazione.
Osservazioni
All’interno del Genere, questo taxon si fa riconoscere macroscopicamente per l’habitat strettamente fimicolo i suoi colori decisamente chiari e l’assenza di velo.
Microscopicamente sono di valido aiuto per una corretta determinazione, i cheilocistidi lageniformi, molto volentieri capitulati, le spore grandi, con poro germinativo distintamente evidente e rugginose in KOH.
Per la somma delle caratteristiche sopra elencate P. coprophila trova posto nella Sezione Piliferae Hauskn. & Krisai 2007, Serie Coprophila Hauskn. & Krisai 2007, al momento, unica entità e typus della Serie Coprophila.
Delle altre Pholiotina fimicole, a livello Europeo si conosce P. mairei var. stercorea Tkalčec, Mešić & Hauskn., 2009, sistemata nella Sezione Pilifere, Serie Mairei, la quale possiede spore piccole, in media (5,7-6,9 x 3.5-4,1 µm) e cheilocistidi lanceolati.
P. veregregia Contu 1997, raccolta in Sardegna su sterco bovino, attualmente è considerata (Hauskn. 2009), un sinonimo di C. coprophila.
A livello mondiale per il North America si conosce P. fimicola (Watling) Enderle 1997, sistemata nella Sezione Pholiotina, Serie Vexans, specie con velo anuliforme sempre presente o sotto forma di anello o di lembi appendicolati al margine del pileo e spore piccole (7-9 x 4,5-6 x 4-5,5 µm).
Sempre per il North America si conosce P. stercoraria (Watling) Enderle 1997 e per l’Asia-Oceania P. indica K.A. Thomas, Hauskn. & Manim., 2001, entrambe inserite nella Sezione Pholiotina, Serie Teneroides, ambedue con caratteristiche macro e microscopiche simili a quelle di P. fimicola.
Note in calce
Nell’esaminare la raccolta di Rogla, Maribor (SLO). La pileipellis è risultata invasa da Oedocephalum nicotianae Oudem., (1903), una specie appartenente alle Pezizales (incerta sedis), vegetante prevalentemente su funghi fimicoli.
Nell’esame abbiamo potuto riscontrare sia le ife conidiogene che i conidiofori di O. nicotianae di cui abbiamo misurato le blastospore (6,1) 6,3-7,64-8,9 (10,0) x (3,9) 4,1-4,78-5,5 (5,6) µm.
In due ulteriori raccolte, una proveniente da Prati Cantieri di Pizzo Intermesoli, comune di Pietracamela, studiata il 18/07/2012 (scheda erbario 4849), l’altra proveniente da Paranesi, comune di Rocca Santa Maria, studiata il 09/02/2020 (scheda erbario 8149), abbiamo osservato la medesima invasione di ife ma senza notare fruttificazioni evidenti, quindi le avevamo scambiate per (possibili) pileocistidi.
Quindi, da verifica, quelli che erroneamente si supponeva essere “lunghi” pileocistidi sublageniformi, si sono rilevati essere ife conidiogene di O. nicotianae.
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