APPUNTI SU ALCUNE PEZIZE DEL LITORALE ISTRO-GIULIANO prima parte
di Paolo Picciola* e Marino Zugna**
(*) Paolo Picciola – Strada di Fiume, 52 - 34137 Trieste (TS) paolo.picciola2@gmail.com
(**) Marino Zugna - Località Rio Storto, 7 - 34015 Muggia (TS) marinozugna@gmail.com
Introduzione
Nell’ambito di uno studio finalizzato alla conoscenza della micoflora del litorale orientale dell’Alto Adriatico, gli autori presentano le seguenti specie appartenenti al Genere Peziza Fr.: Peziza boltonii, Peziza depressa, Peziza fimeti, Peziza michelii, Peziza petersii, Peziza phyllogena, Peziza queletii, Peziza succosa, Peziza succosella, Peziza varia, Peziza vesiculosa.
Prima parte: Peziza boltonii, Peziza depressa, Peziza fimeti, Peziza michelii, Peziza petersii, Peziza phyllogena.
Di ciascuna viene fornita la descrizione dei caratteri macro e microscopici e le immagini degli ascomi in habitat nonché quelle dei caratteri microanatomici essenziali. Ogni descrizione è seguita da brevi commenti e da alcuni confronti con le specie più vicine per agevolarne il riconoscimento.
Gran parte delle raccolte presentate provengono dalla zona periferica della città di Trieste, nei quartieri di Borgo San Sergio e Altura, lungo alcuni corsi d’acqua a regime torrentizio che scorrono su un terreno flyschoide.
Questi ambienti, diversamente dall’altopiano Carsico che è composto da rocce calcaree, si sono rivelati particolarmente adatti alla crescita di diversi ascomiceti per la presenza di terreni umidi e ombreggiati.
Alcune pezize sono state invece reperite su terreni antropizzati ricchi d’humus e/o di residui legnosi e/o di letame quest’ultimo anche posto in coltura: P. varia, P. fimeti e P. vesiculosa.
Altre specie sono state invece trovate nella fascia costiera istriana: P. phyllogena, P. boltonii, P. petersii, P. succosella.
Materiali e metodi
Gli ascomi sono stati fotografati in situ mediante fotocamera digitale Nikon D90 (P.P.) e Canon EOS 5D Mark II (M.Z.) e successivamente è stata effettuata una descrizione dei caratteri macroscopici.
Lo studio dei caratteri microanatomici è stato eseguito sia su materiale fresco sia su materiale d’erbario, in quest’ultimo caso reidratato in acqua distillata o una soluzione acquosa d’idrossido di potassio al 5%.
É stata utilizzata acqua distillata come mezzo di governo, il reagente di Melzer per l’accertamento dell'amiloidia di aschi e spore e infine il Blu Cotone lattico a caldo per evidenziare la loro eventuale ornamentazione.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre prelevabile a questo
indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità ottenute da spore fuoriuscite dagli aschi e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie.
Le foto concernenti la microscopia sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posta sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa con regolatore d'intensità.
Per quanto concerne la nomenclatura delle specie presentate si è fatto riferimento alle indicazioni contenute nei siti http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org.
Gli exsiccata sono depositati nell'erbario del gruppo micologico A.M.B. di Muggia e del Carso.
Classificazione: Fungi, Ascomycota, Pezizomycotina, Pezizomycetes, Pezizomycetidae, Pezizales, Pezizaceae, Peziza.
Tassonomia
Peziza boltonii Quél., Bull. Soc. bot. Fr. 25: 290 (1878)
Sinonimi: Galactinia boltonii (Quél.) Boud., Bull. Soc. mycol. Fr. 15: 20 (1899)
Ascoma largo 20-50 mm, sotto forma di apotecio variabilmente profondo, di forma irregolare, un po' compresso, mai del tutto spianato, orlo dentellato, lobato, ondulato e leggermente involuto, più o meno fessurato negli esemplari adulti, sessile.
Superficie imeniale da liscia a finemente rugolosa, alle volte bitorzoluta, di colore violaceo scuro, imbrunente con l’età.
Superficie esterna concolore alla superficie imeniale o leggermente più chiara, da finemente a grossolanamente forforacea, spesso ricoperta da piccole pustole violaceo-nerastre; base ricoperta da feltro miceliare di colore bianco.
Carne acquosa, di consistenza cassante, punta con uno spillo, non secernente siero; odore e sapore spermatici.
Sporata biancastra (II C) del codice di Romagnesi.
Spore (15,8)17,0 - 17,9 - 18,9(20,1) x (8,1)9,0 - 9,9 - 10,7(11) µm, Q. = 1,6 - 1,8 - 1,9; Vol. = 761 - 928 - 1118 µm³; ellissoidali, non appiattite ai poli, uniseriate, ialine, biguttulate quando immature, ornamentate da piccole verruche isolate.
Aschi 260-312 x 12-15 µm, cilindrici, octosporici, pleurorinchi, amiloidi all’apice.
Parafisi 3,8-5 µm di diametro, cilindriche, settate, con terminali di pari spessore o anche rastremati, spesso contenenti granulazioni interne di colore bruno-violaceo, di pari lunghezza o appena sopravanzanti gli aschi, base inflata.
Imenio 260-320 µm di spessore, formato dalla palizzata di aschi e parafisi.
Subimenio spesso in media 50 µm, composto da una serie di cellule catenulate subisodiametriche, supportanti gli aschi, con diametro medio di 15 µm, frammiste a cellule subglobose o globose, con diametro medio di 19,5 µm.
Excipulum medullare superiore spesso 300 µm, a textura globuloso-angularis, orientata prevalentemente in senso perpendicolare all’imenio, composta da cellule subisodiametriche misuranti 25-60 x 20-50 µm, frammiste a scarsi elementi globosi larghi 80-100 µm.
Excipulum medullare inferiore spesso 700 µm, a textura intricata, formata da ife cilindriche con diametro di 8-15 µm, disposte in senso perpendicolare all’imenio, con tendenza a disporsi parallelamente all’imenio nella porzione adiacente l’excipulum ectale, dove, le ife cilindriche si uniscono a delle cellule inflate, misuranti 75-105 x 35-60 µm e ad elementi più o meno vescicolosi con diametro 15-40 µm, tendenti a disporsi prevalentemente in senso parallelo all’imenio.
Excipulum ectale spesso 400 µm, a textura globuloso-angularis formata da cellule subglobose, in media 27-54 x 16-35 µm, disposte prevalentemente in senso parallelo all’imenio.
Pustule alte 80-250 µm, formate da cellule catenulate, parallele all’imenio, con terminali subcilindrici, clavati, piriformi, larghezza della cellula apicale 13-25 µm.
Materiale studiato ed ambiente di raccolta: CROAZIA. Provincia: Pola. Comune: Novigrad/Cittanova. Località: Novigrad. Coordinate geografiche: 45°18'55.31"N 13°33'42.90"E. Altezza 2 m s.l.m. Habitat: a ridosso di un basso marciapiede costeggiante il sentiero, in un parco formato da alberi adulti di Pinus nigra, profondamente interrata nel terreno argilloso tipico del litorale istriano. Raccolta: 22.11.2009 (n° 4190). Legit. S. de Benigni & M. Zugna. Det. M. Zugna.
Osservazioni
Questa bella Peziza si fa riconoscere agevolmente già sul campo per il suo habitat di crescita, i suoi colori violacei, la carne priva di essudato e la parete esterna dell’apotecio costituita da piccole pustole violaceo-nerastre che gli conferiscono un aspetto ruvido.
Il quadro microscopico si caratterizza per l’excipulum medullare a due strati, le spore misuranti in media 17,9 x 9,9 µm, ornate da piccole verruche e le parafisi che contengono agli apici delle granulazioni violette.
La letteratura da noi consultata certifica un suo legame preferenziale con i luoghi bruciati (Grelet, 1979) e con i litorali sabbiosi (Marchetti et al., 2001; Lantieri, 2004).
É ritenuta una specie saprofita, la cui crescita è da correlare alla presenza di residui degradati di entità vegetali dei litorali marini (Lantieri, 2004). Il nostro ritrovamento è avvenuto vicino al mare, su terra rossa d’Istria frammista probabilmente a una componente sabbiosa marina.
P. boltonii può essere scambiata con altre specie che condividono le medesime colorazioni viola più o meno cariche.
Tra queste vanno da subito escluse le specie a spore lisce crescenti su terreni bruciati quali: P. lobulata (Velen.) Svrček [= P. pseudoviolacea Donadini] con spore più piccole (13-16 x 7-9 µm), prive di guttule a maturità, parafisi piegate all’apice, superficie esterna liscia o minutamente forforacea e P. moseri Aviz.-Hersh. & Nemlich con spore sempre più piccole (14-15 x 9-10 µm), costantemente biguttulate, la superficie esterna parimenti liscia o minutamente forforacea tendente ad assumere delle colorazioni violetto brunastre. Un’altra specie a spore lisce crescente sia su residui carboniosi sia sul terreno di boschi e giardini è P. queletii Medardi, Lantieri & Cacialli [=P. ampelina Quél.] caratterizzata da spore biguttulate ancor più grandi, misuranti 18-21 x 10-11 µm e da una superficie esterna inizialmente forforacea/granulosa di colore giallastro volgente al biancastro-ocra con riflessi bluastri.
Le altre specie, caratterizzate da spore ornamentate, di pari portamento, si differenziano o per le dimensioni sporali [P. pseudoampelina Donadini, 20-25 x 9,5-12 µm, Q = 2,1; P. tenacella Phillips, 11-14 x 6-8 µm, Q = 1,8; P. howsei Roze & Bound., 20-23,5 x 12 µm] o per la morfologia sporale [P. lividula W. Phillips, spore fusiformi] o per l’ornamentazione [P. azureoides Donadini, spore subreticolate).
Un’altra specie simile è Pachyella celtica (Boud.) Häffner [Peziza celtica (Boud.) M.M. Moser] che differisce per la presenza di peli ifali sull’excipulum ectale e per le spore più grandi dotate di verruche più grosse.
Peziza boltonii
sezione della carne in acqua
palizzata imeniale in acqua
1subimenio-2exc.med.sup.-3exc.med.inferiore-4exc.ectale
aschi in Melzer
aschi in Rosso Congo
parafisi in acqua
base delle parafisi e base degli aschi in acqua
spore in acqua
spore in blu Cotone lattico