ANNOTAZIONI SU UNA RACCOLTA
DI COPRINELLUS MARCULENTUS
di Paolo Picciola* e Marino Zugna**
(*) Paolo Picciola – Strada di Fiume, 52 - 34137 Trieste (TS) paolo.picciola2@gmail.com
(**) Marino Zugna - Località Riostorto 7, 34015 Muggia (TS) marinozugna@gmail.com
Introduzione
Gli autori riportano le caratteristiche macro-microscopiche ed ecologiche di una raccolta di Coprinellus marculentus, una specie poco comune rinvenuta su sterco di asino, raccolto allo stato “fresco” nei pressi di Verteneglio (CRO), in data 2 novembre 2018, ed in seguito posto in coltura e idratato periodicamente fino al periodo attuale. I basidiomi, nati il 21 febbraio 2019, sono stati raccolti e studiati il giorno seguente.
Key words: Agaricales, Psathyrellaceae, Coprinellus marculentus, taxonomy, Muggia.
Materiali e metodi
La descrizione dei caratteri macroscopici è stata ricavata analizzando i basidiomi freschi fotografati in situ con l’ausilio di una fotocamera di una fotocamera Reflex EOS 5D Mark II + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM.
Lo studio microscopico è stato condotto su esemplari freschi. I preparati sono stati osservati in acqua e dove necessario si è adoperato il Rosso Congo Ammoniacale al 2% per evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile all’indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità posizionate frontalmente e 50 unità, in posizione laterale, scartando spore ancora evidentemente immature.
Per le rimanenti tipologie cellulari, dove possibile, si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Le misure sottolineate di tutti gli elementi microscopici rappresentano i valori medi.
Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posta sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Per quanto riguarda la nomenclatura adottata si è fatto riferimento a Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e MykoBank http://www.mycobank.org.
La collezione d’erbario è conservata nell'erbario del Gruppo di Muggia e del Carso della A.M.B. con il numero identificativo 7712.
TASSONOMIA
Coprinellus marculentus (Britzelm.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, in Redhead, Vilgalys, Moncalvo, Johnson & Hopple, Taxon 50(1): 234 (2001)
Basionimo: Coprinus marculentus Britzelm., Botan. Zbl. 54(15/17): 13 (1893)
Sinonimi: Coprinus hexagonosporus Joss., Revue Mycol., Paris 13(2-3): 82 (1948)
Coprinus hexagonosporus var. homosetulosus Malençon, in Malençon & Bertault, Champignon Supérieurs du Maroc 1: 241 (1970)
Coprinus hexagonosporus var. stephanosporus Joss., Revue Mycol., Paris 13: 86 (1948)
Coprinus marculentus f. stephanosporus Joss. ex Enderle, in Enderle, Krieglsteiner & Bender, Z. Mykol. 52(1): 121 (1986)
Coprinus marculentus var. homosetulosus Malençon ex Enderle, in Enderle, Krieglsteiner & Bender, Z. Mykol. 52(1): 111 (1986)
Sistematica: Fungi, Basidiomycota, Agaricomycotina, Agaricomycetes, Agaricomycetidae, Agaricales, Psathyrellaceae, Coprinellus.
Descrizione della raccolta
Pileo fino a 15 mm, dapprima ovoide, presto campanulato, poi disteso con margine sfrangiato, finalmente deliquescente. Superficie pileica striata sino al disco, di colore biancastro-ocraceo, marrone-rossastro al disco. I giovani esemplari evidenziano una considerevole fioccosità su tutta la superficie pileica.
Lamelle diritte, molto fitte, inizialmente biancastre, quindi più o meno scure a seconda della maturazione, finalmente deliquescenti.
Stipite fino a 80 × 1-3 mm, cilindrico, cavo e fragile, interamente pruinoso, di colore bianco poi grigiastro.
Carne sottile, aquosetta, all’inizio biancastra poi bruniccia, odore e sapore non significativi.
Spore in proiezione laterale ellissoidi (9,1) 10,3 - 11,6 - 12,7 (13,3) x (5,6) 5,8- 6,4 - 7,0 (7,2) µm; Q. = (1,5) 1,6 - 1,8 - 1,9 (2,0); Vol. = (154) 189 – 256 -333 (344) µm³; in proiezione ventrale (sub)esagonali (9,3) 10,7 - 11,8 - 13,0 (13,7) x (6,9) 7,4 - 7,94 -8,5 (9,0) µm; Q. = (1,2) 1,3 - 1,5 -1,6 (1,7); Vol. = (280) 313 - 394 -469 (585) µm³, con base arrotondata ed apice conico, poro germinativo eccentrico largo fino 1,5 µm.
Basidi 34,4 - 40,7 x 10,6 - 12,5 µm, ventricosi, tetrasporici, circondati da 4-6 pseudoparafisi.
Filo lamellare parzialmente sterile.
Cheilocistidi 20-70 x 17-40 µm, da subglobosi a ellissoidi, con un breve peduncolo basale o sessili.
Pleurocistidi 60-90 x 20-35 µm, dispersi, oblunghi, cilindrico-ellissoidali, un po' più grandi dei cheilocistidi.
Pileipellis imenidermale, composta da cellule largamente claviformi aventi un diametro di 32,8 - 44,1 x 25,1 - 26,8 µm, con pareti lisce, piuttosto spesse; sclerocistidi non rilevati.
Pileocistidi o setole pileiche 70,9 - 92,2 x 12,7 - 19,4 µm, più o meno lageniformi, con pareti sottili, collo cilindrico, largo 6,2 - 10,0 µm ed apice appena allargato, non subcapitato, con diametro 8,1 - 13,6 µm.
Velo formato da cellule subglobose, con diametro 35,0 - 59,5 µm, ialine, lisce o leggermente incrostate.
Caulocistidi o setole caulinari 54,5 - 102,2 x 11,3 - 24,9 µm, piuttosto numerosi sull’intera superficie stipitale, simili ai pileocistidi, con collo cilindrico, ondulato, largo 4,9 - 10,8 µm e con apice largo 5,4 -13,1 µm, anch’esso non subcapitato.
Giunti a fibbia presenti, per lo più alla base dei basidi e nella caulocute.
Materiale studiato ed ambiente di raccolta: ITALIA. F.V.G. Comune: Muggia. Località: Rio Storto. Coordinate geografiche: 45°35'50.72"N 13°45'48.54"E. Altezza 17 m s.l.m. Habitat: su sterco di asino (Equus asinus Linnaeus, 1758), in coltura. Raccolta 27.02.2019 (n° 7712). Legit. & det. M. Zugna. Data inserimento in erbario: 27. 02. 2019
Osservazioni
Questo studio è basato su una raccolta composta da tre giovani basidiomi rinvenuti su sterco di asino posto in coltura per un periodo di quasi quattro mesi. Sul piano macroscopico i basidiomi indagati si sono fatti apprezzare per una pubescenza piuttosto evidente su cappello e gambo e per le colorazioni pileiche bruno-laterizie nella zona discale, volgenti al giallastro-ocra in quella mediana.
Secondo la sistematica proposta da Noordeloos et al. (2005) C. marculentus è incluso nella Subsezione Setulosi Lange, della Sezione Pseudocoprinus (Kühn.) P.D. Orton & Watl., del genere Coprinus Pers.
La Subsezione Setulosi comprende specie dotate di pubescenza diffusa su cappello e gambo, caratterizzate, sul piano microscopico, dalla presenza di pileo- e caulocistidi (setole) a parete sottile eventualmente frammisti a sclerocistidi (cistidi pileici a pareti spesse) e/o da residui di velo sotto forma di sferociti almeno nelle fasi giovanili di sviluppo (Doveri, 2004; Noordeloos et al., 2005).
Sulla base di evidenze molecolari Redhead et al. (2001) hanno trasferito Coprinus marculentus nel Genere Coprinellus Karst.
Le specie appartenenti alla Subsezione Setulosi che più assomigliano a C. marculentus sono: Coprinellus heptemerus (M. Lange & A.H. Sm.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson e Coprinellus curtus (Kalchbr.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson.
C. heptemerus possiede setole pileiche con un collo molto stretto e appuntito, associate sia a sferociti velari normalmente strutturati che provvisti di lunghe protuberanze appuntite, simili alle setole stesse (Doveri, 2004).
C. curtus si distingue, invece, per il velo arancione-rossastro associato a setole con un collo più o meno cilindrico e (sub)capitato (Doveri, 2004, Noordeloos et al., 2005).
Il taxon qui proposto, invece, si caratterizza per le setole con collo leggermente allargato all’apice, non (sub)capitulato, ma soprattutto per la forma sub-esagonale delle spore, a differenza delle due specie sopracitate che possiedono spore ellissoidali in visione frontale (Lanconelli & Lanzoni, 1988; Breitenbach & Kränzlin, 1995; Doveri, 2004; Noordeloos et al., 2005).
Da un punto di vista macroscopico C. marculentus assomiglia a C. sassii Lange & A.H. Sm., una specie anch’essa fimicola che si differenzia da C. marculentus per un quadro microscopico molto diverso contrassegnato dai seguenti caratteri: i basidi bisporici, i pileocistidi lageniformi di due tipologie, i primi con pareti sottili (setole) e i secondi con pareti spesse (sclerocistidi), il velo assente e le spore da ellissoidali a ovoidali in proiezione frontale (Doveri et al., 2005).
Bibliografia citata nel testo
Breitenbach J. & F. Kränzlin – 1995: Champignons de Suisse; Tome 4. Lucerne.
Doveri F. – 2004: Funghi Fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici. Alassio.
Doveri F., V.M. Granito & D. Lunghini – 2005: Nuovi ritrovamenti di Coprinus s.l. fimicoli in Italia. Rivista di Micologia (4): 319-340.
Lanconelli L. & G. Lanzoni – 1988: Contributo allo studio del genere Coprinus Pers. 2a parte. Sezione Hemerobii Fries, Sottosezione Setulosi J. Lange. Bollettino del Gruppo Micologico Bresadola. 31 (5-6): 228-261.
Noordeloos M.E., Kuyper Th. W. & E. C. Vellinga – 2005: Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6
Redhead S. A., R. Vilgalys, J.-M. Moncalvo, J. Johnson & J. S. Hopple – 2001: Coprinus Pers. and the Disposition of Coprinus sensu lato. Taxon 50(1): 203-241.
Bibliografia consultata
Kühner R. & H. Romagnesi – 1974: Flore analitique des champignons superieurs, Paris.
Moser M. – 1986: Guida alla Determinazione dei Funghi, vol. 1. Trento.
Orton P.D. - 1972: Notes on British Agarics :IV, Notes From The Royal Botanie Garden, Edinburgh 32-135-150
Orton P.D. & R. Walting - 1979: British Fungus Flora 2, Coprinacee Part 1 : Coprinus, Edinburgh.
Uljé' C. B. & M. E., Noordeloos – 1997: Studies in Coprinus IV. Persoonia 16: 265m, 3.
Dal Web
http://www.indexfung...Names/Names.asp
http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx
https://grzyby.pl/co...es/marculen.htm