ANNOTAZIONI SU UNA RACCOLTA
MUGGESANA DI HEBELOMA VACCINUM
di Paolo Picciola* e Marino Zugna**
(*) Paolo Picciola – Strada di Fiume, 52 - 34137 Trieste (TS) paolo.picciola2@gmail.com
(**) Marino Zugna - Località Riostorto 7, 34015 Muggia (TS) marinozugna@gmail.com
Introduzione
Gli autori riportano le caratteristiche macro-, microscopiche ed ecologiche di una raccolta di Hebeloma vaccinum, una specie poco comune rinvenuta nel biotopo naturale “Laghetti delle Noghere”, nel comune di Muggia (TS).
Il ritrovamento è avvenuto nel corso di una escursione effettuata in occasione del VIII° seminario di microscopia applicata alla tassonomia micologica organizzato dal Gruppo di Muggia e del Carso dell’Associazione Micologica Bresadola, tenutosi dal 21 al 24 novembre 2018.
I basidiomi di questa specie sono stati rinvenuti nella valle alluvionale del rio Ospo, sulle sponde di uno dei sette specchi d’acqua di origine artificiale derivati dagli scavi per un’industria di laterizi dismessa nel 1974.
La vegetazione è costituita in prevalenza dal pioppo nero (Populus nigra) e dal salice bianco (Salix alba): un ambiente favorevole alla crescita di Hebeloma vaccinum, un taxon a spiccata igrofilia nonché legato alle Salicaceae.
Materiali e metodi
La descrizione dei caratteri macroscopici è stata ricavata analizzando i basidiomi freschi fotografati in situ con l’ausilio di una fotocamera Reflex NIKON D90. Lo studio microscopico è stato condotto sia su esemplari freschi sia essiccati, questi ultimi preventivamente idratati con l’idrossido di potassio (KOH) al 2%.
I preparati sono stati osservati in acqua e dove necessario si è adoperato il Rosso Congo Ammoniacale al 2% per evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento della destrinoidia delle spore e per l’osservazione della loro ornamentazione. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tener conto delle ornamentazioni.
Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
I valori dei parametri sporali (D per la destrinoidia, O per l’ornamentazione, P per il distacco del perisporio) e le misure dei cheilocistidi (Tabella 1) seguono la metodologia utilizzata da Becker et al. (2016).
Sia per le spore sia per i cheilocistidi, i valori posti in parentesi rappresentano lo scarto del 5% dei valori ai due estremi degli intervalli ottenuti in modo da comparare i valori da noi ottenuti con quelli riportati da Becker et al. (2016).
Le misure sottolineate di tutti gli elementi microscopici rappresentano i valori medi.
Per quanto concerne la frequenza delle lamelle, “L” rappresenta il numero di lamelle intere congiunte al gambo, “l” il numero delle lamellule tra ogni coppia di lamelle.
Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posta sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche nonché la nomenclatura riportata si è fatto riferimento a Becker et al. (2016).
La collezione d’erbario è conservata nell'erbario del Gruppo di Muggia e del Carso della A.M.B. con il numero identificativo 7703.
TASSONOMIA
Hebeloma vaccinum Romagn., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 81: 333 (1965)
Sinonimi omotipici: Hebelomatis vaccinum (Romagn.) Locq., Fl. Mycol., 3. Cortinariales-A.: 146 (1979) [1977]; nom. Inval. (Art. 41.5)
Sinonimi eterotipici: Hebeloma alvarense Vesterh. & Vauras, Karstenia 44:57 (2004).Hebeloma alvarense var. hinnuleum Vesterh., Fungi N. Eur. 3:96 (2005).
Hebeloma vaccinum var. cephalotum Enderle & Vesterh., in Enderle, Die Pilzflora des Ulmer Raumes (Ulm): 379 (2004).
Sistematica: Hymenogastraceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Diagnosi originale (Romagn., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 81: 333, 1965)
Pileo 1,8-3 cm, carnoso, tenero, convexo, deinde applanato. Obtuso vel vix gibboso, margine involuta et pallida, dein patente, vivide e rufo-ochraceo brunneo, paulum sicco pallescente, lucido, viscosissimo. Stipite 2,8-5 cm x 3,5-6 cm, aequali, fere candido, vel parum colorato, striato, subtiliter ad apicem pruinoso. Cortina nulla. Carne fragili, candida, odore raporum ac herbarum, sapore amaro. Lamelles parum stipatis, sinuates-liberis pallidissime ex ochraceis brunneis, dein brunneolis, acie pruinosa ac alba, tenuiter plorantibus. Sporis in cumulo brunneis, amygdaliformibus, 11-13 x 6-7,7 µm, vivide flavis, manifestissime verrucosis, perispora distincta. Pillis acierum ciliformibus vel sublageniformibus, saepe paulum clavatis, 43-68 x 5,5-10 µm. Subcute pseudoparenchymatica manifestissima, intense colorata, sicut epicutis, cujus hyphae graciles quoque sont flavae, summa parte interdum excepta. Prope stagnum, cum populis proximis.
Descrizione della raccolta
Pileo 9-35 mm, inizialmente convesso, poi pianeggiante, senza umbone, margine involuto, un po' crenulato in alcuni basidiomi, non striato, superficie liscia, di aspetto glassato e vischioso-brillante con tempo umido, diviene opaco con l’asciutto, di colore rossastro mattone lucente e intenso nelle zone ben idratate, tendente a decolorare sui toni del biancastro-ocra per disidratazione, in particolare nella zona marginale.
Lamelle arrotondate-annesse, inizialmente piuttosto fitte, in seguito un po' più spaziate, ventricose, larghe fino a 5 mm, numero lamelle 55 circa, L/l = 1/3, con minuscole goccioline ialine nel giovane esemplare, inizialmente bianche, poi crema-ocracee, infine bruno chiaro; filo irregolare, più chiaro. Residui cortiniformi assenti.
Stipite 30-40 x 4-5 mm, cilindraceo, fistoloso, un po' allargato alla base, superficie ornata per intero da fibrille bianco grigiastre, pruinosa all’apice, colore di fondo ocraceo.
Carne acquosa, ocra-brunastra, odore molto debole, un po' fruttato, sapore più o meno amaro.
Spore (11,6) 12,7 - 14,02 -15,2 (17,4) x (6,2) 6,7 - 7,44 - 8,0 (8,5) µm, Q. = (1,53) 1,63 - 1,85 - 2,01 (2,16), Vol. = (147) 157 - 197 - 261 (319) µm³, in proiezione laterale amigdaliformi, subovoidi in proiezione frontale, spesso con evidente papilla liscia, ialina, ornamentazione distintamente visibile senza immersione ma non in modo evidente (O2-3), perisporio distintamente distaccato in poche o diverse spore (P1-2), da distintamente a fortemente destrinoidi (D2-3), parete spessa, apiculo ialino.
Basidi (31,0) 31,5 - 32,2 - 33,0 (33,8) x (8,5) 9,4 - 10,2 - 11,0 (11,2) µm, Q. 2,85 - 3,17 - 3,81, Vol. 1252 - 1779 - 2134 µm³, da strettamente clavati a subcilindrici, tetrasporici, contenenti delle gocce lipidiche rifrangenti.
Cheilocistidi in maggioranza cilindrico-clavati, sinuosi, spesso con depressione in zona centrale, dilatati all’apice, da strettamente clavati a più o meno capitulati, in alcuni casi lageniformi, e settati.
Rapporti: A/M: (1,19) 1,34 - 1,66 - 2,03 (2,36). A/B (0,63) 0,75 - 1,30 - 2,07 (2,25). B/M: (0,79) 0,93 - 1,40 - 2,14 (2,46).
Pleurocistidi assenti.
Pileipellis formata da un ixocutis spessa fino a 150 µm, composta da ife disposte disordinatamente, con diametro (1,7) 2,0 - 3,1 - 4,1(5,3) µm, finemente incrostate, congofile, immerse in un gel, terminali di pari spessore o leggermente più larghi. Subpellis formata da cellule subisodiametriche, pigmentate di giallo, parete da liscia a finemente incrostata.
Caulopellis disposta in cutis formata da ife cilindriche, ialine a parete liscia o finemente incrostata, con diametro (4,0) 4,3 - 6,1 -7,8 (8,5) µm.
Caulocistidi in prevalenza strettamente clavati, in alcuni casi lageniformi, spesso settati, disposti a ciuffi nella parte superiore dello stipite.
Rapporti: A/M (0,37) 0,51 - 1,46 - 2,16 (2,41). A/B: (0,67) 1,05 - 1,57 - 2,16 (2,57). B/M: (0,33) 0,47 - 0,95 - 1,24 (1,52).
Giunti a fibbia abbondanti in tutti i tessuti del basidioma.
Materiale studiato ed ambiente di raccolta: ITALIA. Trieste. Località: Laghetti delle Noghere. Comune: Muggia. Coordinate geografiche 45°35'10.81"N 13°49'6.67"E. Altezza 7 m s.l.m. Habitat: bosco ripariale lungo i margini di uno stagno, in un tratto di terreno ricoperto da muschio, presso Salix alba, Populus nigra e Alnus glutinosa. Raccolta 24.11.2018 (n°7703). Legit Picciola Paolo & det. Zugna Marino. Data inserimento in erbario: 30/11/2018.
Osservazioni
Questa specie, tipica dei boschetti umidi di pioppo e salice, si caratterizza macroscopicamente per il cappello bicolore, con tinte rossiccio-brillanti al centro e la zona marginale biancastra, l’assenza di cortina e l’odore variabile, perlopiù rafanoide, oppure come in alcuni casi di cacao.
Secondo la sistematica proposta da Bon (2002) per l’assenza di cortina appartiene alla Sezione Denudata (Fr.) Sacc., per le spore verrucose e a volte caliptrate, alla Sottosezione Calyptrospora Bon.
Secondo la sistematica più recente proposta da Beker et al. (2016), Hebeloma vaccinum, in virtù dei cheilocistidi cilindrico-clavati, le spore con ornamentazione distintamente visibile senza immersione anche se in modo non evidente (O3), le spore distintamente destrinoidi (D3) e il perisporio nettamente distaccato in poche o molte spore (P2) è stato incluso nella Sottosezione Clepsydroida della Sezione Denudata.
Questo taxon da un punto di vista morfologico ed ecologico è strettamente affine a Hebeloma ammophilum Bohus quest’ultimo differenziabile da H. vaccinum per il cappello più grande (fino a 60 mm) e soprattutto microscopicamente per i cheilocistidi più gonfi all’apice (una media maggiore di 8 µm).
Anche Hebeloma cavipes Huijsman è molto simile a Hebeloma vaccinum, tuttavia, rispetto a quest’ultimo H. cavipes possiede un cappello con colori distintamente bruni nella zona discale, un portamento più slanciato, una larghezza sporale media < 6,5 µm ed è associato ad una varietà molto più ampia di essenze arboree.
Inoltre, H. vaccinum è strettamente affine a Hebeloma matritense Beker, Vesterh. & U. Eberh, una specie di recentissima creazione (Ebehardt et al., 2016), validata su basi molecolari, distinguibile da H. vaccinum per un numero di lamelle complete maggiore di 65 e per una lunghezza sporale media inferiore a 12,5 µm
Nel biotopo dei laghetti delle Noghere (Muggia) sono state rinvenute altre specie di Hebeloma che di seguito riportiamo: Hebeloma sacchariolens Quél., Hebeloma populinum Romagn., Hebeloma gigaspermum Gröger & Zschiesch (Zugna, 2015) ed Hebeloma ochroalbidum Bohus (Zugna, 2016).
Nella giornata in cui è stato effettuato questo ritrovamento e nel medesimo ambiente di crescita sono stati rinvenuti inoltre numerosi esemplari di Hebeloma laterinum Métrod ex Bon.
Bibliografia
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Vesterholt J. – 2005: The genus Hebeloma; Fungi of Northern Europe, Vol. 3.
Zugna M. – 2015: Le micocenosi del biotopo “Laghetti delle Noghere” – Ia parte. Bollettino del Centro Micologico Friulano: 11-21.
Zugna M. – 2016: Le micocenosi del biotopo “Laghetti delle Noghere” – IIa parte. Bollettino del Centro Micologico Friulano: 20-28.
Photo by: Paolo Picciola