OSSERVAZIONI SU CYSTODERMELLA CINNABARINA
di Paolo Picciola* e Marino Zugna**
(*) Paolo Picciola – Strada di Fiume, 52 - 34137 Trieste (TS) paolo.picciola2@gmail.com
(**) Marino Zugna - Località Riostorto 7, 34015 Muggia (TS) marinozugna@gmail.com
Introduzione
Gli autori riportano le caratteristiche macro-microscopiche ed ecologiche di una raccolta di Cystodermella cinnabarina effettuata nella Costiera Triestina nel dicembre 2018 presso Pinus domestica e diverse altre essenze tipiche della boscaglia mediterranea.
Nelle osservazioni vengono riportate le caratteristiche salienti della specie, i principali confronti con le specie affini e infine alcune note di carattere sistematico concernenti i generi Cystoderma e Cystodermella.
Key words: Agaricales, Cystodermateae, Cystodermella cinnabarina, taxonomy, Trieste.
Materiali e metodi
La descrizione dei caratteri macroscopici è stata ricavata analizzando i basidiomi freschi fotografati in situ con l’ausilio di una fotocamera Reflex NIKON D90. Lo studio microscopico è stato condotto sia su esemplari freschi sia essiccati, quest’ultimi preventivamente idratati con l’idrossido di potassio (KOH) al 2%.
I preparati sono stati osservati in acqua e dove necessario si è adoperato il Rosso Congo Ammoniacale al 2% per evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento della eventuale amiloidia delle spore.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali, riferite a 100 unità, sono state effettuate in proiezione laterale.
Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Le misure sottolineate di tutti gli elementi microscopici rappresentano i valori medi.
Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posta sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche si è fatto riferimento a Saar (2012), per quanto concerne la nomenclatura riportata e la sistematica adottata si è fatto riferimento ad Harmaja (2002), Saar et al. (2009) e Saar (2012).
La collezione d’erbario è conservata nell'erbario del Gruppo di Muggia e del Carso della A.M.B. con il numero identificativo 7709.
TASSONOMIA
Cystodermella cinnabarina (Alb. & Schwein.) Harmaja Karstenia 42 (2): 45 (2002)
Basionimo: ≡ Agaricus granulosus Batsch var. cinnabarinus Alb. & Schwein., Conspectus Fungorum in Lusatiae superioris: 147 (1805)
Sinonimi: ≡ Agaricus cinnabarinus (Alb. & Schwein.) Fr., Syst. Mycol. 3 (Index): 12 (1832).
≡ Lepiota granulosa var. cinnabarina (Alb. & Schwein.) Gillet, Hyménomycètes: 71 (1874).
≡ Lepiota cinnabarina (Alb. & Schwein.) P. Karst., Bidrag till Kännedom av Finlands Natur och Folk 32: 327 (1879).
≡ Cystoderma cinnabarinum (Alb. & Schwein.) Fayod, Annales des Sciences Naturelles Botanique 9: 351 (1889).
≡ Armillaria cinnabarina (Alb. & Schwein.) Kauffman, Papers of the Michigan Academy of Sciences 2: 60 (1923).
= Agaricus terreyi Berk. & Broome [come “terreii”], Ann. Mag. Nat. Hist., Ser. IV, 6: 462 (1870).
= Lepiota terreyi (Berk. & Broome) P. Kast., Hattsvamp.: 14 (1879).
= Cystoderma terreyi (Berk. & Broome) Harmaja, Karstenia 18: 30 (1978).
Descrizione della raccolta
Pileo 30-40 mm, piano-convesso, poi appianato, spesso fino a 7 mm nella zona centrale, margine involuto, ondulato, sottile, eccedente, superficie rivestita da fini granulazioni del velo generale di colore rosso-aranciato, laterizio, facilmente asportabili alla manipolazione o sotto l’effetto della pioggia, superficie sottostante asciutta, concolore ai residui velari, liscia o con venosità-cavità radiali più o meno accentuate.
Lamelle adnate, fitte, larghe fino a 4 mm, intercalate da lamellule, da bianche a crema, filo intero, concolore.
Gambo 40-50 x 6-8 mm, cilindrico, con base leggermente ingrossata, larga fino a 13 mm, con squamule fioccose sovrapposte di colore crema-aranciato, apice privo di una struttura anulare ben definito, superficie sottostante giallo-aranciata, liscia.
Carne bianca, immutabile, inodora, sapore mite.
Spore (3,6)3,9-4,3-4,5(5,3) x (2,6)2,8-3,0-3,2(3,4) µm, Q. = (1,2)1,3-1,4-1,5(1,6), Vol. (13,8)17,2-20,5-24,0(28,6) µm3, da largamente ellissoidali a ovoidali, lisce, ialine, a parete sottile, inamiloidi, con contenuto rifrangente che si colora di verdastro in KOH al 5%, apicolo laterale.
Basidi 16,6-20,2-25,1 x 4,3-5,2-5,7 µm, claviformi, tetrasporici, con sterigmi lunghi fino a 3 µm.
Cheilocistidi 37,3-40,6-43,7 x 4,4-6,4-7,2 µm, abbondanti, fusiformi, apice assottigliato, slanciato, a forma di lancia o a “pelo d’ortica”, e sovente coronato da cristalli, a parete sottile, ialini.
Pleurocistidi (34,2) -36,7-38,8 x 4,4-5,1-6,6 µm, simili per forma e dimensioni ai cheilocistidi.
Trama lamellare composta da ife subparallele, lisce, larghe (6,1)6,4-8,2-10,4(10,9) µm.
Pileipellis costituita da un velo generale di elementi globosi, ovoidali o leggermente allungati (sferociti), a parete spessa, di dimensioni (20,1)20,3-27,3-33,9(38,9) x (18,1)18,4-24,4-31,8(33,8) µm, Q. = 0,9-1,1-1,4 µm, con pigmento extracellulare giallo-aranciato, in presenza di rari pileocistidi fusiformi, di dimensioni 34,4-36,9-40,1 x 4,2-6,3-11,0 µm.
Subpellis nettamente differenziata dallo strato soprastante, composta da elementi ifoidi, disposti in cutis, larghi (6,0)6,0-8,4-11,8(13,5) µm, con pigmento sia intracellulare bruno-rossastro, sia parietale incrostante.
Caulocistidi (34,7)36,5- 42,1- 46,5(47,9) x (3,1)3,5 - 4,7-6,3(6,6) µm, piuttosto numerosi, simili ai cistidi imeniali, ma con il ventre tendenzialmente più sottile.
Giunti a fibbia presenti in abbondanza nei diversi tessuti del basidioma.
Materiale studiato ed ambiente di raccolta: ITALIA. F.V.G. Comune: Trieste. Località: Sentiero Tiziana Weiss (sentiero della salvia) nei pressi di Santa Croce. Coordinate geografiche 45°44'25.2"N 13°40'48.7"E. Altezza 100 m s.l.m. Habitat pineta a Pinus domestica associata a Quercus ilex, Arbutus unedo, Phillyrea latifolia, Pistacia lentiscus, Salvia officinalis, su terreno roccioso calcareo. Raccolta 9.12.2018. (n° 7709). Legit. & det. Picciola. Data inserimento in erbario: 24/02/2019.
Osservazioni
Cystodermella cinnabarina si fa notare sul terreno per il portamento elegante, Lepiotoide e le colorazioni aranciate di pileo e stipite che contrastano con il candore delle lamelle.
È una specie di non facile reperibilità nelle nostre abituali zone di ricerca: la raccolta in oggetto, infatti, costituisce la prima segnalazione per il territorio della Venezia Giulia.
Come tutti i rappresentanti del suo genere, C. cinnabarina possiede delle granulazioni appressate più o meno detersili su cappello e gambo; tali elementi costituiscono i residui di un velo universale che nelle fasi giovanili di sviluppo ricoprono interamente lo sporoforo.
In C. cinnabarina, tuttavia, la rottura del velo generale non produce una struttura anuliforme ben definita, detta calza o armilla, così come avviene ad esempio in Cystoderma fallax A.H. Sm. & Sing.
Per riconoscere con certezza C. cinnabarina è necessario ricorrere alla microscopia in modo da accertare la presenza di cistidi che, in questa specie, sono localizzati nell’imenio, nella caulopellis e anche nello strato velare pileico. L’accertamento di questi elementi ci consentono di distinguerla agevolmente dal suo sosia più imbarazzante, Cystodermella adnatifolia (Peck) Harmaja, una specie acistidiata.
Al di fuori di questo carattere microscopico, i due taxa possiedono le stesse caratteristiche morfo-cromatiche.
Cystodermella granulosa (Batsch: Fr.) Harmaja si differenzia, invece, per le colorazioni cannella, fulvo-ocracee, grigiastre, fulvo-rossastre e per le fini granulazioni conico-piramidali di colore marrone-scuro (Wasser, 1993; Saar & Voitk, 2013).
Cystoderma castellanum Blanco-Dios, un taxon spagnolo di recente istituzione, si distingue da C. cinnabarina per i cheilocistidi da utriformi a lecitiformi, le colorazioni opache rosso-cannella, le spore amiloidi e la reazione bruna o nera al KOH della superficie pileica (Blanco-Dios, 2014).
Cystoderma superbum Huijsman si fa riconoscere soprattutto per i colori porpora-violacei o rosso-vinosi (Huijsman, 1956; Wasser, 1993; Papetti et al., 2011).
Tra le specie extraeuropee citiamo Cystodermella papallactae (Saar & Læssøe) Saar, un taxon osservato nelle Ande ecuadoriane, dalle colorazioni arancio marroncine o rosso mattone, pertanto molto simili alla specie in trattazione, tendente a decolorare con l’età, privo di cistidi e con spore misuranti 5-6 x 3,0-4,0 µm (Saar & Læssøe, 2006). Gli studi filogenetici hanno successivamente confermato la sua autonomia dalle altre specie di Cystodermella (Saar et al., 2009; Saar, 2012).
Infine, menzioniamo Cystoderma chocoarum Franco-Mol., un taxon originariamente descritto dalla Colombia, rinvenuto in seguito in Brasile, presenta delle colorazioni pileiche brunastre, bruno-aranciate o bruno-giallastre che lo fanno assomigliare di più a Cystolepiota fallax, tuttavia, diversamente da quest’ultima specie, la calza che ricopre il gambo è di colore bianco, inoltre, il suo habitat è strettamente lignicolo (Franco-Molano, 1993; Capelari & Asai, 2009).
Studi filogenetici hanno dimostrato l’indipendenza dei Generi Cystoderma e Cystodermella (Harmaja, 2002; Saar et al., 2009).
I risultati molecolari basati su sequenze nucleotidiche ITS e LSU del rDNA hanno dimostrato che il Genere Cystoderma ricade in un clado “sister” contenente Phaeolepiota aurea, mentre il Genere Cystodermella ricade in un altro clado “sister” contenente il Genere Ripartitella.
Wasser (1993) è stato il primo autore a suggerire una sistematica infragenerica per il Genere Cystoderma basandosi sulla presenza o assenza dell’amiloidia sporale.
Sulla base di questo carattere Wasser (1993) ha suddiviso il Genere Cystoderma in due sottogeneri: Subgenere Cystoderma contenente le specie con reazione amiloide e il Subgenere Granulosa contenente le specie con spore inamiloidi.
Successivamente, l’amiloidia è stata ripresa da Harmaja (2002) per delimitare i generi Cystoderma e Cystodermella. Questa distinzione è stata supportata dai dati filogenetici sopra citati.
Bibliografia citata nel testo
Blanco-Dios J.B. – 2014: Cystoderma castellanum, a new species from Spain. Mycosphere 5(5): 688-691.
Capelari M. & T. Asai – 2009: Cystoderma, Cystodermella and Ripartitella in Atlantic Forest, São Paulo State, Brazil. Hoehnea 36: 339-348.
Franco-Molano A.E. – 1993: Studies on Cystoderma: a new species and a new combination. Mycologia 85(4): 672-676.
Harmaja H. – 2002: Amylolepiota, Clavicybe and Cystodermella, new genera of the Agaricales. Karstenia 42: 39-48.
Papetti C., M. Gobbi & C. Zovadelli – 2011: La nostra partecipazione al 66° Comitato Scientifico Nazionale dell’A.M.B. a Castropignano (CB) – II contributo. Bollettino del Circolo Micologico G. Carini. 62: 3-18.
Saar I. – 2003: The genera Cystoderma and Cystodermella (Tricholomataceae) in temperate Eurasia (86): 455-473.
Saar I. – 2012: The taxonomy and phylogeny of the genera Cystoderma and Cystodermella (Agaricales, Fungi). Tartu University Press.
Saar L., K. Põldmaa & U. Kõljalg – 2009: The phylogeny and taxonomy of genera Cystoderma and Cystodermella (Agaricales) based on nuclear ITS and LSU sequences. Mycol Progress 8:59-73.
Saar I. & T. Læssøe – 2006: Two new Cystoderma species from high Andean Ecuador. Mycotaxon 96: 123-127.
Wasser S. P. – 1993: Tribes Cystodermateae Sing. and Leucocoprineae Sing. of the CIS and Baltic States. Libri Botanici. Vol. 9. IHW-Verlag.
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Photo by: Paolo Picciola