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Bolbitius coprophilus


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#1 marinetto

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Inviato 24 marzo 2018 - 22:45

Su un interessante Bolbitius fimicolo rinvenuto in Croazia: Bolbitius coprophilus

 

Paolo Picciola

Via d’Alviano 86, 34100 Trieste paolo.picciola2@gmail.com

 

Marino Zugna

Località Riostorto 7, 34015 Muggia marinozugna@gmail.com

 

Introduzione

Vengono riportate le caratteristiche macro e microscopiche di una raccolta di Bolbitius coprophilus effettuata nel comune di Pula (Croazia), su stallatico equino. Tale descrizione è corredata da alcune note relative ai confronti con le specie viciniore, nonché la sua ecologia e sistematica.

 

Materiali e Metodi

La descrizione dei caratteri macroscopici è stata ricavata analizzando i basidiomi freschi fotografati in studio con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 5D. Lo studio microscopico è stato condotto su esemplari freschi. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo KOH 2%. Ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.

Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 130 unità, effettuate in proiezione ventrale e 35 unità in proiezione laterale, scartando spore ancora evidentemente immature.

Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.

Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.

Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche si fa riferimento a Vellinga (1998). La presente raccolta è conservata nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

 

TASSONOMIA

 

Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

Basionimo: Pluteolus coprophilus Peck, Ann. Rep. Reg. N.Y. St. Mus. 46: 59 (1894) [1893].

Sinonimi: Pluteolus coprophilus Peck, Ann. Rep. Reg. N.Y. St. Mus. 46: 59 (1894) [1893].

Bolbitius demangei (Quél.) Sacc. & D. Sacc., Sylloge Fungorum 17: 74 (1905).

Pluteolus demangei Quél., Comptes Rendus de l´Association Française pour l´Avancement des Sciences 30 (2): 495 (1902).

Bolbitius incarnatus Hongo, Journal of Japanese Botany 33: 42 (1958).

 

Sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

 

QUADRO MACROSCOPICO DELLA RACCOLTA

Pileo fino a 40 mm di diametro, alto fino a 25 mm, inizialmente parabolico-glandiforme, poi conico ottuso, con umbone appena accennato o assente; cuticola igrofana, molto vischiosa, liscia, leggermente striata in senso radiale, grigio-brunastra con l’imbibizione.

Lamelle libere, ascendenti, fitte, intercalate da lamellule, lentamente deliquescenti, grigio-ocracee per la maturazione delle spore, filo più chiaro, forforaceo.              

Stipite 70-85 x 7-10 mm, fistoloso, cilindrico o leggermente flessuoso, rastremato all’apice e alla base, superficie con fibrille longitudinali, pruinoso nel terzo superiore, di colore bianco candido.

Carne esigua, bianca, odore pressoché nullo o appena percettibile, sapore non testato.

Sporata rugginosa.

 

QUADRO MICROSCOPICO DELLA RACCOLTA

Spore in proiezione laterale (11,34) 12,18-14,63-14,79 (15,31) x (6,90) 7,42-8,46-8,91 (9,58) µm, Q = (1,4) 1,5-1,66-1,78 (1,8), Vol. = (302) 356-513-603 (702) µm, ellissoidali con parete leggermente appiattita; in proiezione ventrale (11,77) 12,73-13,85-15,18 (16,26) x (8,15) 8,54-9,36-10,02 (10,68) µm Q = (1,3) 1,37-1,50 -1,6 (1,7 Vol. = (438) 500-570-769 (900) µm, da largamente ellissoidali a ovoidi, fino a piriformi, spesso con apice strozzato, lisce, con parete spessa (1,0) 1,1-1,3-2,0 (2,1) µm, marroni rugginose in KOH 2%, poro germinativo largo (1,4) 1,46-1,5-1,9 (2,3) µm, tronco, centrale o un po’ eccentrico; apiculo poco visibile.

Basidi (27,9) 28,4-37,4-39,6 (39,7) x (13,2) 13,3-13,4-16,0 (16,1) µm, Q.m. = 2,37, Vol.m = 3906 µm³, sferopeduncolati, largamente claviformi e con corti sterigmi, tetrasporici.

Subimenio formato da uno strato di 2-3 cellule subisodiametriche.

Trama lamellare regolare.

Pseudoparafisi (21,9) 23,1-27,3 (30,0) x (10,4)11,7-14,4(15,0), inframmezzate da basidi.

Cheilocistidi (22,5) 24,4-33,1-46,4 (76,1) x (6,7) 8,0-10,8-16,7 (25,4) µm, Q.m. = 2,79, Vol.m = 3335 µm³, versiformi, da sublageniformi con collo robusto e flessuoso, a clavati o subcilindrici, apici di pari spessore o leggermente allargati, filo lamellare sterile.

Pleurocistidi (10,1) 31,7-70,3 (78,0) x (24,5) 27,8-44,4 (50,2) µm, apice Q.m. = 1,42, Vol.m = 40393 µm³, cilindrico pedicellati, piuttosto rari, presto collassabili.

Pileipellis formata da un ixoimeniderma ad ife lungamente sferopeduncolate, misuranti (23,3) 30,8-42,6-56,0 (59,2) x (1,9) 2,8-4,8-6,3 (6,7) µm; apice (7,6) 7,7-11,5-11,7 (13,4) µm.

Stipitipellis tipo cutis, formata da ife cilindriche, settate, ialine, con diametro 3,5-14 µm.

Caulocistidi (29,4) 34,2-41,8-68,1 (91,6) x (8,1) 8,3-11,5-16,0 (32,4) µm, nella forma sostanzialmente simili ai cheilocistidi, clavati o subcilindrici, spesso sormontanti una serie concatenata di 1-2 cellule subisodiametriche, apici di pari spessore o leggermente allargati.

Giunti a fibbia non osservati nei tessuti del basidioma da noi investigati.

 

Dati relativi alla raccolta

N. scheda: 7464. Data di ritrovamento: 18/03/2018. Località: Pomer. Comune: Pula (CRO). Coordinate geografiche: 44°49'56.42"N 13°54'19.17"E. Altezza s.l.m.: 6. Habitat: Sterco di cavallo misto a segatura e paglia. Determinatore: Zugna M. Legit: de Martin Paolo. Data inserimento in erbario: 21/03/2018.

 

Osservazioni

Il Genere Bolbitius Fr. appartiene alla famiglia delle Bolbitiaceae Sing. e include specie saprotrofe, crescenti su substrati ricchi di humus, escrementi animali e detriti vegetali, con carpofori fragili, a portamento coprinoide, cuticola vistosamente igrofana, striata o solcata-plissettata; lamelle ascendenti, libere, un po’ deliquescenti; stipite biancastro o raramente rosato; sporata color ruggine, arancione ferruginea. Per quanto concerne l’aspetto microscopico i membri di questo Genere presentano una epicute ixoimeniforme, delle spore lisce, con largo poro germinativo tronco, i basidi separati da numerose cellule larghe e sterili (pseudoparafisi), la trama lamellare regolare, i cheilocistidi mai leticiformi, il pigmento intracellulare e i giunti a fibbia presenti o assenti a seconda delle specie.

Bolbitius coprophilus si distingue per la taglia relativamente grande, la cuticola con sfumature crema-rosate-ocracee nei giovani basidiomi, sempre priva di tinte gialle, la crescita su letame equino.

Si tratta di una specie dai colori molto variabili da raccolta a raccolta ed anche nel corso delle diverse fasi di maturazione. Nello stesso substrato di crescita crescono altre due specie di Bolbitius: B. titubans (Bulliard: Fries) Fries e B. variicolor Atkinson, entrambe contraddistinte da tinte pileiche di colore giallo e pertanto facilmente separabili da Bolbitius coprophilus.

Un’altra specie di Bolbitius caratterizzata dai colori pileici molto chiari e confondibili, in qualche modo, con il taxon qui presentato è Bolbitius lacteus Lange, il quale si caratterizza per le tinte pileiche bianche fin da giovane, le spore più piccole (in media 11,5-12 x 6,6-7 µm), di forma differente e dalla crescita nelle praterie su residui legnosi vegetali a terra.

Bolbitius reticulatus (Pers. :Fr.) Rick è un’altra specie potenzialmente confondibile con B. coprophilus, ma distinguibile da quest’ultima per il cappello fortemente reticolato-venoso, lievemente striato, di colore bruno, bruno grigiastro fino al grigio violaceo, il gambo bianco-grigiastro e la crescita su residui legnosi.

Infine, Bolbitius coprophilus può essere scambiato con Conocybe albipes Hauskn. (= Bolbitius albipes G.H. Otth.), quest’ultimo taxon possiede, tuttavia, un quadro microscopico completamente differente.

 

Bibliografia consultata

AMANDEEP K., N.S. ATRI, K. MUNRUCHI– 2013: Diversity of species of the genus Bolbitius (Bolbitiaceae, Agaricales) collected on dung from Punjab, India. Mycosphere 4(6), 1053–1064, Doi 10.5943/mycosphere/4/6/3.

ARNOLDS E. - 2003b: Notulae ad Floram Agaricinam Neerlandicam – XXXIX. Bolbitius. Persoonia 18 (2): 225-230.

ARNOLDS E – 2005: Bolbitiaceae. In: Flora Agaricina Neerlandica 6, Coprinaceae and Bolbitiaceae (eds ME Noordeloos, TW Kuyper, Vellinga EC). Boca Raton, London, New York, Singapore, Taylor & Francis.

BON M. – 1992: Genre Bolbitius. Documents Mycologiques - Tome XXI - Fascicule 84 – 1/1992

CACIALLI G, V. CAROTI & F. DOVERI -1995: Funghi fimicoli e rari o interessanti del litorale toscano. Schede di Micologia 1. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici, Vicenza.

CHIARI M., D. DOGALI & V. RESTELLI – 2010: Funghi della Franciacorta (IV contributo). Boll. del Centro Micologico G. Carini. (59): 23-41.

DOVERI F. – 2004: Fungi Fimicoli Italici. A.M.B. - Fondazione Studi Micologici. Vicenza.

ENDERLE M., E. KAJAN & G.J. KRIEGLSTEINER – 1985: Studien in der gattung Bolbitius Fries. Mittelungen Arbeitsgem. Pilzk. Nieder. 3 (1) 5-34.

HAUSKNECHT A. & M. CONTU – 2006: Bolbitius demangei in Italien. Österreichische Zeitschrift für Pilzkunde 15, 7–10.

HAUSKNECHT A. & A. ZUCCHERELLI – 1993: Ritrovamenti interessanti dal ravennate. I parte. Alcune agaricales a spore brune o più scure. Boll. Gruppo micol. G. Bres. 36: 35-57.

INDEX FUNGORUM: http://www.indexfung...Names/Names.asp

LANGE J. E. – 1938; Studies in the agarics of Denmark. Part 12. Hebeloma, Naucoria, Tubaria, Galera, Bolbitius, Pluteolus, Crepidotus, Pseudopaxillus, Paxillus. Additional descriptions and supplementary notes to part 1-11. Dansk Botanisk Arkiv, 9 (6) : 1-112.

MIGLIOZZI V. & M. COCCIA- 1988: Appunti di micoflora mediterranea Bolbitius variicolor Atkinson. Boll. AMER (14): 25-29.

MOSER M. – 1980: Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Guida alla Determinazione dei Funghi Vol 1. Arti Grafiche Saturnia, Trento, 564 p.

NARDUCCI R. & P. PETRUCCI – 1994: Alcuni funghi interessanti del territorio lucchese. Riv. Micol. 37: 253-264.

PECORARO L., L. PERRONE & D. LUNGHINI – 2003: Alcuni funghi fimicoli o graminicoli del litorale laziale. Boll. AMER (59): 55-65.

RYMAN S. – 1992: Bolbitius in Nordic Macromycetes 2. Nordsvamp-Copenhagen.

VELLINGA E.C. – 1988: Glossary. In C. Bas, Th. W Kuyper, ME Noordeloos & EC Vellinga (eds.). Flora Agaricina Neerlandica 1: 54-64. A.A. Balkema. Rotterdam

WATLING R. – 1982: Bolbitiaceae: Agrocybe, Bolbitius & Conocybe. British Fungus Flora. Agarics and Boleti. 3. Ed. D. M. Henderson, P. D. Orton & R. Watling, Royal Botanic Garden, Edinburgh, 139 p.

 

 

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Inviato 24 marzo 2018 - 22:56

Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

In foto: pileipellis

 

 

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Inviato 24 marzo 2018 - 22:58

Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

In foto: elementi imeniali, cheilocistidi e pseudoparafisi

 

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Inviato 24 marzo 2018 - 23:00

Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

In foto: cheilocistidi pleurocistidi e pseudoparafisi

 

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Inviato 24 marzo 2018 - 23:02

Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

In foto: spore KOH 2%

 

 

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Inviato 24 marzo 2018 - 23:03

Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

In foto: spore KOH 2%

 

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Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)

 

In foto: caulocistidi

 

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