Su un interessante Bolbitius fimicolo rinvenuto in Croazia: Bolbitius coprophilus
Paolo Picciola
Via d’Alviano 86, 34100 Trieste paolo.picciola2@gmail.com
Marino Zugna
Località Riostorto 7, 34015 Muggia marinozugna@gmail.com
Introduzione
Vengono riportate le caratteristiche macro e microscopiche di una raccolta di Bolbitius coprophilus effettuata nel comune di Pula (Croazia), su stallatico equino. Tale descrizione è corredata da alcune note relative ai confronti con le specie viciniore, nonché la sua ecologia e sistematica.
Materiali e Metodi
La descrizione dei caratteri macroscopici è stata ricavata analizzando i basidiomi freschi fotografati in studio con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 5D. Lo studio microscopico è stato condotto su esemplari freschi. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo KOH 2%. Ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 130 unità, effettuate in proiezione ventrale e 35 unità in proiezione laterale, scartando spore ancora evidentemente immature.
Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche si fa riferimento a Vellinga (1998). La presente raccolta è conservata nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
TASSONOMIA
Bolbitius coprophilus (Peck) Hongo, Mem. Fac. Educ. Shiga Univ., Nat. Sci. 9: 82 (1959)
Basionimo: Pluteolus coprophilus Peck, Ann. Rep. Reg. N.Y. St. Mus. 46: 59 (1894) [1893].
Sinonimi: Pluteolus coprophilus Peck, Ann. Rep. Reg. N.Y. St. Mus. 46: 59 (1894) [1893].
Bolbitius demangei (Quél.) Sacc. & D. Sacc., Sylloge Fungorum 17: 74 (1905).
Pluteolus demangei Quél., Comptes Rendus de l´Association Française pour l´Avancement des Sciences 30 (2): 495 (1902).
Bolbitius incarnatus Hongo, Journal of Japanese Botany 33: 42 (1958).
Sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
QUADRO MACROSCOPICO DELLA RACCOLTA
Pileo fino a 40 mm di diametro, alto fino a 25 mm, inizialmente parabolico-glandiforme, poi conico ottuso, con umbone appena accennato o assente; cuticola igrofana, molto vischiosa, liscia, leggermente striata in senso radiale, grigio-brunastra con l’imbibizione.
Lamelle libere, ascendenti, fitte, intercalate da lamellule, lentamente deliquescenti, grigio-ocracee per la maturazione delle spore, filo più chiaro, forforaceo.
Stipite 70-85 x 7-10 mm, fistoloso, cilindrico o leggermente flessuoso, rastremato all’apice e alla base, superficie con fibrille longitudinali, pruinoso nel terzo superiore, di colore bianco candido.
Carne esigua, bianca, odore pressoché nullo o appena percettibile, sapore non testato.
Sporata rugginosa.
QUADRO MICROSCOPICO DELLA RACCOLTA
Spore in proiezione laterale (11,34) 12,18-14,63-14,79 (15,31) x (6,90) 7,42-8,46-8,91 (9,58) µm, Q = (1,4) 1,5-1,66-1,78 (1,8), Vol. = (302) 356-513-603 (702) µm, ellissoidali con parete leggermente appiattita; in proiezione ventrale (11,77) 12,73-13,85-15,18 (16,26) x (8,15) 8,54-9,36-10,02 (10,68) µm Q = (1,3) 1,37-1,50 -1,6 (1,7 Vol. = (438) 500-570-769 (900) µm, da largamente ellissoidali a ovoidi, fino a piriformi, spesso con apice strozzato, lisce, con parete spessa (1,0) 1,1-1,3-2,0 (2,1) µm, marroni rugginose in KOH 2%, poro germinativo largo (1,4) 1,46-1,5-1,9 (2,3) µm, tronco, centrale o un po’ eccentrico; apiculo poco visibile.
Basidi (27,9) 28,4-37,4-39,6 (39,7) x (13,2) 13,3-13,4-16,0 (16,1) µm, Q.m. = 2,37, Vol.m = 3906 µm³, sferopeduncolati, largamente claviformi e con corti sterigmi, tetrasporici.
Subimenio formato da uno strato di 2-3 cellule subisodiametriche.
Trama lamellare regolare.
Pseudoparafisi (21,9) 23,1-27,3 (30,0) x (10,4)11,7-14,4(15,0), inframmezzate da basidi.
Cheilocistidi (22,5) 24,4-33,1-46,4 (76,1) x (6,7) 8,0-10,8-16,7 (25,4) µm, Q.m. = 2,79, Vol.m = 3335 µm³, versiformi, da sublageniformi con collo robusto e flessuoso, a clavati o subcilindrici, apici di pari spessore o leggermente allargati, filo lamellare sterile.
Pleurocistidi (10,1) 31,7-70,3 (78,0) x (24,5) 27,8-44,4 (50,2) µm, apice Q.m. = 1,42, Vol.m = 40393 µm³, cilindrico pedicellati, piuttosto rari, presto collassabili.
Pileipellis formata da un ixoimeniderma ad ife lungamente sferopeduncolate, misuranti (23,3) 30,8-42,6-56,0 (59,2) x (1,9) 2,8-4,8-6,3 (6,7) µm; apice (7,6) 7,7-11,5-11,7 (13,4) µm.
Stipitipellis tipo cutis, formata da ife cilindriche, settate, ialine, con diametro 3,5-14 µm.
Caulocistidi (29,4) 34,2-41,8-68,1 (91,6) x (8,1) 8,3-11,5-16,0 (32,4) µm, nella forma sostanzialmente simili ai cheilocistidi, clavati o subcilindrici, spesso sormontanti una serie concatenata di 1-2 cellule subisodiametriche, apici di pari spessore o leggermente allargati.
Giunti a fibbia non osservati nei tessuti del basidioma da noi investigati.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 7464. Data di ritrovamento: 18/03/2018. Località: Pomer. Comune: Pula (CRO). Coordinate geografiche: 44°49'56.42"N 13°54'19.17"E. Altezza s.l.m.: 6. Habitat: Sterco di cavallo misto a segatura e paglia. Determinatore: Zugna M. Legit: de Martin Paolo. Data inserimento in erbario: 21/03/2018.
Osservazioni
Il Genere Bolbitius Fr. appartiene alla famiglia delle Bolbitiaceae Sing. e include specie saprotrofe, crescenti su substrati ricchi di humus, escrementi animali e detriti vegetali, con carpofori fragili, a portamento coprinoide, cuticola vistosamente igrofana, striata o solcata-plissettata; lamelle ascendenti, libere, un po’ deliquescenti; stipite biancastro o raramente rosato; sporata color ruggine, arancione ferruginea. Per quanto concerne l’aspetto microscopico i membri di questo Genere presentano una epicute ixoimeniforme, delle spore lisce, con largo poro germinativo tronco, i basidi separati da numerose cellule larghe e sterili (pseudoparafisi), la trama lamellare regolare, i cheilocistidi mai leticiformi, il pigmento intracellulare e i giunti a fibbia presenti o assenti a seconda delle specie.
Bolbitius coprophilus si distingue per la taglia relativamente grande, la cuticola con sfumature crema-rosate-ocracee nei giovani basidiomi, sempre priva di tinte gialle, la crescita su letame equino.
Si tratta di una specie dai colori molto variabili da raccolta a raccolta ed anche nel corso delle diverse fasi di maturazione. Nello stesso substrato di crescita crescono altre due specie di Bolbitius: B. titubans (Bulliard: Fries) Fries e B. variicolor Atkinson, entrambe contraddistinte da tinte pileiche di colore giallo e pertanto facilmente separabili da Bolbitius coprophilus.
Un’altra specie di Bolbitius caratterizzata dai colori pileici molto chiari e confondibili, in qualche modo, con il taxon qui presentato è Bolbitius lacteus Lange, il quale si caratterizza per le tinte pileiche bianche fin da giovane, le spore più piccole (in media 11,5-12 x 6,6-7 µm), di forma differente e dalla crescita nelle praterie su residui legnosi vegetali a terra.
Bolbitius reticulatus (Pers. :Fr.) Rick è un’altra specie potenzialmente confondibile con B. coprophilus, ma distinguibile da quest’ultima per il cappello fortemente reticolato-venoso, lievemente striato, di colore bruno, bruno grigiastro fino al grigio violaceo, il gambo bianco-grigiastro e la crescita su residui legnosi.
Infine, Bolbitius coprophilus può essere scambiato con Conocybe albipes Hauskn. (= Bolbitius albipes G.H. Otth.), quest’ultimo taxon possiede, tuttavia, un quadro microscopico completamente differente.
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