Osservazioni su un ritrovamento di Hebeloma quercetorum
nel bosco della Cernizza (Duino-Trieste)
Introduzione
Viene descritta in modo completo una raccolta di Hebeloma quercetorum, taxon a distribuzione principalmente mediterranea, effettuata in una lecceta della costiera triestina.
Hebeloma quercetorum
Quadr., Mycotaxon 49: 293 (1993)
Sistematica: Hymenogastraceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su esemplari freschi. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O. Ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento della destrinoidia delle spore e la loro eventuale ornamentazione. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, ottenute da sporata, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tener conto di eventuali ornamentazioni. Per le misure dei cheilocistidi (Nota*), abbiamo adottato la metodologia utilizzata (Becker et alt. 2016), nella monografia sul genere Hebeloma. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento a http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx. Le foto dei soggetti sono state eseguite in habitat con l’ausilio di una fotocamera Reflex Nikon D90. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo 38-52 mm, piano-convesso, orlo a lungo involuto, non striato, superficie liscia, leggermente viscida, brillante, dapprima di colore ocraceo, ocra-giallastro, crosta di pane uniforme, con tendenza a decolorare a partire dalla zona marginale sui toni del biancastro.
Lamelle smarginato-adnate, piuttosto fitte, non lacrimanti, non macchiate di brunastro, intercalate da lamellule, argillaceo-carnicine, filo sinuoso.
Stipite 50-60 x 6-7 mm, cilindraceo, un po’ allargato alla base, fistoloso, infine cavo, superficie finemente fibrillosa, con apice pruinoso, di colore bianco, imbrunente a partire dalla base.
Cortina assente.
Carne bianca, imbrunente a partire dalla base, odore e sapore leggermente rafanoidi.
Sporata colore marrone cioccolato.
Descrizione microscopica della raccolta
Spore in proiezione laterale amigdaliformi, subovoidi in proiezione frontale, spesso con papilla liscia, ialina e non destrinoide, poco verrucose (O1-2), non caliptrate, raramente con il perisporio allentato (P0-1), fortemente destrinoidi (D3-4), parete spessa, apiculo ialino, Q. = (1,72) 1,781-1,94-2,01 (2,18), Vol. = (135) 152-169-246 (280) µm³.
Basidi (27,8) 30,0-35,5-39,8 (46,3) x (8,0) 8,3-9,9-12,3 (12,6) µm, Q. = (2,5) 2,6-3,7-4,4 (4,5), Vol. = (1199) 1347-1792-3052 (3308) µm³, da strettamente clavati con restringimento ventrale a subcilindrici, tetrasporici e in minor misura bisporici, spesso contenenti una densa granulazione verdastra e delle gocce lipidiche rifrangenti.
Cheilocistidi più o meno cilindrici e delicatamente flessuosi a lungamente e strettamente clavati, frammisti ad altri di tipologia lageniforme, spesso con contenuto granulare e brevi striature rifrangenti di colore verdastro, disposti a ciuffi su tutto il filo lamellare. Q.m.= 5,69,
Rapporto: A/M: (0,9) 1,0-1,0-1,4 (2,0). A/B: (0,5) 0,5-0,8-1,0 (1,3). B/M: (1,1) 1,3-1,6-1,9 (2,2).
Pleurocistidi assenti.
Trama lamellare formata da ife cilindriche, ialine.
Pileipellis formata da un ixocutis spessa fino a 200 µm, composta da ife cilindriche (2,5) 3,2-4,6-7,6 (8,1) µm, congofile, disposte disordinatamente, molto frequentemente spezzate ed immerse in un gel, terminali di pari spessore o appena più larghi. Suprapellis formata da ife filiformi, cilindriche, con diametro 2,5-5,2 µm, ialine, o leggermente pigmentate, parete liscia o finemente incrostata. Mediostrato pseudoparenchimatico.
Caulopellis disposta in cutis formata da ife cilindriche, ialine a parete liscia o finemente incrostata con diametro (2,5) 3,2-4,6-7,6 (8,1) µm.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Caulocistidi più o meno lageniformi, frammisti ad altri di tipologia corta e clavata, presenti solo all’apice dello stipite, assenti più in basso. Q.m. = 5,2.
Rapporto: A/M: (0,7) 0,8-1,2-1,4 (1,7). A/B: (0,2) 0,3-0,4-0,5 (0,5). B/M: (1,5) 2,1-2,7-3,4 (4,2),
I caulocistidi di tipologia clavata, sensibilmente più corti, riportiamo le seguenti misure (22,4) 23,0-28,5-40,9 (49,1) x (7,9) 8,9-9,9-15,2 (16,9) µm, Q.m. = (1,9) 2,1 - 3,0 - 3,6 (3,9), Vol.m. = (753) 1180-1437- 4715 (6184) µm3.
Osservazioni
Hebeloma quercetorum è una specie a distribuzione prevalentemente mediterranea, crescente a latitudini inferiori ai 45° Nord. Per l’assenza di cortina, le lamelle non lacrimanti, prive di macchie brunastre e i cheilocistidi con profilo da regolare a sinuoso, con apice non dilatato, trova collocazione nella Sezione Velutipes Vesterh.
Il quadro microscopico è caratterizzato da cheilocistidi che presentano i seguenti quozienti medi: B/M ≥ 1,35 [raccolta in esame (1,1) 1,3-1,6-1,9 (2,2)] e A/M < 1,25 [raccolta in esame (0,7) 0,8-1,2-1,4 (1,7)], spesso con pareti leggermente spesse nella porzione ventrale.
Altri caratteri salienti utili al suo riconoscimento sono: il gambo pruinoso, l’odore e il sapore leggermente farinacei, le spore amigdaliformi e papillate, molto raramente leggermente caliptrate, fortemente destrinoidi.
Hebeloma sinapizans (Paulet) Gillet si distingue dalla specie in trattazione per le dimensioni pileiche mediamente più grandi (fino a 150 mm), il gambo grossolanamente squamoso, il forte odore rafanoide, il sapore amarognolo e i cheilocistidi lageniformi-ventricosi.
Il presente rinvenimento avvenuto nella costiera triestina rappresenta molto probabilmente il limite più settentrionale di questa specie a distribuzione schiettamente mediterranea.
NOTA*
Per la misura dei cistidi vengono utilizzate 4 misurazioni: L, A, M, B e ne sono calcolati i tre rapporti “A/M, A/B, B/M".
(L = Lunghezza).
(B = Larghezza massima nel terzo inferiore).
(M = Larghezza minima nella parte mediana).
(A = Larghezza massima vicino all'apice).
Per descrivere la forma dei cistidi, in un modo più preciso, vengono raffrontati i tre rapporti con i seguenti parametri: A/M - A/B - B/M.
Dati di raccolta
N. scheda: 7370. Data di ritrovamento: 02/12/2017. Località: Cernizza. Comune: Duino. Coordinate geografiche: 45°46'42.49"N 13°35'39.41"E. Altezza s.l.m.: 33. Habitat: ai margini di un sentiero in un bosco litoraneo composto da Quercus ilex e Carpinus orientalis. Reperiti 6 basidiomi in condizioni climatiche tipicamente invernali: temperatura piuttosto bassa, presenza di bora, il terreno si presentava ancora umido per le abbondanti piogge dei giorni precedenti.
Legit: Picciola Paolo. Determinatore: Zugna M. Data inserimento in erbario: 07/12/2017.
Bibliografia
BEKER, H.J.; EBERHARDT, U.; VESTERHOLT, J. (2016) - Hebeloma (Fr.) P. Kumm. Fungi Europaei. 14:1-1218.
BON M. (2002) - Clé de determination du genre Hebeloma. Doc. mycologiques, Tome XXXI, Fascicule n°123, 3-40.
BREITENBACH J. & F. KRÄNZLIN (2000) - Champignons de Suisse, tome 5. Mykologia, Lucerne.
GRILLI E. (1997) - Ridescrizione dei caratteri micromorfologici di H. hiemale. BGMB 40 (2-3): 251-260, 1997.
LA CHIUSA L. (1999) - Contributo allo studio del genere Hebeloma, RdM, 1999, 3: 221-240
LA CHIUSA L. – (2007) - Introduzione allo studio del genere Hebeloma. BGMB (n.s.) 50 (1-3): 7-114.
VESTERHOLT J., (2005) - The genus Hebeloma; Fungi of Northern Europe, Vol. 3.
Bibliografia citata
BEKER, H.J.; EBERHARDT, U.; VESTERHOLT, J. (2016) - Hebeloma (Fr.) P. Kumm. Fungi Europaei. 14:1-1218.
Photo by: Paolo Picciola