Russula tinctipes J. Blum ex Bon
Cryptogamie Mycologie 7 (4): 308 (1986)
Sinonimi: ≡ Russula tinctipes J. Blum (nom. inval., art. 36.1 ICBN) Bull. Soc. Mycol. France 70 (4): 401-402. 1955 ("1954").
Sistematica: Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Sistematica secondo Sarnari (2005): Sottogenere Russula, Sezione Polychromae, Sottosezione Paraintegrinae.
Sistematica secondo Bon (2003): Sottogenere Coccinula (include specie con colorazioni di fondo rosso vivo e puro, che non comprendono entità con ampie possibilità cromatiche, proprietà che contraddistingue le Polychromae delineate da Sarnari), Sezione Laeticolorinae.
Sistematica secondo Romagnesi (1967): Sottogenere Russula; Sezione Coccineae; Sottosezione Laetinae.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco reidratato con KOH 2%, i preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, ove necessario si è adoperato Rosso Congo ammoniacale per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. La Fucsina fenolica + Acido Cloridrico per verificare la presenza di incrostazioni nelle ife primordiali pileiche e nei dermatocistidi. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento dell’amiloidia dell’ornamentazione delle spore. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, per le rimanenti strutture si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. La terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche fa riferimento a (Sarnari 1998). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento a Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org. Le foto dei soggetti sono state eseguite in habitat con l’ausilio di una fotocamera Reflex Nikon D90. Le foto concernenti la microscopia sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa con regolatore d'intensità.
Le collezioni sono depositate presso l'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Quadro macroscopico della raccolta
Pileo fino a 70 mm, di una buona carnosità e compattezza, inizialmente convesso-pulvinato, poi nettamente espanso, infine leggermente depresso; margine carnoso, ottuso, privo o con leggere di scanalature, ondulato, cuticola separabile fino a un terzo del raggio; rivestimento pileico asciutto, finemente corrugato, opaco, un po’ vellutato, di un bel color rosso puro, rosso ciliegia, tendente a decolorare per zone concentriche al crema-biancastro o al rosa salmone.
Lamelle arrotondate all’inserzione, leggermente ventricose a maturità, fragili, sparsamente forcate, fitte, uguali o con rarissime lamellule, di colore giallo burro a maturità.
Stipite 40-60 x 15-17 mm, da cilindrico a claviforme, svasato alla sommità, fortemente corrugato (o rugoso), attraversato da qualche accenno di costolatura, bianco, con una debole e ampia sfumatura rosata su un fianco (probabile carattere che si accentua con la disidratazione del basidioma), presto riempito di un midollo compatto.
Carne spessa e compatta, bianca, moderatamente ingrigente, con odore tenue, composto da una componente fruttata o da un’altra di pelargonio, sapore dolce.
Sporata non ottenuta.
Quadro microscopico della raccolta
Spore (7,52) 8,34 - 9,19 - 9,81 (10,96) x (6,53) 7,20 - 7,94 - 8,56 (9,35) µm, Q. = (0,97) 1,07 - 1,16 - 1,25 (1,38); Vol. = (178) 233 - 299 - 372 (479) µm³; da largamente ellissoidali a subglobose, con ornamentazione poco emergente, composta da piccole verruche, perlopiù isolate, solo alcune unite da sottili connessioni; tacca soprailare amiloide.
Basidi (39,5) 40,0 - 43,2- 47,3 (50,6) x (11,8) 12,4 - 13,5 -14,7 (15,8) µm, Q.= (2,9) 3,18 (3,5), Vol. = 3060 - 3989 - 6581 µm³, clavati, tetrasporici.
Cheilocistidi (49,2) 53,2 - 64,2 - 75,2 (75,2) x (11,8) 11,9 - 12,8 - 13,6 (13,8) µm, (esclusa l’appendice apicale), abbastanza numerosi, fusiformi, in alcuni casi con corta appendice apicale lunga fino a 7 µm. Pleurocistidi altrettanto numerosi, simili ai cheilocistidi per forme e misure.
Pileipellis composta di peli cilindracei, moderatamente ramificati, flessuosi, con diametro (1,7) 1,8 - 2,4 -3,0 (3,5) µm alla base del setto terminale, apice del medesimo spessore o leggermente affusolato.
Dermatocistidi (4,7) 4,7 - 5,3 - 9,3 (9,6) µm, cilindracei, lunghi e sottili, per lo più unicellulari o lungamente settati con apice appena clavato o a volte vagamente cuspidato, non incrostati “o solo apparentemente”, dopo il passaggio in Fucsina fenolica + Acido Cloridrico, in alcuni casi si manifestano delle fini granulazioni poco evidenti, distaccate dalle pareti.
Osservazioni
Questo ritrovamento certifica la presenza di questa rara e bella russula nel comune di Trieste, il cui areale si sviluppa prevalentemente nella fascia meridionale e mediterranea d’Europa.
Russula tinctipes si è fatta notare per la buona taglia, il colore pileico rosso ciliegia, le lamelle di color giallo burro negli esemplari maturi, il sapore mite e l’estesa sfumatura di color rosa sulla superficie stipitale.
Quest’ultimo carattere è considerato da Sarnari (2005) estremamente raro; egli testualmente afferma: “carattere riscontrato una sola volta, nell’esperienza di oltre un centinaio di corpi fruttiferi avuti in esame”.
E’ probabile che questo pigmento si manifesti con maggiore facilità nei basidiomi soggetti a disidratazione.
Per la determinazione di questa specie, ci siamo basati sull’osservazione dei caratteri microscopici.
Il primo elemento da noi riscontrato è quello relativo all’epicutis che in questa specie è composta da dermatocistidi ben evidenti, cilindracei, lunghi, per lo più unicellulari o lungamente settati, di spessore variabile, da sottili ad ampi, questi ultimi larghi fino a 9 - (9,6) µm.
L’osservazione di questo singolo carattere ha escluso fin da subito qualsiasi rappresentante appartenente alla Serie Romellii Sarnari, come ad esempio Russula rubroalba (Singer) Romagnesi, contrassegnata, parimenti a tutte le specie di questo vasto raggruppamento, da dermaticistidi sottili, radi e poco differenziati.
A seguire è stata esclusa Russula pseudointegra, specie caratterizza da un’epicutis a ife primordiali incrostate, anziché a dermatocistidi.
Nelle ipotesi iniziali abbiamo considerato pure Russula lepida, tuttavia anche questa specie è stata esclusa per i seguenti caratteri che la separano nettamente da Russula tinctipes: sporata crema pallido, lamelle biancastre, sapore tipicamente rinfrescante, carne notevolmente compatta e dura, epicutis a ife primordiali incrostate associate a dermatocistidi molto dispersi, di difficile localizzazione.
Russula tinctipes è stata collocata da Sarnari nella Subsezione Paraintegrinae, raggruppamento da lui concepito per collocare russule che fanno capo alle Polychromae dotate di dermatocistidi incrostati dopo il passaggio nella fucsina.
Come affermato dallo stesso Sarnari tale carattere è considerato incostante e di difficile riscontro.
Oltre all’epicutis, il quadro microscopico di questa bella specie, si contraddistingue per le spore subglobose decorate da piccole verruche, perlopiù isolate, unite soltanto da rare e sottili connessioni.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 7355. Data di ritrovamento: 08/10/2017. Località: Bosco del Farneto. Comune: Trieste (TS). Coordinate geografiche: 110321. Altezza s.l.m.: 120. Habitat in querceto su terreno argilloso, in un tratto del sentiero contrassegnato da uno spesso strato di foglie e residui legnosi accumulati a seguito di abbondanti precipitazioni piovose, raccolta composta da quattro basidiomi. Legit: Picciola Paolo. Determinatore: Zugna M. & P. Picciola.
Data inserimento in erbario: 26/11/2017.
Bibliografia consultata
Blum J. - 1962; Les Russules flore monographique de Russules de France et des pays voisins. Paris.
Bon M. (1988) - Clé monographique des russules d’Europe, Doc. myc Tome XVIII - N° 70-71.
Bon M. - Nouvelles clés des Russules (2) (Sous-genere tenellula, polychromidia et Coccinula). Doc. Myc. XXXIII. Lille.127-128.
Cesalena Z. (1991) – Il genere Russula. Gruppo Micologico Bresadola - Vigevano
Galli R. (1996) - Le russule Ed EN – EDINATURA.
Menegazzo R. - 2013: Una russula rara del Nord Italia. Funghi e natura. Anno XL. A.M.B. Gruppo di Padova; pp.24-25.
Michelin L. - 2006: Due interessanti Russula dei boschi cebani. Pagine di Micologia. Atti del 56° comitato scientifico nazionale A.M.B. Sessione autunnale. Ceva (CN) 14-18 settembre 2005. 26:85-90.
Reumaux P., P. Moënne-Locoz - 1995: Russules rares ou mèconnues. Ed. Federation Mycologique Dauphiné- Savoie.
Romagnesi H. - 1967: Les Russules d’Europe et d’Afrique du Nord. Éd. Bordas. Paris.
Sarnari M. - 2005: Monografia illustrata del genere Russula in Europa. Tomo secondo. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici. Vicenza.
Bibliografia citata
Romagnesi H. - 1967: Les Russules d’Europe et d’Afrique du Nord. Éd. Bordas. Paris.
Sarnari M. - 2005: Monografia illustrata del genere Russula in Europa. Tomo secondo. A.M.B. Fondazione Centro
Dal Web
http://www.indexfung...Names/Names.asp
http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx
Photo by: Paolo Picciola