Melanoleuca grammopodia var. obscura Bon, Docums Mycol. 20 (no. 79): 60 (1990)
Posizione sistematica: Fungi, Basidiomycota, Agaricomycotina, Agaricomycetes, Agaricomycetidae, Agaricales, Tricholomataceae, Melanoleuca
Descrizione macro:
Pileo (30) 50 - 100, da prima convesso, quindi spianato, e con largo umbone centrale, liscio e glabro con l’umido, leggermente feltrato con il secco, di colore grigio-cenere, grigio-bruniccio con l’umido, più scuro nella parte centrale, margine leggermente ondulato inscurente alla manipolazione.
Lamelle fitte, diritte, smarginate con dentino, alte due volte lo spessore della carne del pileo, di colore crema-grigiastro con tendenza ad ingrigire maggiormente con l’età, filo lamellare intero, concolore alle facce, lamellule abbondanti.
Stipite 40 - 50 x 10 - 20 mm, cilindrico, a volte appena più largo alla base, striato longitudinalmente e fibrilloso, grigio, grigio con tendenza al brunastro, non pruinoso. Base non bulbosa, con feltro miceliare bianco.
Carne soda nel giovane, fibrosa in vecchiaia, di colore bianco, tendente ad ingrigire leggermente in vecchiaia.
Odore e sapore leggeri e grati, tipici del genere.
Descrizione micro:
Spore 8,1 - 10,1 x 5,3 - 6,6 µm, in media 9,1 x 5,8 µm, Q. 1,4 - 1,7; Q. medio 1,6, ellittiche, ornate da verruche dense, non molto prominenti, per lo più isolate ma anche spesso riunite a formare brevi connessioni, plaga ilare ben visibile, non amiloide ma con bordo delimitato da verruche connesse e fortemente amiloidi.
Basidi 33,1 - 40,8 x 8,5 - 10,6 µm, in media 36,1 x 9,6 µm, Q. 3,4 - 4,1. Q. medio 3,8; strettamente clavati, tetrasporici.
Trama lamellare parallela, formata da ife cilindriche, giunti a fibbia assenti in tutti i tessuti del basidioma.
Cheilocistidi 38,3 - 62,4 x 6,6 - 9,2 µm, in media 50,57 x 8 µm, larghezza collo 2 - 3,2 µm, in media 2,6 µm; volendo ricavare misure separate dalle due porzioni, delle cellule cistidiali, esse vengono così espresse: lunghezza della porzione basale 16,4 - 25,9 µm, in media 20,8 µm; lunghezza della porzione apicale (collo) 21,9 - 36,5 µm, in media 29,8 µm; di tipica forma a pelo d’ortica, talvolta numerosissimi, tappezzanti il filo lamellare, altre volte radi o addirittura assenti per tratti più o meno brevi; pleurocistidi abbondanti ma in numero relativamente minore rispetto ai cheilocistidi, di forma e misure pressoché identiche ai cheilocistidi.
Caulopellis formata da ife cilindriche con diametro 3,8 - 10,3 µm, in media 6,2 µm.
Peli con setto terminale misurante 22 - 55,7 x 7,3 - 12,6 µm, in media 35,2 x 9,4 µm, per la maggior parte di forma clavata, frammisti a pochi altri di forma strettamente affusolata, riuniti in piccoli e folti gruppetti nella parte alta del gambo misuranti 31,5 - 88 x 5 - 10 µm, in media 56,7 x 8,0 µm, con collo largo 2,1 - 4,0 µm, in media 3,1 µm.
Caulocistidi a pelo d’ortica rarissimi, privi di setto mediano, osservati solo all’estrema porzione apicale
Pileipellis in ixocutis, formata da uno strato sottile di sottili ife gelatinizzate, ialine e relativamente aggrovigliate con diametro 2 - 3,5 µm, subpellis formata da ife cilindriche, con diametro 4,8 - 10,7 µm, in media 7,4 µm, pigmentate di giallo-brunastro e finemente incrostate terminali, cilindrici o leggermente affusolati.
Osservazioni
Ancora una volta l’osservazione di una porzione di filo lamellare con dei cheilocistidi non è stata semplice e solo dopo numerosi prelievi sono riuscito a trovare una zona dove questi erano, a dir poco, abbondanti.
Questo potrebbe far pensare ad un fattore casuale, magari dovuto alla rottura e asportazione del filo lamellare ma, il fatto stranissimo è che, dove non ho trovato cheilocistidi non ho notato nemmeno un pleurocistidio, mentre nelle zone dove i cheilocistidi risultavano abbondanti o abbondantissimi, anche i pleurocistidi erano ben presenti, anche in quantità relativamente abbondante anche se non come i cheilocistidi.
Il gambo non evidenzia cistidi a pelo d’ortica se non rarissimi e alquanto striminziti, posti all’estremo apice, si notano, altresì, ciuffi di cellule “peli) di forma clavata, distribuiti più o meno numerosi, frammisti ad altri di tipologia differente, lunghi e stretti, sinuosi o anche con apice seghettato situati nel primo quarto di gambo.
Macroscopicamente, i basidiomi si presentano abbastanza vari nelle forme e nelle misure e, vicino ad esemplari con pileo largo 10 cm, ed oltre e con gambo molto corto e tozzo che possiamo definire tarchiati trovano spazio esemplari con pileo più piccolo e gambo pari o maggiore del diametro, soltanto i colori sono abbastanza uniformi in tutti i basidiomi dove i toni pileici grigiastri “tipo nebularis”, prevalgono, nonostante il centro e l’umbone siano sempre molto più scuri, quasi nerastri “ tipo terreum”, i gambi nella maggior parte dei casi molto tozzi e scuri, risultano sempre striati longitudinalmente e con leggera pruina all’estremo margine.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 3774; Data di ritrovamento: 05/04/2008; Località: Katoro; Comune: Umago (CRO) Coordinate geografiche: Lat. 45°27'41.76"N Long. 13°30'58.58"E; Altezza slm: 0; Habitat: In prato aperto, in campeggio.
Legit: Miro Praskalo, Dino Legovic, Zugna Marino. Determinatore: Zugna Marino
Bibliografia
Basso M.T. & Candusso M.: (2002) BGMB 45 (1): Note descrittive e tassonomiche su Melanoleuca brevipes
Bas, C., Kuyper, Th.W., Noordeloos, M.E. & Vellinga, E.C. (eds) (1999). Flora Agaricina Neerlandica 4. Strophariaceae, Tricholomataceae (3). Rotterdam: Balkema.
Bon, M. (1991). Les Tricholomes et Ressemblants. Flore Mycologique d’Europe 2. Doc. Mycol. Mém. Hors Sér. 2.
Fontenla R., M. Gottardi & Para R. (2003). Osservazioni sul genere Melanoleuca. Rivista di Micologia 4: 337-350.
Fontenla R., M. Gottardi & Para R. (2003) - Fungi non delineati. Pars XXV Osservazioni sul genere Melanoleuca. Edizioni Candusso I-Alassio (SV).
Zugna M. (2009) - 2009 Una specie fungina primaverile reperita a pochi metri dal mare_melanoleuca grammopodia var. obscura. Bollettino del Centro Micologico Friulano 2009.