Phaeocollybia lugubris (Fr.) R. Heim, Encyclop. Mycol., 1 Le Genre Inocybe (Paris) 1: 71 (1931)
Basionimo: Agaricus lugubris Fr. 1821
Sinonimi: Agaricus lugubris Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 254 (1821).
Hylophila lugubris (Fr.) Quél., Enchir. fung. (Paris): 100 (1886).
Naucoria lugubris (Fr.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 5: 828 (1887).
Sistematica: Cortinariaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Descrizione macroscopica della raccolta
Due basidiomi di taglia medio-piccola, igrofani, carne abbastanza scarsa, crescita singola, terricoli.
Pileo 30-40 mm, di diametro, relativamente carnoso, da conico a campanulato con umbone ottuso, margine lobato-ondulato, igrofano, superficie vischiosa a tempo umido, opaca con il secco, di colore ocraceo bruno-olivastro, leggermente annerente a macchie in vecchiaia.
Lamelle arrotondato-sub-libere, fitte, intercalate da 1-2 lamellule, larghe; di colore da crema a fulvo aranciato, spesso macchiate di ruggine, filo lamellare da intero a finemente fimbriato.
Stipite fino a 50 (110?) x 10 mm, diritto o leggermente flessuoso, cilindrico nella porzione superiore, affusolato verso il basso, terminante in una lunga pseudorriza interrata per buona parte nel substrato, liscio, di colore biancastro nella porzione superiore, con tonalità bruno-rugginose verso il basso, annerente alla manipolazione e con l’età.
Carne elastica, cartilaginosa nel pileo, tenace e fragile nello stipite; biancastra nel cappello, brunastra nella corteccia stipitale.
Odore complesso, di buccia di patata o leggermente rafanoide, poi lievemente mielato.
Sapore rafanoide, (sub farinoso?), all’inizio dolce poi leggermente amarescente.
Descrizione microscopica
Spore (7,38) 7,92 - 8,56 - 9,23 (10,30) x (4,41) 4,56 - 5,01 - 5,34 (5,87) µm, Q. = (1,5) 1,6 - 1,68 - 1,8 (1,9); Vol. = (78) 89 - 107 - 135 (180) µm3, amigdaliformi in proiezione laterale, da ellittiche a subovoidi in proiezione frontale, verrucose, ornate da basse verruche libere o unite in brevi creste, plaga soprailare evidente, parete spessa, appendice ilifera ben evidente, ialina, prive di poro germinativo. Marrone-rossastre in H2O.
Basidi (27,2) 27,8 - 31,8 - 36,0 (37,2) x (5,6) 6,4 - 7,7 - 8,9 (8,9) µm, Q. = (3,1) 3,3 - 4,1 - 5,2 (5,8); Vol. = (557) 723 - 1054 - 1307 (1364) µm3, clavati, tetrasporici, raramente bisporici, ialini.
Cheilocistidi (24,5) 25,5 - 32,9 - 39,4 (43,3) x (3,3) 4,0 - 5,2 - 6,4 (7,6) µm, Q. = (3,3) 4,2 - 7,2 - 8,5 (10,0); Vol.m.= (184) 274 - 377 – 747 (782) µm3, sinuosi, da cilindrici a sublageniformi, raramente settati, in alcuni casi bifidi, molto spesso tibiiformi, in maggioranza con apice da sub-capitulato a capitato, largo (1,4) 1,8 - 1,88 - 2,6 (2,6) µm, in altri casi con apice aguzzo, da ialini a leggermente pigmentati, spesso con apice rivestito da una sostanza amorfa di colore giallastro.
Pleurocistidi non osservati.
Trama lamellare regolare, ife con diametro 3,5 - 10,0 µm, ialine.
Pileipellis formata da un’ixocutis con transizione in ixotricoderma.
Suprapellis spessa (217) - 243 - (445) µm, formata da ife cilindriche con diametro (2,4) 2,8 - 3,8 - 5,5 (5,6) µm, finemente incrostate, ialine.
Subpellis composta da ife cilindriche, con diametro (7,3) 7,8 - 14,8 - 17,6 (18,1) µm, ialine o leggermente pigmentate. Pileocistidi non osservati.
Stipitipellis tipo cutis, formata da ife (2,2) 2,2 - 2,9 - 5,9 (7,1) µm, cilindriche, ialine.
Caulocistidi (10,3) 10,7 - 13,4 - 17,8 (28,0) x (1,1) 1,2 - 1,9 - 2,2 (2,3) µm, Q. = (4,7) 4,8 - 6,1 - 11,2 (12,7); Vol.m.= (8,8) 9,8 - 25,3 - 41,8 (71,4) µm3, strettamente cilindrici con apice capitulato largo (1,2) 1,3 - 2,1 - 2,5 (2,7) µm, non settati, abbondantissimi.
Giunti a fibbia non osservati in nessun tessuto del basidioma.
Osservazioni
Il genere Phaeocollybia annovera basidiomi a portamento inocibo-collibioide, colorazioni pileiche sui toni smorti (ocraceo-grigiastri, grigio-verdastri, olivacei), oppure a toni vivaci (rossi o più o meno rossastro-rugginosi), stipite con una caratteristica pseudorriza, carne spesso arrossante e/o annerente sia spontaneamente che alla manipolazione. Dal lato microscopico, le spore si presentano più o meno verrucose o verruculose, la sporata è ocra, i cheilocistidi sono diversificati nelle specie, i giunti a fibbia sia presenti che assenti.
Seguendo la sistematica di Marcel Bon il genere è suddiviso in due Sezioni sulla base della forma dei cheilocistidi (Bon 1992). Di seguito, all’interno delle Sezioni, le specie si differenziano per la diversa forma e/o misura sporale e l’eventuale presenza/assenza di giunti a fibbia.
- Fanno parte della sezione Versicolores le specie con cheilocistidi da sublageniformi a tibiiformi, alle volte settati, apice da sub-capitulato a capitato o aguzzo. Spore di lunghezza media maggiore di 8 µm: Phaeocollybia lugubris (Fr.) R. Heim 1931. P. cidaris (Fr.) Romagn. 1944 [1942], simile a P. lugubris, si differenza da quest’ultima per la taglia notevolmente inferiore ed i colori più intensi e vivaci; microscopicamente, per le spore di minor taglia, i cheilocistidi frequentemente settati e poco o per nulla capitulati. Spore di lunghezza media minore di 8 µm: P. arduennensis Bon 1979, possiede spore ellissoidali, minori di 6 µm, giunti a fibbia presenti. P. hilaris (Fr.) Romagn. 1944 [1942], possiede spore ellissoidali, maggiori di 6 µm, giunti a fibbia assenti.
- Fanno parte della sezione Phaeocollybia le specie con cheilocistidi più o meno cilindrici, mai capitulati né, tanto meno, tibiiformi. Spore ellissoidi, lunghezza media minore a 6 µm P. jennyae (P. Karst.) Romagn. 1944 [1942]. Spore subamigdaliformi e lunghezza media maggiore a 6 µm P. festiva (Fr.) R. Heim 1944 [1942]. P. christinae (Fr.) R. Heim, 1931. P. piceae A.H. Sm. & Trappe 1972.
Dati di raccolta e Habitat
N. scheda: 6657. Data di ritrovamento: 05/06/2016. Località: Tatre. Comune: Hrpelje - Kozina (SLO). Coordinate geografiche: 45°35' 02.49"N14°04'10.62"E Altezza s.l.m.: 691. Habitat: In bosco di latifoglia, su ceppaia Marcescente di Quercus sp. Legit: Mocnik J. Determinatore: Zugna M. Data inserimento in erbario: 15/06/2016.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2 % per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale senza tener conto dell’apiculo o, nel caso di spore inequilaterali, anche in proiezione frontale, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a (Vellinga EC. 1988). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfungorum.org e http://www.mycobank.org.
Le foto in habitat sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex Nikon Coolpix P7800. Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Bibliografia consultata
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Dal Web
http://www.indexfung...Names/Names.asp
http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx
http://openjournals....ticle/view/1069
www.mykoweb.com/systematics/journals/Mycotaxon/Mycotaxon%20v052n2.pdf
Photo by: Joze Mocnik