Ieri sera stavo analizzando degli avanzi di un pasto di funghi trifolati che una signora aveva consumato dopo raccolta e trifolatura sucessiva.
A suo dire, aveva consumato:
lepoite = Gruppo Macrolepiota
chiodini = Armillaria sp.
steccherino d'orato = Hydnum repandum
nudum = Lepista nuda.
Dopo 12, dico dodici ore, si era sentita male, con sintomi non proprio tipici, salivazione eccessiva nausea con pochissimo vomito crampi senza diarrea e malesseri vari, il tutto accompagnato da uno stato di agitazione "forse dovuto alla paura".
Ospedalizzata, si interveniva con mezzi "a me", non ben precisati, dopo altre 24 ore, la paziente veniva rilasciata non avendo più avuto nessun sintomo e sentendosi bene.
Ripeto che non so se hanno praticato la lavanda gastrica e l'esame delle urine.
Quando per vie traverse mi è arrivato il pasto da esaminare ho notato nei resti del sudetto, oltre alle specie da lei descritte e da me ritrovate in un attento esame macro e microscopico, un pezzetto di fungo che aveva il colore del cappello come quello dei chiodini, ma le lamelle con una leggera sfumatura lilacea, il che mi ha insospettito.
Voglio ricordare che l'esame del cotto non è come quello della specie in natura, ne tantomeno come facciamo quì in the web, i pezzettini di fungo si presentano con colori totalmente diversi e molte volte si fatica a venirne a capo, e solo un'esperienza sulle tonalità e su come si trasforma un fungo dopo cotto può aiutare a riconoscere "almeno in parte", qualche fungo, che logicamente andrà diviso in porzioni, mi spiego, tutti i funghi che hanno lo stesso colore la stessa consistenza e le stesse sembienze da cotti, vanno messi assieme e così si riesce più o meno a capire di quali funghi è stato composto il misto, se il/i fungo/hi incriminato/i, rimane isolato, significa che nel mezzo c'era qualcosa di non assomigliante alle specie descritte dal paziente o perlomeno che in cottura non si comporta così, altrimenti, bisogna osservare gruppo per gruppo, tutti i funghi del misto.
Veniamo a quanto ho verificato, dopo attento esame dei gruppi, ho notato che fra la Lepista nuda s.l., c'era il pezzo di fungo di cui accennato sopra, cioè, un pezzetto di fungo con le lamelle del colore del gruppo ma con il cappello che sarebbe stato meglio nel gruppo dei chiodini, probabilmente, questo fungo allo stato crudo aveva il colore del cappello simile a nudum, ma in cottura il colore era cambiato divenendo grigiastro e non come nella nuda che rimane violaceo.
Messa una porzione al microscopio e osservata sia in rosso congo che in acqua, mi sono accorto che le spore erano simili a quelle del Genere Cortinarius.
A questo punto ho dedotto che la donna aveva scambiato qualche cortinario con tonalità violaceo-lilacine con Lepista nuda e aveva commesso l'errore.
A questo punto ho trasmesso la notizia a chi di competenza in modo che la donna sia rintracciata e che le vengano fatte tutte le analisi e vengano prese tutte le precauzioni dovute.
A conferma di quanto osservato vi allego una serie di foto microscopiche delle spore rinvenute nel pezzo di fungo esaminato.
notate come accanto alle spore di Cortinarius ci siano anche delle grosse spore appartenenti al Genere Macrolepiota
Spore di Macrolepiota sp., 15 x 10 µm, parete di 1 µm
Messaggio modificato da marinetto, 09 febbraio 2003 - 00:47