Russula fellea (Fr.) Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 354 (1838) [1836-1838]
Basionimo: Agaricus felleus Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 57 (1821)
Posizione sistematica: Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Basidiomi carnosetti, di dimensioni medio-piccole e consistenza media.
Pileo diametro 30-95 mm, all'inizio globoso, poi espanso, disteso e blandamente lobato, infine depresso, senza accenno di umbone, tutt’al più con delle gibbosità più o meno pronunciate; in gioventù con il margine sottile e ottuso, da liscio a finemente tubercolato e presto cortamente scanalato, lungamente scanalato in vecchiaia. Cuticola separabile fin quasi a metà raggio, brillante, elastica e viscosetta con l’umido, opaca con il secco; in gioventù tendenzialmente sui toni beige-mielati, ocraceo-aranciati soprattutto nella porzione discale, negli esemplari adulti il margine tende a sbiadire su tonalità beige.
Lamelle da adnate ad arrotondate, all’inizio, saltuariamente bifide all’inserzione, sporadicamente anastomosate, bassamente intervenate ai seni, fitte, poi moderatamente spaziate, intramezzate da scarse lamellule, in gioventù tenacette, poi abbastanza fragili. All’inizio di colore bianco a maturazione crema, filo lamellare intero, concolore.
Stipite 30-60 x 5-15 (20) mm, da cilindrico a subcilindrico, leggermente svasato all’apice e appena più largo alla base; corteccia sottile, molto finemente pruinosa, longitudinalmente fibrillosa-costolata (lente). All’inizio di colore bianco in seguito tendente ad assumere tonalità mielate, infine quasi concolore al pileo. Inizialmente pieno ma presto midolloso cavernoso.
Carne soda, compatta, mediamente cassante ma non fragile, con l’età soffice e bambagiosa, soprattutto verso la base dello stipite; di colore bianco, appena beige a tonalità mielate dove erosa.
Odore (esemplari freschi ed in buon stato vegetativo), principalmente di pelargonio “soprattutto allo sfregamento delle lamelle”, con lievi effluvi fruttati. Sapore velocemente acre “bruciante”, gusto acerbo.
Sporata “ottenuta su vetrino posto in exsiccatum”, bianco puro Ia-IIa. (codice di Romagnesi).
Reazioni macrochimiche: tutti i reagenti, freschi, sono stati testati sulle lamelle, sulla carne pileica, il KOH anche alla base dello stipite. Dopo 5 minuti: FeSo4 = debolmente verde-grigiastro. Guaiaco = negativo. Fenolo 2% = vinaccia, poi brunastro. NA4OH 25% = negativo. KOH 30% = negativo. Anilina P.A. = negativo.
Quadro microscopico della raccolta
Spore (6,92) 7,51 - 8,31 - 9,11 (9,45) x (5,54) 5,92 - 6,46 - 7,05 (8,05) µm; Q. = (1,06) 1,181 - 1,29 - 1,4 (1,52); Vol. = (120,8) 140,97 - 183,6 - 221,75 (316,2) µm³; obovoidi in proiezione laterale, sub ellittiche a subglobose in proiezione frontale, echinulate, ornate da spinule alte 0,6 - 1,1 µm, reticolato-connesse, collegate da un reticolo incompleto per mezzo di bassi connettivi. Plaga ilifera fortemente amiloide in periferia, poco amiloide al centro.
Basidi (34,0) 34,9 - 39,8 - 47,8 (50,6) x (7,7) 9,4 - 10,86 - 11,9 (12,0) µm, Q.m. = 3,69, Vol.m = 2489 µm³, clavati, tetrasporici, in alcuni casi bisporici.
Cistidi imeniali (47,8) 53,0 - 68,81 - 85,8 (100,3) x (7,0) 8,1 - 8,94 - 9,9 (10,6) µm, Q.m. = 7,7; Vol.m. = 2898 µm³, (comprensivi di apice), molto numerosi, in maggior parte fusiformi e con apice rostrato, lungo fino a 9,5 µm. Pleurocistidi meno numerosi, simili ai cheilocistidi nelle forme, misure e reazione chimica.
Pileipellis composta da peli flessuosi, nodulosi, larghi (2,4) 2,6 - 3,54 - 4,4 (4,9) µm, apice leggermente allargato.
Dermatocistidi larghi (4,4) 6,4 - 6,72 - 8,4 (10,6) µm, nella maggior parte dei casi plurisettati, raramente monosettati, solitamente strettamente clavati più di raro subcilindrici, apice di pari spessore o allargato, in altri casi mucronato; abbondantemente distribuiti, spesso fascicolati, sulla superficie pileica.
Reazioni microchimiche: cistidi imeniali e della pileipellis annerenti dopo il passaggio in SBA.
Osservazioni
La sporata bianca, l’odore molto piacevole di pelargonio misto a frutta “mele”, il sapore fortemente pepato e la reazione nulla ai principali reagenti macro chimici, contribuiscono alla determinazione di Russula fellea.
Sistematicamente, R. fellea si colloca nel Sottogenere Ingratula, Sezione Felleinae (capostipite ed unico rappresentante della sez.).
Materiali e Metodi
Lo studio microscopico è stato eseguito su materiale fresco. I preparati sono stati montati in H2O e ove necessario, colorati con Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per verificare l’ornamentazione delle spore e la Sulfobenzaldeide (SBA) per testare l’eventuale reazione dei cistidi imeniali e pileici.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile all’indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando dal calcolo le spore ancora evidentemente immature e senza tener conto delle ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte. Per i rimanenti elementi cellulari, si sono eseguite un minimo di venti misure per tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche si fa riferimento a Sarnari M. (1998).
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento a Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat e/o, se necessario, in studio, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 5D Mark II + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa con regolatore d'intensità. Le collezioni conservate sono depositate presso l'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso con i numeri riportati di seguito al binomio nel paragrafo dei dati delle raccolte.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 5249. Data di ritrovamento: 24/08/2014. Località: Rogla. Comune: MARIBOR (SLO). Coordinate geografiche: 46°25'41.47"N 15°22'16.27"E. Altezza s.l.m.: 992. Habitat: Faggeta coniferata. Determinatore: Zugna M. Legit: de Benigni S., Zugna M. Data inserimento in erbario: 25/08/2014
Bibliografia consultata
BON M. (1988) - Clé monographique des russules d’Europe, Doc. myc Tome XVIII - N° 70-71.
CETTO, B. (1989-1993) - I funghi dal vero, I-VII. Saturnia, Trento.
Cesalena Z. (1991) – Il genere Russula. Gruppo Micologico Bresadola - Vigevano
COURTECUISSE, R. & DUHEM, B. (1994) - Champignos de France et d'Europe. Lousanne.
Galli R. (1996) - Le russule Ed EN – EDINATURA.
Kränzlin F., 2005- Champignons de Suisse. Tome 6. Russulaceae. Luzern, 340 pp.
Romagnesi H. (1967) - Les Russules dìEurope et d’Afrique de Nord. Bordas, Paris.
Sarnari M. (1998) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo primo.