Galerina atkinsoniana f. atkinsoniana A.H. Sm., Mycologia 45: 894 (1953)
Sistematica: Strophariaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo 6-14 mm di diametro, 5-10 mm di altezza, all’inizio conico-paraboloide, poi ottusamente conico, infine conico-convesso con basso umbone ottuso, disco liscio, margine striato, fino a 2/3 del raggio con l’umidità, (bassamente striato nell’exsiccatum), intero; cuticola igrofana, viscosetta con l’umido, di colore ocraceo, rugginosa al disco, via via più chiara fino a beige chiaro in periferia. Il margine pileico degli esemplari giovani presenta degli esili resti fibrillosi di velo di colore bianco (lente).
Lamelle cortamente adnate, ventricose, rade, intercalate da 2-3 lamellule, all’inizio ocra pallido, via via più cariche, infine rugginose. Filo lamellare fimbriato, leggermente più chiaro delle facce.
Stipite 25-50 x 0,5-1,5 mm, cilindrico, alle volte leggermente svasato in alto e allargato verso la base, lucido, finemente pruinoso e pubescente dall’apice fino alla base, la quale si presenta strigosetta per i residui miceliari di colore bianco. Inizialmente di colore ocraceo, presto scurente su toni bruno-rossastri, rosso-nerastri soprattutto nella porzione basale. In un caso totalmente ocra chiaro.
Carne intangibile. Odore leggermente erbaceo. Sapore oleoso.
Descrizione microscopica
Spore (9,7) 10,4-11,5 (11,7) x (5,9) 6,2-6,9 (7,0) µm, in media 11,03 x 6,57 µm, Q. = (1,5) 1,5-1,7 (1,9); Q.m. = 1,68; Vol. = (190) 222-280 (303); Vol.m. = 249 µm³; amigdaliformi, in alcuni casi subcitriformi in proiezione laterale, da ellittiche a sub ovoidi in proiezione frontale, apice da ottuso a subpapillato, poro germinativo assente (evidente callus porico), base arrotondata e apiculo poco evidente, plaga ilare liscia, ben delimitata, non caliptrate, ornamentate da verruche isolate o brevemente collegate longitudinalmente, ocraceo-giallastre in KOH 5%, destrinoidi in Melzer, spesso con una o più guttule.
Basidi 20,2-27,9 x 7,0-8,7 µm, in media 23,4 x 7,9 µm, Vol.m = 774 µm³; clavati, alle volte con leggero restringimento mediano, bisporici, tetrasporici non osservati..
Cheilocistidi 45,2-77,0 x 8,6-16,3 µm, in media 62,0 x 12,2 µm; Vol.m = 4965 µm³; da lageniformi a sublageniformi con o senza pedicello basale, ventruti e con il collo strettamente affusolato, più raramente strettamente subfusiformi, spesso leggermente ondulati, apice da ristretto ad appena subcapitulato, largo 1,7-4,3 µm, alle volte ricoperto da secrezione mucosa, filo lamellare completamente sterile.
Pleurocistidi 54,8-61,0 x 12,3-14,0 µm, in media 58,8 x 13,2 µm; Vol.m = 5385 µm³; lageniformi con pedicello basale e largo ventre, collo strettamente affusolato con apice da ristretto ad appena subcapitulato, largo 3,7-5,3 µm, spesso ricoperto da secrezione mucosa, abbastanza infrequenti.
Trama lamellare regolare, formata da ife settate, di forma cilindrica, con diametro 8,6-24,4 µm, , ialine o leggermente pigmentate di bruno-giallastro, parete finemente incrostata.
Pileipellis di tipo cute, formata da ife filamentose, cilindriche con diametro 3,4-12,1 µm, incrostate da un pigmentato giallastro, terminali poco differenziati nel diametro o appena allargati all’apice; subpellis non differenziata, formata da ife cilindriche con diametro 8,8-18,3 µm, ialine o solo leggermente pigmentate e prive di incrostazioni.
Pileocistidi 54,8-76,4 x 8,2-14,6 µm, in media 66,7 x 12,5 µm; Vol.m = 5690 µm³, numerosi, di tipologia simile a quella dei cistidi imeniali, frammisti ad altri di tipologia fusiforme e privi di porzione ventrale allargata.
Caulopellis formata da ife cilindriche, con diametro di 5,1-18,0 µm, , settate, ialine o leggermente pigmentate di bruno-giallastro, parete finemente incrostata.
Caulocistidi 48,5-93,7 x 11,9-27,8 µm, in media 72,9 x18,9 µm, Vol.m = 14816 µm³; da lageniformi a sublageniformi con base ventruta, provvista o meno di pedicello basale, collo strettamente affusolato e apice da ristretto a subcapitulato, largo 1,7-4,3 µm, abbondantissimi soprattutto nella parte apicale dello stipite, sparsi o disposti in piccoli gruppetti nella porzione inferiore e presenti fino alla base.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Materiali e Metodi
La descrizione macroscopica è stata eseguita su materiale fresco, di seguito, lo studio microscopico su materiale secco reidratato con KOH 5%. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari, il reagente di Melzer per testare la destrinoidia. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, prelevate da porzioni non imeniali, effettuate in proiezione laterale, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tener conto dell’apiculo, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all’Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Osservazioni
Nella loro monografia sul genere Galerina, gli AA. (Sm. & Singer 1964), collocano G. atkinsoniana f. atkinsoniana nel Sottogenere Galerina, Sezione Galerina, Stirpe Vittaeformis, per le seguenti caratteristiche: simultanea presenza di pleurocistidi a parete sottile e con apice da ottuso a subacuto, presenza di caulocistidi distribuiti su buona parte della superficie dello stipite, spore evidentemente verrucose e non caliptrate, resti di velo assenti.
Dalle specie consimili, essa, si distingue soprattutto per la misura e l’evidente ornamentazione delle spore e per la particolare forma dei pileocistidi.
La specie che, all’interno della Stirpe Vittaeformis, più si avvicina ad essa è sicuramente G. perplexa A.H.Sm., la quale possiede basidi tetrasporici, misure sporali con medie più basse ed una diversa tipologia di pileocistidi.
Nella loro chiave sulle Galerina (Haan & Waleyen 2009), separano le due specie, principalmente, per la diversa tipologia dei basidi “bisporici in G. atkinsoniana f. atkinsoniana, tetrasporici in G. perplexa”. anche se, nella descrizione di G. perplexa, gli AA. (de Haan & Waleyen 2006) citano testualmente -a few 2 spore basidia have been observed-. Negli schizzi della medesima opera, raffiguranti le micrografie delle spore, per le due specie vengono raffigurati dei profili sporali completamente differenti.
Per quanto da noi osservato, nella raccolta in oggetto di studio, il profilo sporale è abbastanza variabile e, mentre in alcuni casi si avvicina a quello di G. atkinsoniana f. atkinsoniana, in altri è molto simile a quello di G. perplexa, con leggera prevalenza percentuale a favore di G. atkinsoniana f. atkinsoniana.
Come ulteriore carattere distintivo tra le due specie vengono citati i pileocistidi, per la forma e la quantità “abbondanti e snelli in G. atkinsoniana f. atkinsoniana, sparsi e di forma variabile in G. perplexa”. In questo caso, noi abbiamo osservato una tipologia di pileocistidi “forse”, più confacenti a G. perplexa che a G. atkinsoniana f. atkinsoniana.
Alla fine siamo rimasti piuttosto dubbiosi su quale dei due epiteti assegnare alla nostra raccolta, infatti, come accennato sopra, le differenze tra queste due specie sono minime e si riferiscono a pochi elementi, i quali, nel nostro caso, si dimostrano, ambiguamente frammischiati, a volte a favore dell’una a volte a favore dell’altra (forse!?) con leggera prevalenza per G. atkinsoniana f. atkinsoniana, per questo motivo, oltre al fatto di possedere basidi bisporici crediamo che questa ultima ipotesi sia la più plausibile.
In un lavoro recente (Gro Gulden & Hallgr. 2000), gli AA., descrivono una nuova forma che permette di separare le due entità, si tratta di: Galerina atkinsoniana var. atkinsoniana f. quadrispora Gulden & Hallgr., posta in essere in relazione ai basidi tetrasporici ed alle misure sporali minori: spore 9.5-11.6 x 5.8-7 /µm, Av (30/3) = 10.5 x 6.4 /µm, Q = 1.5-1.8, Qav (30) = 1.7.
Galerina atkinsoniana A H. Srn. var. atkinsoniana f. atkinsoniana “ basidi bisporici”, gli AA., riportano le seguenti misure: spore12-14 x 7.5-9 µm, Av (20/2) = 13.2 x 8.4 µm, Q = 1.5-1.7, Qav (20) =1.6.
In effetti, come si evince dalle misure riportate sopra (e come sarebbe logico supporre!), la f. quadrispora possiede spore di piccola taglia, mentre, per contro, la f. atkinsoniana possiede spore di misura maggiore. E fin qui tutto bene.
Però, da quanto rilevato in più misurazioni durante lo studio, ed in contrasto con quanto presupposto appena sopra, le nostre medie sporali sono risultate essere tutte inferiori a quanto risulta per la forma bisporica tutto ciò in contrasto con la teoria: (basidi bisporici = spore grandi) – (basidi tetrasporici = spore piccole). Praticamente il contrario a quanto ci si aspettava!
Le nostre misure (240 misurazioni su tre basidiomi).
Spore “100 misure prelevate dallo stipite” (9,7) 10,4-11,5 (11,7) x (5,9) 6,2-6,9 (7,0) µm, in media 11,03 x 6,57 µm, Q. = (1,5) 1,5-1,7 (1,9); Q.m. = 1,68; Vol. = (190) 222-280 (303); Vol.m. = 249µm³.
Spore “100 misure prelevate da una porzione imeniale” (7,6) 9,5-11,2 (12,3) x (5,0) 5,8-6,7 (7,3) µm, in media 10,5 x 6,37 µm, Q. = (1,4) 1,5-1,7 (1,8); Q.m. = 1,65; Vol. = (101) 176-261 (348); Vol.m. = 225 µm³.
Spore “40 misure prelevate da una porzione imeniale” (10,2) 10,5-12,1 (12,3) x (6,0) 6,1-7,1 (7,2) µm, in media 11,29 x 6,66 µm, Q. = (1,5) 1,5- 1,8 (1,9); Q.m. = 1,70; Vol. = (206) 212-301 (312); Vol.m. = 263 µm³.
In letteratura esiste anche una Galerina atkinsoniana f. tetraspora Kühner, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 88(1): 84 (1972), invalida in quanto mancante di diagnosi latina (Gro Gulden & Hallgr. 2000).
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 4909. Data di ritrovamento: 07/09/2012. Località: Rogla. Comune: MARIBOR (SLO). Coordinate geografiche: 46°27'13.02"N 15°19'53.16"E. Altezza slm: 1500. Habitat: In bosco di Picea abies, a terra su ampio tappeto muscoso. Determinatore: Zugna M. Legit: Zugna M. Data inserimento: 24/09/2012
Bibliografia
M. Bon - 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO – NAUCURIOIDES
Gro Gulden & H. Hallgr. - 2000. The genera Galerina Earle and Phaeogalera Kiihner (Basidiomycetes, Agaricales) in Iceland. ACTA BOT. ISL. 13: 3-54, 2000.
J. Breitenbach & F. Kränzlin - 2000: Champignons de Suisse Tome 5
de Haan A. & R. Waleyen - 2006: Studies in Galerina. FUNGHI NON DELINEATI - Pars XXXIII Libreria Mycoflora
de Haan A. & R. Waleyen - 2009: Studies in Galerina. FUNGHI NON DELINEATI - Pars XLVI Libreria Mycoflora
A.H. Sm. & Singer - 1964: A MONOGRAPH ON THE GENUS GALERINA EARLE. HAFNER PUBLISHING COMPANY New York and London 1964
Watling, R., Gregory, N.M. & Orton, P.D. (1993). British Fungus Flora. Agarics and Boleti 7. Cortinariaceae p.p. Galerina, Gymnopilus, Leucocortinarius, Phaeocollybia, Phaeogalera, Phaeolepiota, Phaeomarasmius, Pleuroflammula, Rozites and Stagnicola. Edinburgh: Royal Botanic Garden. 131 pp.