Lacrymaria lacrymabunda (Bull.) Pat., Hyménomyc. Eur. (Paris): 123 (1887)
Basionimo: Agaricus lacrymabundus Bull., Herb. Fr. 5: tab. 194 (1785)
Sinonimi: Agaricus areolatus Klotzsch, in Smith, Engl. Fl., Fungi (Edn 2) (London) 5(2): 112 (1836)
Agaricus lacrymabundus Bull., Herb. Fr. 5: tab. 194 (1785) var. lacrymabundus
Agaricus lacrymabundus var. velutinus (Pers.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 288 (1821)
Agaricus lacrymabundus ß velutinus (Pers.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 288 (1821)
Agaricus velutinus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 409 (1801)
Agaricus velutinus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 409 (1801) var. velutinus
Coprinus velutinus (Pers.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 633 (1821)
Drosophila velutina (Pers.) Kühner & Romagn., Fl. Analyt. Champ. Supér. (Paris): 371 (1953)
Hypholoma lacrymabundum (Bull.) Sacc. [as 'lacrimabundum'], Syll. fung. (Abellini) 5: 1033 (1887)
Hypholoma velutinum (Pers.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 72 (1871)
Lacrymaria lacrymabunda f. gracillima J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 4: 72 (1939)
Lacrymaria lacrymabunda var. velutina (Pers.) J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 4: 72 (1939)
Lacrymaria velutina (Pers.) Konrad & Maubl., Revisione Hymenomycetes de France: 90 (1925)
Lacrymaria velutina (Pers.) Konrad & Maubl., Revisione Hymenomycetes de France: 90 (1925) f. velutina
Psathyra lacrymabunda (Bull.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 71 (1871)
Psathyrella lacrymabunda (Bull.) M.M. Moser ex A.H. Sm. [as 'lacrimabunda'], Mem. N. Y. bot. Gdn 24: 53 (1972)
Psathyrella lacrymabunda (Bull.) M.M. Moser [as 'lacrimabunda'], in Gams, Kl. Krypt.-Fl. Mitteleuropa - Die Blätter- und Baupilze (Agaricales und Gastromycetes) (Stuttgart) 2: 207 (1953)
Psathyrella velutina (Pers.) Singer, Lilloa 22: 446 (1951) [1949]
Psilocybe areolata (Klotzsch) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 5: 1043 (1887)
Psilocybe cernua var. areolata (Klotzsch) Bres., Iconogr. Mycol. 18: 861 (1931)
Posizione Sistematica: Psathyrellaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Pileo 40-60 mm, all'inizio convesso poi emisferico, infine espanso con o senza largo e basso umbone abbondantemente feltrato, squamosetto al disco. Pileipellis di colore ocra chiaro, abbondantemente ricoperta da resti di velo fibrillosi di color biancastro-ocraceo e disposti radialmente. Margine sottile, appendicolato da abbondanti resti di velo biancastro e da macchie nere dovute ai grumi di spore.
Lamelle mediamente spaziate, molto larghe, da rotondato-annesse ad adnate, intercalate da 1-3 lamellule di diversa grandezza, all'inizio bruniccio-rossastre, poi porpora-nerastre, con filo più chiaro e finemente fimbriato, gementi delle goccioline opalescenti.
Stipite 50-90 x 3-5 mm, centrale, cilindrico, diritto, leggermente ingrossato alla base, pruinoso nella porzione superiore, a cui fa seguito una zona breve zona fibrillosa, in basso ricoperto da squame e fibrille biancastro-ocracee. Cavo.
Carne poco consistente, acquosetta, biancastra nel pileo, ocracea nello stipite. Odore da sub-nullo ad appena terroso.
Sapore amarognolo dopo prolungata masticazione.
Sporata nerastro-porpora.
Quadro microscopico della raccolta
Spore (8,93) 9,56-10,47 (10,89) x (5,77) 6,07-6,66 (6,89) µm, in media 10,09 x 6,35 µm, Q. = (1,3) 1,5-1,6 (1,7), Q.m. = 1,59, Vol. = (159) 189-238 (271) µm³ , Vol.m = 213 µm³, in proiezione laterale da amigdaliformi a largamente citriformi con plaga soprailare appiattita, apice da subpapillato a papillato, in proiezione ventrale subovoidi, con apice subpapillato e base arrotondata; ornate da piccole verruche irregolari, leggermente in rilievo; poro germinativo centrale, tronco, largo fino a 2 µm; al microscopio ottico di colore bruno-cioccolato in KOH 5%, bruno-rossastre in H2SO4, 72%, appendice ilifera poco prominente, incolore.
Basidi 20-28 x 8-9 µm, in media 24 x 8,5 µm, Q.m. = 2,8, Vol.m = 998 µm³, clavati; tetrasporici.
Trama lamellare formata da ife parallele, 44-121 x 6-17 µm, in media 76 x 11 µm, Q.m. = 7,4, Vol.m = 5160 µm³.
Cheilocistidi 60-82 x 9-11 µm, in media 69 x 9,5 µm, Q.m. = 7,1, Vol.m = 3521 µm³, per la stragrande maggioranza slanciati, strettamente peduncolato-clavati e con apice sub-capitato, più raramente subcilindrici e con apice appena allargato, fittamente disposti su tutto il filo lamellare.
Pleurocistidi 33-53 x 7,5-12 µm, in media 44 x 10 µm, Q.m. = 4,3, Vol.m = 2542 µm³, non rari, isolati o in cluster, cilindrico-utriformi, ventricosi, con sommità di pari spessore o appena arrotondata, raramente subcapitata.
Pileipellis di tipo imeniderma, organizzata in più strati di cellule da subglobose a subpiriformi, misuranti 36-46 x 25-37 µm, di diametro e parete mediamente spessa, delicatamente tinte di un pigmento parietale su toni ocra, alle volte leggermente cosparse da granulazione incrostante ialina.
Velo 40-100 x 8,5-13 µm, costituito da ife cilindriche, settate e fibbiate, disposte radialmente, distese e più o meno intrecciate; elementi terminali cilindrici, flessuosi, lunghi fino a 115 x 14 µm; tinteggiate da un leggero pigmento parietale dai toni ocracei, spesso cosparse da granulazione incrostante ialina.
Caulopellis di tipo cutis, costituita da ife cilindriche, parallele, settate, misuranti 25-90 x 5-10 µm, abbondantemente incrostate, ialine.
Caulocistidi 30-45 x 9-15 µm strettamente clavati, in piccoli gruppi composti da numerose unità, sparsi nella porzione apicale.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti investigati.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco reidratato con KOH 5%. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6 % per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale senza tener conto dell'apiculo, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Osservazioni
Bella e comune specie, L. lacrymabunda, si può confondere soprattutto con Lacrymaria glareosa (J. Favre) Watling, (1979), macroscopicamente simile nei colori e nell'aspetto ma con microscopia ben differente (forma dei cheilocistidi e dei pleurocistidi). Altra specie simile, soprattutto nei caratteri microscopici è Lacrymaria pyrotricha (Holmsk.) Konrad & Maubl. 1925, la quale però possiede un velo fortemente pigmentato di rosso fuoco il che contribuisce a differenziarla già sul campo. Anche in questo caso, come già per lo studio eseguito in L. pyrotricha (Zugna 2012), rimarchiamo il fatto che diversi AA. considerano la specie priva di pleurocistidi.
Annotiamo che in questa ed in altra raccolta da noi studiate abbiamo osservato la presenza di numerosi caulocistidi posti nella zona apicale dello stipite, mentre nelle raccolte di L. pyrotricha non abbiamo osservato caulocistidi.
Dati relativi alla raccolta N. scheda: 4754. Data di ritrovamento: 06/11/2011. Località: RIO STORTO. Comune: MUGGIA (TS). Coordinate geografiche: 45°35'50.72"N 13°45'48.54"E. Altezza slm: 17. Habitat: In giardino condominiale con Robinia pseudoacacia, terreno con ph 7.9. Determinatore: Zugna M.. Legit: Biasoli Enrico, Zugna M.
Data inserimento in erbario: 06/11/2011
Bibliografia consultata
Cetto, 1987: I funghi dal vero vol.5 , pl.n.1747
Breitenbach J. & F. Kränzlin – 1995 - Champignons de Suisse, tome 5. Mykologia, Lucerne.
Gennari A. (2005) funghi - Arezzo M. Moser - 1980: Guida alla determinazione dei funghi .
Hausknecht A. & Krisai - Greilhuber I., 1997. Some rare Agaricales with brown or darker spores. Fungi non Delineati II: 1-32. Libreria Mykoflora-Alassio.
Kuhner & Romagnesi - 1974: Flore analytiquee.
Malençon G. & Bertault R., 1970. Flore des champignons supérieurs du Maroc. Tome I. Rabat C. Papetti, G. Consiglio, G. Simonini 2001, Atlante fotografico dei Funghi d'Italia - Vol. 1. Roy Watling & Norma M. Gregory - 1987: British Fungus flora. vo1.5 Strophariaceae & Coprinaceae
Zugna M. 2012 N. scheda: 4812 Lacrymaria-pyrotricha in questo forum.