Agrocybe erebia (Fr.) Kühner ex Singer, Schweiz. Z. Pilzk. 17 (7): 97 (1939)
Sinonimi: Agaricus denigratus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 267 (1801)
Agaricus denigratus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 267 (1801) var. denigratus
Agaricus erebius Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 246 (1821)
Agaricus jecorinus Berk., Ann. Mag. nat. Hist., Ser. 2 2 (1848)
Agaricus leveillianus Dozy & Molk., Tijdschr. Nat. Gesch. Physiol. 12: 277 (1845)
Armillaria denigrata (Pers.) P. Kumm., Hyménomycètes (Alençon): 82 (1874)
Omphalia denigrata (Pers.) Quél., Enchir. fung. (Paris): 20 (1886)
Pholiota erebia (Fr.) Gillet, Les Hyménomycètes ou description de tous les champignons (fungi) qui croissent en France (Alençon): 86 (1874)
Togaria erebia (Fr.) W.G. Sm., Syn. Brit. Basidiomyc.: 122 (1908).
Posizione sistematica: Strophariaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi .
Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo 50 mm, all'inizio emisferico quindi convesso, mai completamente disteso, provvisto di un largo umbone ottuso, margine intero, a lungo involuto, non striato, nudo o con leggeri residui velari. Cuticola viscosetta, da liscia a finemente rugolosa, igrofana, da marrone dattero a bruno-nerastro a zone, più intensi nella porzione discale, tendente a schiarire su toni bruno-ocracei con il secco.
Lamelle da adnate a smarginate, ventricose, sottili, mediamente fitte, inframezzate da 2-3 lamellule di diversa lunghezza, all'inizio grigiastre, poi ocracee, infine rugginose, filo finemente crenulato, leggermente più chiaro delle facce.
Stipite 50 x 5-8 mm, cilindrico, leggermente svasato all'apice e allargato alla base, finemente pruinoso nella porzione supranulare, fibrilloso nella porzione subanulare, strigosetto in basso; da biancastro a ocraceo, bruno nerastro alla base; presto cavo all'interno. Velo parziale presente sotto forma di anellino supero, membranoso, persistente, alla fine lacerato di colore bianco, striato nella porzione superiore, tendente ad imbrunire con l'età.
Carne di consistenza soffice e morbida nel pileo, leggermente fibrosa e marmorizzata nello stipite, inizialmente biancastra, presto ocracea, bruno-nerastra alla base dello stipite. Odore lieve, debolmente farinaceo, sapore leggermente acidulo. Sporata non effettuata.
Descrizione microscopica della raccolta
Spore (8,5) 9,7-12,7 (13,7) x (5,5) 5,9-7,1 (7,4) µm, in media 11,40 x 6,58 µm, Q. = (1,4) 1,6-1,8 (1,9), Q.m = 1,73; Vol. = (153) 174-337 (389); Vol.m = 262 µm³, dimorfiche, quelle di taglia maggiore presentano una tipologia tipicamente amigdaliforme in proiezione laterale ed ellissoide in proiezione frontale, con apice da subtronco a leggermente mucronato; quelle di taglia minore in proiezione laterale presentano una tipologia da subellissoide a subamigdaliforme e in proiezione frontale largamente ellittica; lisce (focchettando, a forti ingrandimenti "OIL 100 X", danno la sensazione di possedere una fine verrucosità), giallastro-brunicce in H2O, parete sporale spessa 0,6-0,9 µm, in media 0,82 µm, poro germinativo assente.
Basidi 26-39 x 7-9 µm; Vol.m = 1358 µm³; strettamente clavati, spesso con costrizione mediana, bisporici o monosporici, raramente tetrasporici.
Cheilocistidi 21-47 x 9-17 µm; Vol.m = 3502 µm³, polimorfi, in maggioranza da strettamente o largamente utriformi o subclavato-pedicellati, frammisti, ad altri in minor numero, di tipologia strettamente o largamente lageniforme 45-63 x 13-20 µm; Vol.m = 7868 µm³, filo lamellare sterile.
Pleurocistidi 55-80 x 13-20 µm, Vol.m = 10103 µm³, quasi esclusivamente di tipologia lageniforme, più o meno lungamente pedicellati, molto abbondanti.
Pileipellis formata da uno strato gelatinoso, spesso 30-100 µm, rivestente una serie di elementi disposti in imeniderma, misuranti 17-44 x 7-18 µm, Vol.m = 3283 µm³, di tipologia clavata, sferopeduncolata, in alcuni casi a forma di Opuntia, ialine o leggermente pigmentate di bruno, frammiste a ife filamentose con diametro 3-6 µm, con pigmento parietale brunastro e fortemente incrostate. Si sono notati alcuni pileocistidi lageniformi.
Subpellis formata da una serie di cellule subisodiametriche, misuranti 9-22 x 10-18 µm, Vol.m = 1752 µm³.
Stipitipellis tipo cutis, formata da ife parallele, cilindriche, settate, misuranti 2-5 µm, ialine, terminali di pari spessore o appena lievemente allargati.
Caulocistidi 23-76 x 9-20 µm, Vol.m = 5165 µm³, da strettamente a largamente clavati, frammisti ad altri di tipologia sferopeduncolata, disposti in radi mazzetti nella porzione stipitale supranulare. Porzione subanulare non indagata.
Giunti a fibbia non osservati.
Materiali e Metodi Lo studio è stato compiuto su materiale fresco. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario si è adoperato Rosso Congo per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale e prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in studio, con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trioculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati di raccolta e Habitat N. scheda: 4734. Data di ritrovamento: 06/10/2011. Località: Località Pokljuka - Šport hotel Pokljuka. Comune: Bled (SLO). Coordinate geografiche: 46°20'7.72"N 13°57'49.05"E. Altezza slm: 1277. Habitat: In prato adibito a pascolo bovino, nei pressi di un bosco di abeti. Determinatore: Zugna M. Legit: Mocnik Terezija
Osservazioni
Per la presenza di un anello persistente e di spore prive di poro germinativo, A. erebia, trova posto nel Sottogenere Aporos Sing., Sezione Velatae Sing., assieme ad altri due taxa così, sinteticamente, differenziati:
A. firma (Peck) Singer 1940, spore in media 6,5-7,5 x 4,0-5,0 µm, pleurocistidi di tipologia differente.
A. pusiola (Fr.) R. Heim 1934, basidiomi di taglia piccola 5-15 mm, spore in media 8,0-9,5 x 5,0-5,5 µm.
Bibliografia
Bon M. - 1980: Revision du Genre Agrocybe Fayod. Bulletin trimestriel de la Fédération Mycologique Dauphiné-Savoie, 76: 32-36.
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp
Nauta M. M. - 1987: Revisie van de in Nederland voorkomende soorten van het geslacht Agrocybe (Leemhoeden). Rijksherbarium, Leiden.
Nauta M. M. - 2005: Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6
Watling R. - 1982: British fungus flora, Agarics and Boleti. 3. Bolbitìaceae: Agrocybe, Bolbitius & Conocybe. Royal Botarne Garden. Edinburgh.
WATLING R. & BIGELOW H., 1983: Observations on the Bolbitiaceae - 22, in Mycotaxon XVII: 378-389