Entoloma lepidissimum (Svrček) Noordel., Persoonia 11(4): 460 (1982)
Basionimo: Leptonia lepidissima Svrček, (1964)
Sinonimi: Rhodophyllus lepidissimus (Svrček) M.M. Moser, in Gams, Kl. Krypt.-Fl., Edn 3 (Stuttgart) 2b/2: 163 (1967)
Posizione sistematica: Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Basidiomi di portamento collibioide, taglia piccola, carne esigua, crescita boschiva in aghifoglia e latifoglia, spesso su frustuli o residui legnosi.
Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo largo 5-20 mm, all'inizio emisferico, successivamente convesso-campanulato e con piccolo umbone centrale, a completa maturazione espanso e lievemente depresso, margine intero, leggermente ondulato, non striato o appena leggermente striato per trasparenza con tempo molto umido. Non igrofano. Rivestimento pileico radialmente fibrilloso, in alcuni esemplari leggermente squamuloso al disco, liscio in periferia. Colorazioni pileiche tendenzialmente nero-bluastre, più o meno intense, a seconda del grado di umidità, blu-grigiastro con tempo secco. Di consistenza molto fragile e facilmente fratturabile.
Lamelle da strettamente adnate a smarginate, in alcuni casi lievemente decorrenti, in altri sub libere, ventricose, larghe, da mediamente fitte a spaziate, inframezzate da 2-3 lamellule, non intervenate ai seni; in gioventù di colore bianco con riflesso bluastro più o meno esteso, presto totalmente bianche, infine rosate, filo lamellare concolore alle facce, in gioventù diritto, leggermente ondulato negli esemplari adulti, finemente eroso in vecchiaia.
Stipite 25-60 x 1-3-(5) mm, di aspetto esile, cilindrico, volentieri svasato all'apice e allargato nella porzione basale, spesso compresso; sostanzialmente concolore al pileo; finemente pruinoso all'apice, da liscio a longitudinalmente striato in basso, spesso ricoperto da un tomento bambagioso di colore bianco nella porzione basale; da giovane pieno ma presto cavo.
Carne esigua, acquosetta, consistenza molto fragile e facilmente fratturabile, di colore biancastro, bianco-grigio-bluastro. Odore e sapore non significativi.
Descrizione microscopica della raccolta
Spore (8,51) 9,15-10,93 (11,46) x (5,71) 6,03-6,82 (7,14) µm, in media 10,05 x 6,43 µm; Q. = (1,32) 1,43- 1,73 (1,83), Q.m = 1,57; Vol. = 193-252, Vol.m = 217 µm³; eterodiametriche, con 5-7 angoli poco pronunciati in proiezione laterale, nodulose in proiezione ventrale, apiculo laterale pronunciato.
Basidi 27-39 x 9-13,5 µm; in media 32,6 x 11,4 µm; Vol.m = 2298 µm³; tetrasporici, claviformi, con giunto a fibbia basale.
Trama lamellare parallela, formata da ife cilindriche, settate, con diametro 4-21 µm, ialine, con leggero contenuto granulare rifrangente, giunti a fibbia non osservati.
Cheilocistidi 33-70 x 8-12 µm, apice 13-45 x 3-4 µm, in media 47 x 9 µm, collo 22 x 4 µm, lageniformi, con ventre allargato e collo ristretto, anche subcilindrici e flessuosi raramente bifidi, rari e poco visibili perché immersi nell'imenio, ben visibili solo dopo schiacciamento, frammisti ai basidi, filo lamellare eterogeneo, a lunghi tratti fertile.
Pileipellis 30-143 x 7-24 µm, costituita da una cutis, con tendenza a disporsi in tricoderma, formata da ife cilindriche più o meno rigonfie, contenenti un forte pigmento intracellulare a vacuolare di colore blu scuro. Giunti a fibbia presenti ma rari. Pileocistidi non osservati. Subpellis differenziata, ialina.
Stipitipellis costituita da una cutis di ife cilindriche con diametro di 3,5-12,5 µm, le più esterne con pigmento intracellulare bluastro, le più interne ialine; giunti a fibbia presenti ma abbastanza radi.
Caulocistidi 35-73 (136) x 4,5-12,5 µm, in media 58 x 9 µm, flessuosi, da subcilindrici a strettamente clavati, molto spesso con giunto a fibbia basale, contenenti un forte pigmento intracellulare bluastro, disposti in folti mazzetti nella porzione superiore dello stipite.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti alla base dei basidi, piuttosto radi nella stipitipellis, rari nella pileipellis, non osservati altrove.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco e secco, quest'ultimo, reidratato con H2O.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale senza tener conto dell'apiculo, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary.
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati di raccolta e Habitat N. scheda: 4713. Data di ritrovamento: 09/09/2011. Località: Ronco Gial - Statale 52 Carnica (Km 69). Comune: Lorenzago di Cadore (BL). Coordinate geografiche: 46°27'52.69"N 12°28'45.49"E. Altezza s.l.m.: 1050. Habitat: Bosco di Picea abies, Abies alba, Fagus sylvatica, in un canalone umido e ombroso, su frustuli di conifera marcescenti. Legit: Daniela Alzani, Roberto Cerello, Severino Massariolo, Giovanni Robich, Marino Zugna. Det. Zugna M. Data inserimento in erbario: 14/09/2011.
Osservazioni
Lo specialista di Entlomatacee M. E. Noordeloos, nella sua monografia (Noordel. 2004), per sue caratteristiche, sistema E. lepidissimum nel Sottogenere Leptonia, Sezione Leptonia, assieme ad una ventina di altre specie.
Le caratteristiche che ci hanno portato a considerare la nostra raccolta conspecifica con il taxon supposto sono: le ife della pileipellis con diametro superiore a 10 µm; la presenza di giunti a fibbia; i basidiomi e le lamelle non intensamente viola e il filo lamellare non bruno; il filo lamellare bianco e concolore alle facce; le lamelle dei giovani esemplari con rifessi blu. Ulteriori caratteri che hanno contribuito a consolidare la nostra presunta ipotesi determinativa sono stati: la misura delle spore e la presenza di cheilocistidi.
La specie che di più si avvicina alla nostra raccolta è sicuramente Entoloma coelestinum (Fr.) Hesler, 1967, il quale si differenzia per possedere spore 6,5-8,5 x 5,5-6,0 µm, e cheilocistidi assenti.
Bibliografia consultata Breitenbach, J., KrÄnzlin, F., 1995: Champignons de Suisse. Tome 4. - Lucerne: Mykologia. Consiglio,G.1997: Contributo alla conoscenza dei macromiceti dell'Emilia-Romagna. IV. Genere Entoloma. XL (1): 3 Consiglio,G. 2000: Contributo alla conoscenza del Genere Entoloma. Parte seconda. XLIII (3): 211-226 Noordeloos, M.E., 1992: Entoloma s.l. - Saronno: Giovanna Biella. Noordeloos, M.E., 1998: Flora Agaricina Neerlandica n° 1: 96-97.
Noordeloos, M.E. & Hausknecht A., 2000: Tre nuove Entolomataceae (Agaricales) dall'Italia. BGMB 43(3): 23-33.
Noordeloos, M.E., 2004: Entoloma s.l. Supplemento. - Alassio: Massimo Candusso.
JORDI VILA & FERRAN CABALLERO: 2007 - Fungi non delineati. XXXVIII - Entoloma nuevos o interesantes de la Península Ibérica. Edizioni Candussa, I – Alassio – (SV) 2007.