Russula parazurea Jul. Schäff., Z. Pilzk. 10(4): 105 (1931)
Basionimo: Russula parazurea Jul. Schäff., Z. Pilzk. 10(4): 105 (1931)Sinonimi: Russula palumbina subsp. parazurea (Jul. Schäff.) Konrad & Maubl., Icones Selectae Fungorum Fasc. 9: 418 (1935)
Posizione sistematica: Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Pileo diametro 30-70 mm, all'inizio subgloboso, poi convesso, infine disteso con depressione più o meno accentuata al disco e con il margine ottuso, intero. Orlo, scanalato in vecchiaia e leggermente tubercolato. Cuticola separabile oltre metà raggio, da liscia a finemente granulosa, corrugata, viscosa con l'umidità. Prevalentemente di colore verdastro, grigio-verdastro, porzione discale più o meno estesa di colore verdastro scuro, anche con macule e scrobicoli verde-grigiognolo, porzione periferica più chiara.
Lamelle da adnate ad arrotondate all'inserzione, ventricose, mediamente spaziate, moderatamente spesse, lamellule molto scarse, raramente bifide, intervenate ai seni, fragili, inizialmente di colore bianco, a maturazione crema, filo lamellare concolore, intero.
Stipite 30-60 x 15-20 mm, cilindrico, base leggermente allargata; finemente pruinoso all'apice, liscio altrove; di colore bianco, leggermente sporcato di ocraceo in basso, soprattutto negli esemplari maturi; all'inizio pieno poi midolloso, spugnoso.
Carne all'inizio compatta, quindi soffice e spugnosa, tendenzialmente di colore bianco alle volte un po' verdolina sotto la cuticola.
Odore leggermente fruttato.
Sapore dolce nelle carni, appena piccantino nelle lamelle.
Sporata: "ottenuta su vetrino posto in exsiccatum" crema = IIc-IId del codice di Romagnesi.
Reazioni macrochimiche: FeSo4 = rosa pallido. Guaiaco = verde, in 2 minuti.
Reazioni microchimiche dell'imenio: basidi insensibili, cistidi leggermente ingrigenti dopo il passaggio SV.
Quadro microscopico della raccolta
Basidi 47,0-60,5 x 10,3-13,4 µm, in media 52,9 x 11,3 µm, Q.m. = 4,6; Vol.m = 3593 µm³, tetrasporici, clavati.
Cistidi imeniali (misure senza appendice) 37,6-115,6 x 8,1-12,3 µm, in media 70,2 x 10,0 µm, Q.m. = 6,9; Vol.m. = 3910 µm³, strettamente fusiformi, spesso con appendice apicale lunga 3,3-5,0 µm; poco numerosi. Pleurocistidi poco numerosi, simili per forme, misure e reazione chimica.
Pileipellis formata da peli subcilindrici, flessuosi, 2-3 volte settati, con terminale largo 2,4-5,0 µm, in media 3,5 µm, e lungo fino a 50 µm, apice solitamente da subcilindrico ad attenuato, molto raramente subclavato, a parete sottile.
Pileocistidi unicellulari, solitamente fusiformi e molto spesso con mucrone apicale, al ventre larghi 4,7-7,9 µm, in media 6,1 µm, da numerosi a molto numerosi a zone, ingrigenti in SV.
Osservazioni Districarsi all'interno delle Griesinae non sempre risulta semplice. In questo caso la sporata di colore crema, ed il quadro microscopico ci aiutano non poco a districarci ed a restringe di molto il numero delle possibili aspiranti. l'ornamentazione "reticolata", delle spore sommata alla tipologia della pileipellis composta da peli stretti e brevemente settati, frammista a dermatocistidi unicellulari, ci è sicuramente di valido aiuto per escludere tutte quelle specie di differente tipologia. Le rimanenti, con tipologia, in un certo qual modo, simile è R. galochroides, la quale, oltre a vegetare in ambiente Mediterraneo, possiede spore con verruche riunite in creste raramente formanti un reticolo a maglie chiuse.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco e secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, H2O, secondo necessità. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari, Sulfovanillina = (SV) per testare la reazione di pileocistidi e cistidi imeniali. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l'accertamento di amiloidia delle spore e la loro eventuale ornamentazione. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale e, nel caso di spore inequilaterali anche in proiezione frontale, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tener conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat e/o, se necessario, in studio, con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta N. scheda: 2925. Data di ritrovamento: 16/09/2005. Località: Colle San Giacomo. Comune: Priola. Coordinate geografiche: 228 - III – GARESSIO. Altezza s.l.m.: 1066. Habitat: boschetto fitto di Betula pendula, nelle vicinanze Picea abies, Castanea sativa. Determinatore: Zugna M. Legit: Picinin A., Zugna M.
Bibliografia consultata
BON M. (1988) - Clé monographique des russules d'Europe, Doc. myc Tome XVIII - N° 70-71.
CETTO, B. (1989-1993) - I funghi dal vero, I-VII. Saturnia, Trento.
Cesalena Z. (1991) – Il genere Russula. Gruppo Micologico Bresadola - Vigevano
COURTECUISSE, R. & DUHEM, B. (1994) - Champignos de France et d'Europe. Lousanne.
Galli R. (1996) - Le russule Ed EN – EDINATURA.
Kränzlin F., 2005- Champignons de Suisse. Tome 6. Russulaceae. Luzern, 340 pp.
Romagnesi H. (1967) - Les Russules d'Europe et d'Afrique de Nord. Bordas, Paris.
Sarnari M. (1998) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo primo.
Sarnari M. (2005) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo secondo.