Peziza ampliata Pers., in Pant, Mycol. eur. (Erlanga) 1: 227 (1822)
Basionimo: Peziza ampliata Pers., in Pant, Mycol. eur. (Erlanga) 1: 227 (1822)
Sinonimi: Aleuria ampliata (Pers.) Gillet, Champignons de France, Discom.: 47 (1879)
Aleuria ampliata var. costifera Boud., Hist. Class. Discom. Eur. (Paris): 44 (1907)
Aleuria palustris (Boud.) Le Gal, Revue Mycol., Paris 6(Suppl. Colon. no. 2): 71 (1986)
Galactinia ampliata (Pers.) Le Gal, Discom. de Madagascar: 39 (1953)
Galactinia ampliata var. costifera (Boud.) Le Gal, Bull. Jard. bot. État Brux. 29: 81 (1959)
Galactinia sylvatica (P. Karst.) Boud., Hist. Class. Discom. Eur. (Paris): 47 (1907)
Peziza ampliata var. costifera (Boud.) V.P. Tewari & D.C. Pant, in Pant, J. Mycopathol. Res. 31(1): 21 (1993)
Peziza ampliata var. palustris Boud., Icon. Mycol. (Paris) 2: 44 (1907)
Peziza sylvatica P. Karst., Bidr. Känn. Finl. Nat. Folk 19: 52 (1871)
Posizione sistematica: Pezizaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Pezizomycotina, Ascomycota, Fungi
Descrizione macro Ascomi all'inizio a forma di piccole coppette, presto distesi, pulvinati turbinati, più o meno lobati, con diametro fino a 10 mm, sessili.
Superficie imeniale liscia, allo stadio giovanile di colore bruno-olivastra, in seguito tendenti al brunastro.
Superficie esterna con evidente forforosità marginale sotto forma di basse pustole brunastre, tendenti a sparire in stadio di avanzata maturazione; colori di fondo simili all'imenio, anche in questo caso l'età attenua i toni olivastri; bordo frastagliato, fortemente forforaceo. Carne di colore biancastro, acquosa, di consistenza molto fragile, punta con uno spillo non secerne alcun siero, sapore non rilevante. Odore leggero, non spermatico.
Descrizione micro
Imenio 380 µm.
Spore (18,18) 19,15-21,50 (22,34) x (10,82) 11,50-12,47 (13,08) µm, In media 20,44 x 11,98 µm, Q = (1,51) 1,61-1,8 (1,90), Q.m. = 1,71 µm, Vol. = (1144) 1358-1703 (1954) µm³, Vol.m = 1539 µm³; ellittiche, lisce in blu-Lattico; prive di guttule anche da immature.
Aschi 300-350 x 15-20 µm, Vol.m = 80463 µm³; contenenti otto spore uniseriate, J+ all'apice, cilindrici, base pleurorinca.
Parafisi: con Ø 3,5-4,7 µm, cilindriche, brevemente settate, non ramificate, spesso interessata da fortulismo nei setti interni, terminali allargati con apice spesso 5,9-8,4 (10) µm, finemente granulosi e pigmentati di bruno-giallastro.
Subimenio spesso 60 µm, formato da uno pseudoparenchima a textura globulosa composto da cellule appressate, con Ø 8,5-20,5 µm, frammisto a rare ife connettive di tipologia filamentosa, misuranti in media 32-60 x 6,5-15 µm, differenziato dall'excipulum sottostante per una struttura più uniforme e compatta formata da cellule, mediamente, di minor volume.
Descrizione degli excipuli
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all'incirca 1400 µm, abbiamo riscontrato 2 strati spessi in media: excipulum medullare, in media 750 µm, excipulum ectale, in media 200 µm.
1/ excipulum medullare spesso 730-770 µm, a textura globulosa angularis, formato da cellule subglobose o più o meno piriformi, misuranti 33-115 x 24-80 µm, frammiste a numerose ife connettive di tipologia filamentosa, misuranti in media 50-75 x 10-16 µm.
2/ excipulum ectale spesso 160-240 µm, a textura globulosa angularis composto da cellule subglobose, misuranti 20,81-19-35 x 13-28 µm, disposte perpendicolarmente all'imenio, connettivi non osservati.
Presenti a zone dei peli ifoidi, flessuosi, misuranti 73-186 x 8-14 µm, mono o bisettati.
Granulazione formata da globulose con diametro 12-17 µm.
Osservazioni
Si tratta di una specie di taglia minuta, raccolta su terra nuda con residui vegetali.
P. ampliata si riconosce per avere l'excipulum medullare monostratificato. A prima vista, essa sembra formata da una struttura mista "globulosa angularis e intricata", ma ad un accurato esame si rivela una tipologia formata da uno strato unico, formato da cellule globoso- piriformi misto a numerosi connettivi cilindrici, ma mai a formare uno strato netto di textura intricata. Per contro, l'excipulum ectale è formato esclusivamente da cellule subglobulose e risulta privo di ife connettive.
La specie che, a nostro avviso si avvicina di più alla nostra è P. granularis Donadini 1977, la quale presenta una carne pluristratificata e la presenza di un excipulum medio a textura intricata.
Sottolineiamo la presenza di parafisi che evidenziano un fortulismo più o meno accentuato, ciò a dimostrazione che tale fenomeno non è esclusivo solo delle pezize nivali ma si può manifestare anche a specie non esclusive dell'habitat nivicolo.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, ove necessario, si è adoperato Rosso Congo acquoso per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l'accertamento dell'amiloidia degli aschi, il Blu Cotone lattico, a caldo, per evidenziare l'ornamentazione sporale.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 60 unità, ottenute da sporata, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary.
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4675. Data di ritrovamento: 02/06/2011. Località: Ceppo. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: Su terreno mosso, sulla terra ricca di segatura e molto bagnata, una trentina di esemplari. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 07/06/2011
Bibliografia:
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d'aprés la classifications de Boudier
http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M.:1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d'Italia p. 199.
photo by: Bruno de Ruvo
photo by: Bruno de Ruvo
photo by: Bruno de Ruvo