Leucoagaricus marginatus (Burl.) Boisselet, Bull. Soc. mycol. Fr. 117(3): 184 (2002) [2001]
Basionimo: Lepiota marginata Burl., Mycologia 37(1): 55 (1945)Posizione sistematica: Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo largo 40-60 mm, inizialmente convesso, quindi piano con leggera depressione centrale, margine intero, pileipellis asciutta, fibrillosa nella porzione discale, screpolata o lacerata in piccole areole altrove. Al centro di colore marroncino brunastro con riflessi porpora, via via più chiaro fino ad ocracea verso il margine. Resti di velo a malapena apprezzabili.
Lamelle libere al gambo, leggermente ventricose, fitte, intercalate da 2-3 lamellule, inizialmente bianche, poi bianco-crema, allo sfregamento viranti al rossastro, presto sbiadenti, filo intero, concolore, leggermente imbrunente nelle zone manipolate.
Stipite 40-50 x 10-12 mm, cilindrico, di colore bianco, fibrilloso, leggermente imbrunente al tocco e con letà, base leggermente allargata (cicatricato), simulante una zonatura pseudovolvare.
Velo parziale (anello), supero, piccolo ma ben evidente, situato nella porzione mediano bassa dello stipite, di colore bianco, con letà lorlo tende ad imbrunire.
Carne poco consistente, bianca, non virante ne su toni rossi ne gialli. Ai vapori di Ammoniaca le lamelle si tingono leggermente di verde soltanto sul filo, totalmente insensibile nelle carni, nell'exsiccatum leggermente ingrigente nello stipite.
Odore non significativo, sapore dolce.
Descrizione microscopica
Spore (6,54) 6,97-8,35 (9,80) x (4,40) 4,60-5,18 (5,57) µm, in media 7,64 x 4,86 µm, Q. = (1,37) 1,46-1,718 (1,86); Q.m = 1,57; Vol. = (68) 77-113 (159); Vol.m = 95 µm³; in proiezione laterale sostanzialmente ellissoidi, raramente con profilo subamigdaliforme, in questo caso con lieve depressione soprapicolare, ovoidi in proiezione frontale, parete spessa, prive di poro germinativo o callus, metacromatiche, destrinoidi, cianofile e fortemente congofile.
Basidi 25-35 x 8-9 µm, Q.m = 3,2; Vol.m = 1149 µm³; claviformi, tetrasporici in una minima percentuale anche bisporici, ialini a contenuto granulare rifrangente.
Trama lamellare formata da ife cilindriche ad andamento +/- regolare.
Cheilocistidi (22,5) 27-41 (46,5) x (9)11,5-19 (22) µm, Q.m = 2,17; Vol.m = 3987 µm³; in maggioranza da claviformi a sferopeduncolati, frammisti ad altri, meno frequenti, di tipologia sublageniforme, subfusiforme e subotriforme, pigmentati di grigiastro in H2O, cristalli non osservati, tappezzanti il filo lamellare. Pleurocistidi non osservati.
Pileipellis (prelevata dalla porzione discale) di tipo tricoderma, formata da lunghe ife congofile, settate, cilindriche, terminali sinuosi, attenuati all'apice, misuranti (83) 85-182 (220) x 8,5-12,5 µm, Q.m = 12,9; Vol.m = 7977 µm³; frammiste alla base da ife più corte, strettamente clavate e da una subpellis formata da ife confusamente intrecciate e pigmentate di brunastro.
Giunti a fibbia non osservati.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco sia secco; quest'ultimo, reidratato in KOH 2%, in Ammoniaca 2% o in acqua secondo i casi.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per laccertamento della destrinoidia delle spore, Il Blu Cotone Lattico, a caldo, per la cianoofilia, il metodo Ammonio_Acetico + Blu Cresile per la metacromasia.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale o, nel caso di spore inequilaterali anche in proiezione frontale, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary.
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat e/o, se necessario, in studio, con lausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni derbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati di raccolta ed Habitat: N. scheda: 4545. Data di ritrovamento: 30/11/2010. Località: Santa Lucia (Lucjia). Comune: Pirano (Piran) (SLO). Coordinate geografiche: 45°30'15.42"N 13°36'6.06"E. Altezza s.l.m.: 1. Habitat: Su terra nuda ad un metro da alcuni cipressi, nelle vicinanza del mare. Determinatore: Zugna M. Legit: Močnik Joe
Osservazioni
La pileipellis in tricoderma con terminali differenziati, lassenza di ife gelificate nella zona discale, le spore prive di poro germinativo, medulla o callus porico, lassenza di viraggi importanti nelle carni e la reazione ammoniacale negativa, collocano la nostra raccolta nella Sezione Rubrotincti, Sottosezione Trichodermi (Bon 1993), allinterno della quale, la nostra specie si fa riconoscere, macroscopicamente, per laspetto piuttosto tozzo ed i colori tendenti al marroncino porpora; microscopicamente, per la forma delle spore e quella dei cheilocistidi.
Molto simile alla nostra raccolta è L. cupresseus (Burl.) Boisselet & Guinb., 2001, amante dello stesso habitat che però ha la prerogativa di virare fortemente al rosso nelle carni.
Bibliografia
BON M. - 1993: Flora Mycologique d'Europe 3, Les Lepiote.
BREITENBACH J. & F. KRÄNZIIN - 1995: Champignons de Suisse, tome 4
CANDUSSO M. & G. LANZONI - 1990: Lepiota s.l..
VELLINGA E.- (2001). Flora Agaricina Neerlandica 5. Agaricaceae. Rotterdam: Balkema. 169 pp.
Le seguenti foto, scattate dal Legit, si riferiscono alla stessa raccolta.
photo by: Močnik Joe
photo by: Močnik Joe
photo by: Močnik Joe
photo by: Močnik Joe