Amanita echinocephala (Vittad.) Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 321 (1872)
Basionimo: Agaricus echinocephalus Vittad., Descr. fung. mang. Italia: 346 (1835)
Sinonimi: Agaricus echinocephalus Vittad., Descr. fung. mang. Italia: 346 (1835)
Amanita aculeata (Quél.) Bigeard & Guillem., Fl. Champ. Supér. France 1: 44 (1909)
Amanita echinocephala (Vittad.) Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 321 (1872) subf. echinocephala
Amanita strobiliformis var. aculeata Quél., Enchir. fung. (Paris): 3 (1886)
Amanita umbella var. echinocephala (Vittad.) Quél., Enchir. fung. (Paris): 4 (1886)
Amanita vittadinii var. echinocephala (Vittad.) Veselý, (1934)
Armillaria echinocephala (Vittad.) Locq., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 68: 167 (1952)
Aspidella echinocephala (Vittad.) E.-J. Gilbert, Iconogr. Mycol. 27(1): 79 (1941)
Lepidella echinocephala (Vittad.) E.-J. Gilbert, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 41: 304 (1925)
Posizione sistematica: Amanitaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Pileo Ø 50-80 mm, carnoso, dapprima semigloboso, quindi convesso, infine disteso convesso con depressione centrale, senza evidente umbone. Cuticola sericea, tendenzialmente di colore bianco, tendente a ingrigire con l’età, decorata da residui di velo universale sotto forma di verruche coniche o piramidali, ± fitte e aguzze, all’inizio bianche, quindi grigiastre, margine non striato, orlo leggermente debordante, crenulato.
Lamelle mediamente fitte, non molto larghe, fragili, libere al gambo, inframezzate da scarse lamellule (1 l = 1L), all’inizio di colore crema-biancastro, tendenti a inverdire leggermente nell’adulto, filo lamellare finemente crenulato, concolore alle facce.
Stipite 45-80 x 15-30 mm, subcilindrico, diritto o accidentalmente curvo, svasato all'apice e con base ± bulbosa fittonante, di colore biancastro, con l’età ingrigente, ornato da una fine striatura nella zona marginale, dovuta all'impronta lamellare dello stadio primordiale, ricoperto da fioccosità.
Velo parziale (anello) membranoso, ampio e ben manifesto, completamente bianco, orlo inferiore fioccoso e leggermente ingiallente con l’età.
Volva formata da resti verrucosi e piccole placche di colore biancastro-ocraceo, biancastro-grigiastro, disposte concentricamente attorno alla base dello stipite e/o risalenti lo stipite per un breve tratto.
Carne consistente nel pileo e nella cortex dello stipite, soffice nel midollo, tendenzialmente bianca nel giovane, tendente ad assumete toni verdolini in vecchiaia.
Odore simile a quello di Amanita ovoidea, ma meno intenso; sapore non testato.
Sporata in massa crema-verdastro. Reazioni macro-chimiche non testate.
Quadro microscopico della raccolta
Spore (9,07) 9,48-10,79 (11,87) x (6,20) 6,56-7,83 (8,80) µm, in media 10,07 x 7,19 µm, Q. = (1,21)1,30-1,50 (1,67), Q.m. =1,41 , Vol. = (187) 215-339 (480) µm³, Vol.m = 275 µm³, in proiezione laterale da sub cilindriche a ellissoidi, in proiezione frontale ovoidi; amiloidi. Melzer = giallo-verdastro; Melzer + Cloralio = blu. H2O = ialine e con una grande goccia oleosa centrale; apicolo evidente.
Basidi 47,6-53,5 x 12,3-13 µm, Q.m. =4,08, Vol.m = 4406 µm³, claviformi. Subimenio subcellulare.
Cellule marginali 31-55 (64,5) x 14-25 µm, Q.m. = 1,83, Vol.m = 7101 µm³, a parete sottile, ialine, mediamente abbondanti, localizzate a mucchietti frammiste a basidi e basidioli; di forma banale, da clavate a largamente clavate, da obovoidi a sub utriformi, molto spesso con un setto alla base.
Pileipellis in ixocutis, costituita da un sottile strato d’ife di diametro di 3-5 µm, ialine e gelificate, soprastanti uno strato più spesso, formato da ife cilindriche con diametro di 3,5-10,5 µm, non gelificate, spesso rigonfie ai setti; subpellis formata da ife cilindriche, lascamente aggrovigliate con diametro di 5-11 µm.
Velo generale “prelevato dal pileo”, formato principalmente da cellule di forma sfeopeduncolata, clavata, obovoide, fusoide, subcilindrica, misuranti 16-46,5 x (8,5) 12-22,5 (26,5) µm, Q.m. = 1,72, Vol.m = 4884 µm³, inframmezzate da un numero molto inferiore d’ife filamentose, settate, con Ø 2,5-6 µm.
Tromboplere non notate.
Giunti a fibbia osservati in tutti i tessuti del basidioma.
Dati di ritrovamento. N. scheda: 4476. Data di ritrovamento: 18/08/2010. Località: SANTA BARBARA. Comune: MUGGIA (TS). Coordinate geografiche: 45°35'12.62"N 13°47'1.94"E. Altezza s.l.m.: 191. Habitat: Bosco di Ostrya carpinifolia, Carpinus orientalis, Quercus pubescens. Determinatore: Zugna M. Legit: Zugna M.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto sia su materiale fresco sia secco; quest'ultimo, reidratato in KOH 2%, in Ammoniaca 2% o in acqua secondo i casi.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento di amiloidia delle spore.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 50 unità, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite fatte in habitat e/o, se necessario, in studio, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
BIBLIOGRAFIA:
KUHNER R. & H. ROMAGNESI 1953: Flore Analitique des champignons superieurs. Paris.
MOSER M. 1986: Guida alla determinazione dei funghi. I. Trento.
NEVILLE P. & POUMARAT S., 2004-Amaniteae.(Amanita,Limacella & Torrendia)Lomazzo, 1120pp.
TRAVERSO M. 1999: Il genere Amanita in Italia. Roma.