Sphaerobolus stellatus Tode: Pers., Syn. Meth. Fung.: 115, 1801.
Basionimo: Sphaerobolus stellatus Tode, Fungi Mecklenb.: 43, 1790.
Sinonimi: Lycoperdon carpobolus L., Spec. Plant. 2: 1184, 1753. Sphaerobolus solen Alb. & Schwein., Consp. Fung. Lusatiae Sup. Agro Nisk. Cresc.: 70, 1805. Sphaerobolus stercorarius Fr., Symb. Gaster.: 1, 1817. Sphaerobolus tubulosus Fr., Symb. Gaster.: 1, 1817. Carpobolus cyclophorus Désmaz., Obs. Bot. Zool. 9, pl. 1 (1), 1826. Carpobolus stellatus (Tode: Pers.) Désmaz., Obs. Bot. Zool. 9, pl. 1 (2), 1826. Sphaerobolus impatiens Boud. Ann. Soc. Linn. Paris: 555, 1860. Sphaerobolus carpobolus (L.) Schroet., Pilze Schlesiens 1: 688, 1889. Sphaerobolus dentatus (With.) W.G. Sm., Brit. Basid.: 485, 1908.Sphaerobolus terrestris (Alb. & Schwein.) W.G. Sm., Brit. Basid.: 486, 1908.
Posizione sistematica: Geastraceae, Geastrales, Phallomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Fruttificazioni 1-2 mm di diametro, di forma globosa, sessili, di colore bianco, immersi in una fitta matrice di ife miceliari ad aspetto filamentoso-fioccoso, soprastanti il substrato di crescita.
Esoperidio pluristratificato, a deiscenza asteroide, a maturazione dissociato in 6-8 (9) lobi appuntiti, esternamente di color biancastro e finemente tomentoso-fioccoso, internamente liscio e gelatinoso, di colore arancione verso le lacinie, biancastro in basso.
Endoperidio ialino, estroflesso dopo lespulsione della massa sporale.
Massa della gleba subsferica, leggermente schiacciata a mo di lenticchia, di aspetto viscoso e appiccicoso, inglobante spore e strutture imeniali, allinizio di colore crema-giallastra, presto grigiastra, dopo lespulsione nerastra.
Quadro microscopico della raccolta
Spore (5,9) 7,8-9,5 (10,4) x (4,6) 5,3-6,6 (7,3) µm, in media 8,7 x 6,0 µm, Q. = 1,2-1,6, Q.m. = 1,45; Vol. = 119-211 µm³ , Vol.m = 166 µm³, da ellissoidi ad ovoidali, spesso a forma di seme di mela o piriformi, in diversi casi deformi, lisce, ialine, inamiloidi, congofile, con parete spessa 0,7-1,5 µm, apicolo poco evidente.
Basidi quadri, esa o ottasporici, 15-18 x 7-8 µm, tozzi, claviformi con stretto pedicello basale, non abbiamo notato giunti a fibbia.
Esoperidio pseudoparenchimatico, formato da cellule poligonali con diametro 6,5-15µm.
Strato gelatinoso formato da ife cilindriche, caoticamente intrecciate, con diametro 2-3 µm.
Strato imenidermale costituito da una palizzata di cellule claviformi o sferopeduncolate, 18- 29 x 8-13 µm.
Strato a textura intricata, formato da ife cilindriche, con diametro 3-8 µm, con giunti a fibbia.
Endoperidio formato da ife cilindriche, più o meno parallele, con diametro 10-20 µm.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto sia su materiale fresco sia secco; quest'ultimo, reidratato in KOH 2%, in Ammoniaca 2% o in acqua secondo i casi.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per laccertamento di amiloidia o destrinoidia delle spore e la loro eventuale ornamentazione.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite fatte in habitat e/o, se necessario, in studio, con lausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni derbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 4458. Data di ritrovamento: 25/07/2010. Località: Intermesoli faggeta. Comune: Pietracamela. Coordinate geografiche: 42°31'22.97"N 13°33'12.21"E. Altezza slm: f. 3. Habitat: Su sterco equino raccolto dal sig. Bruno de Ruvo il giorno 23.05.10, dove già vegetavano esemplari di Peziza fimetii, posto in coltura dal determinatore. Esemplari nati, fotografati e studiati nei giorni 23/25 luglio. Determinatore: Zugna M.
Osservazioni
Sul genere Sphaerobolus cè poco da dire in quanto, a causa, o meglio, per merito della sua particolare forma di sviluppo e deiscenza è di facile riconoscimento e non confondibile con altri generi.
In letteratura oltre a S. stellatus e la di lui varietà giganteus L.B. Walker 1927, sono note S. iowensis L.B. Walker; e S. ingoldii Geml, D.D. Davis & Geiser 2005.
Bibliografia consultata
AMB Rivista di Micologia, 1977 n.5-6 p.113.
AMB Rivista di Micologia, 1986 n.3-4 p.182.
Breintenbach J., Kranzlin F., 1981/1991: CHAMPIGNONS DE SUISSE. vol.2 - pag. 380 - 498.
Cacialli G., Caroti V. & Doveri F., 1995. Funghi fimicoli e rari o interessanti del litorale toscano. Schede di Micologia 1. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Doveri F., 2004. Funghi fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
J. Geml, D.D. Davis & D.M. Geiser 2005. Systematics of the genus Sphaerobolus based on molecular and morphological data, with the description of Sphaerobolus ingoldii sp. nov. Mycologia, 97(3), 2005, pp. 680694.
Phillips R. 1981: Les Champignons. 255.
Sarasini M., 2005: Gasteromiceti Epigei.A.M.B.Trento, 2005.