Cortinarius croceocaeruleus (Pers.) Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 269 (1838) [1836-1838]
Basionimo: Agaricus croceocaeruleus Pers. [come 'croceo-caeruleus'] 1798
Sinonimi: Agaricus croceocaeruleus Pers. [come 'croceo-caeruleus'], Icon. Desc. Fung. Min. Cognit. (Leipzig) 1: 2 (1798).
Cortinarius cumatilis var. croceocaeruleus (Pers.) Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 269 (1838) [1836-1838].
Myxacium croceocaeruleum (Pers.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 92 (1871).
Posizione sistematica: Genere Cortinarius (Persoon) S. F. Gray 1821; Sottogenere Myxacium (Fries) Kummer 1871; Sezione Vibratiles Melot; Serie Croceocaeruleus Bidaut, Moënne-Locc. & Reumaux.
Descrizione macroscopica della raccolta.
Pileo 15-40 mm, da convesso a piano-convesso, privo di umbone, margine leggermente eccedente. Superfice pileica translucida, vischiosa, liscia, blu-oltremare, blu-veronica (Seguy = 556-558-559) poi , blu-lavanda (Seguy = 559), tendente all'ocra-giallastro più o meno livido (Seguy = 213), nella zona discale, percorso da fini fibrille innate più scure. Margine concolore.
Lamelle piuttosto spaziate, adnato-smarginate, sinuosette, alle volte anastomosate, all'inizio crema-biancastre con lievi riflessi lilacini, ben presto argillacee, infine ocra, intramezzate da 3-5 lamellule; filo lamellare finemente eroso, concolore o leggermente più chiaro.
Stipite 50-80 x 5-10 mm, da cilindrico a rastremato all'apice, rigonfio nella parte centrale, fusoide e subradicante nella parte bassa, vischioso, sericeo, finemente fibrilloso, biancastro, poi più o meno ocraceo.
Cortina bianca, presto evanescente, percettibile negli esemplari giovani.
Carne biancastra, ocracea in vecchiaia, negli esemplari in exsiccata tendente ad annerire nella zona stipitale.
Sapore molto amaro.
Odore non testato.
Reazioni non verificate.
Descrizione microscopica.
Spore (6,51) 7,07-8,02 (9,05) x (4,37) 4,75-5,44 (5,68) µm, in media 7,56 x 5,09 µm, Q.= 1,38-1,59, Q.m. = 1,49, Vol. = 85-119 µm³, Vol.m = 103 µm³, da ellittiche a subamigdaliformi, ocracee in KOH, finemente ornamentate da basse verruche, tendenzialmente libere o, alle volte, a formare corte concatenazioni, plaga ilare poco evidente.
Basidi 24-32 x 6-9 µm, Q.m. =3,66, Vol.m = 875 µm³, clavati, in maggioranza tetrasporici ma anche bisporici e monosporici, questi con lungo sterigma, ialini.
Cellule marginali 12-19 x 4-6 µm, Q.m. = 3,24; Vol.m = 216 µm³, subcilindriche o leggermente clavate, ialine.
Pileipellis di tipo ixocutis, immersa in un gel ialino, spesso 150-250 µm.
Suprapellis formata da ife congofobe con diametro di 1,5-3 µm, lassamente aggrovigliate con tendenza a raddrizzarsi nella zona più esterna, più o meno distese quelle sottostanti, contenenti un pigmento citoplasmatico sottoforma di gocce lipidiche bluastre.
Subpellis differenziata, formata da ife cilindriche, leggermente ristrette ai setti, con diametro 6-15 µm, ialine o con leggero pigmento citoplasmatico di colore lilacino.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale proveniente da exsiccata ed in alcuni casi ci siamo valsi del supporto di foto macro a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare.
Il materiale è stato parzialmente reidratato in KOH 2% e Rosso Congo Ammoniacale 2% .
Per l'osservazione dei pigmenti della pileipellis il materiale è stato reidratato e osservato in H2O.
Le misure sporali, prelevate prevalentemente dalla superficie pileica, si basano su 100 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate da 20 a 30 misurazioni a tipologia.
Le osservazioni e le foto relative alla microscopia, sono state eseguite fotocamera Reflex EOS 50D e con l’ausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità.
Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre.
Le collezioni d’erbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati di raccolta: N. scheda: 4246. Data di ritrovamento: 01/02/2010. Località: San Biagio. Comune: Rocca Santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza slm: f. 3. Habitat: Bosco di Fagus sylvatica. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Osservazioni: bellissimo Myxacium, capostipite della Serie Croceocaeruleus, che, nonostante la sua piccola taglia, si fa notare per i suoi colori brillanti, evocanti, con un po' di fantasia, il colore del mare o le distese di Lavandula angustifolia.
Nella raccolta in oggetto non siamo riusciti ad apprezzare appieno il colore giallo-zafferano (= croceo), delle lamelle mature che peraltro si è dimostrato ben evidente negli esemplari in exsiccata.
Dal lato microscopico, abbiamo ravvisato una piccola differenza, rispetto alle diagnosi da noi consultate, mi riferisco ai basidi bisoprici e monosporici, il che, non avrebbe grosso peso nell'ambito di altri generi, ma, visto che si tratta del genere Cortinarius e per quanto ne so io, le specie non sono abitudinariamente produttrici di basidi bi-monosporici, il che potrebbe essere di notevole interesse, se non altro come segnalazione statistica.
Bibliografia
BIDAUD A., MOËNNE-LOCCOZ P. & REUMAUX P., 1994: ATLAS DES CORTINAIRES. CLÉ GÉNÉRALE DES SOUS-GENRES, SECTIONS, SOUS-SECTIONS ET SÉRIES. EDIT. FÉD. MYC. DAUPHINÉ-SAVOIE. ANNECY.
BIDAUD A., X. CARTERET, G. EYSSARTIER, R. HENRY, P. MOËNNE-LOCCOZ & P. REUMAUX - 2000: ATLAS DES CORTINAIRES. PARS X. ÉDIT. FÉD. MYC. DAUPHINÉ-SAVOIE.
BRANDRUD T. E., LINDSTRÖM H., MARKLUND H., MELOT J. & MUSKOS S., 1992: FLORA PHOTOGRAPHICA. 2ÈME PARTIE. MATFORS.
CONSIGLIO G, ANTONINI D. & ANTONINI M., 2003-2004-2005 -IL GENERE CORTINARIUS IN ITALIA. A.M.B,.
http://www.indexfung...names/names.asp
MARCHAND A., 1982-83: CHAMPIGNONS DU NORD ET DU MIDI. PERPIGNAN.
MOSER M., 1986: GUIDA ALLA DETERMINAZIONE DEI FUNGHI. ARTI GRAFICHE SATURNIA S. A. S. TRENTO.
Photo by: Bruno de Ruvo
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