Melanoleuca rasilis var. leucophylloides Bon, Docums Mycol. 3(no. 9): 46 (1973)
Basionimo: Melanoleuca rasilis var. leucophylloides Bon, Docums Mycol. 3(no. 9): 46 (1973)
Sinonimi: Melanoleuca leucophylloides (Bon) Bon, Docums Mycol. 11(no. 41): 40 (1980)
Descrizione macro parzialmente desunta dalle fotografie della raccolta e dall'exsiccatum.
Pileo con diametro di 25-35 mm, all'inizio convesso, quindi spianato, infine depresso e con largo e basso umbone centrale, leggermente vischiosetto con lumido, lievemente igrofano, di colore nocciola-brunastro, anche macchiato di nerastro a zone, margine più chiaro, orlo intero, eccedente le lamelle per 1-2 mm, segnato di bianco.
Lamelle mediamente fitte, smarginate con dentino, sinuosette, leggermente ondulate, alte due volte lo spessore della carne pileica, di colore biancastro con tendenza ad ingrigire leggermente negli exsiccata, filo lamellare intero, concolore alle facce, 1 lamella, 1-3 lamellule.
Stipite 30-60 x 3-5 mm, tendenzialmente cilindrico o solo leggermente più largo alla base, anche leggermente svasato nella parte superiore, striato longitudinalmente, decorato da fibrille biancastre e cosparso da fine pruina bianca su uno sfondo concolore al pileo. Base da leggermente allargata ad appena bulbosetta, invasa da feltro miceliare bianco.
Carne esigua, biancastra, senza tendenza a scurire nemmeno negli exsiccata. Odore e sapore non rilevati.
Descrizione micro
Spore (6,32) 6,64-7,73 (8,54) x (4,19) 4,57-5,14 (5,44) µm, in media 7,2 x 4,83 µm, Q. = 1,37-1,61; Qm = 1,49; Vol. = 74-105; Vol.m = 88 µm³; ellissoidi viste di profilo, da subglobose a obovoidi viste di faccia, ornate da verruche di calibro differente e più o meno addensate o isolate, saltuariamente brevemente connesse, fortemente amiloidi, plaga ilare ampia, inamiloide ma con bordo ben delimitato da una corona di verruche fortemente amiloidi, apicolo corto, inamiloide.
Basidi (22) 26-39 x 8-11 µm, in media 32 x 9 µm, Qm = 3,6; Vol.m = 1342 µm³; clavati, tetrasporici.
Trama lamellare parallela, formata da ife cilindriche; giunti a fibbia assenti.
Cheilocistidi 37-54 x 5-10,5 µm, metuloidi, a pelo dortica, poco o per nulla muricati, raramente con collo eccentrico e base difforme, da scarsamente distribuiti a numerosi a zone, con o senza cristalli apicali.
Pleurocistidi assenti.
Caulopellis formata da ife parallele o leggermente intrecciate, settate, cilindriche con diametro 3-4,5 µm.
Caulocistidi (29) 33-51 x 4-7-(9,5) µm, metuloidi, con la forma tipica a pelo d'ortica, apice solo rarissimamente ricoperto da cristalli di ossalato di calcio, sovente con collo eccentrico e base difforme, abbondantissimi nella porzione apicale (primi 2-3 mm), frammisti ad altrettanto abbondanti cellule basidioloidi, misuranti (13)16-32 x 3-5 µm, apice 6- 9,5 µm, tozze e di forma clavata e qualche raro basidio a formare dei densi mazzetti, tanto da far pensare ad un cauloimenio.
Dopo il primo centimetro i metuloidi sono risultati molto sporadici e le cellule basidioloidi presenti in minor abbondanza rispetto all'estremo apice, soppiantate da peli cistidiali differentemente conformati.
Nella zona mediana ed in quella sottostante ad essa si sono notati pochi peli cistidiali misuranti 23-42,5 x 3-5 µm, apice 5-11 µm, leggermente flessuosi, da cilindrici a lungamente clavati, singoli o disposti in mazzetti di 3-6 elementi. Non si sono osservati metuloidi.
Pileipellis disposta tipo cute, formata da ife cilindriche, con diametro 3-4,5 µm, lievemente gelatinizzate, ialine o leggermente pigmentate di giallo-brunastro, alcune finemente incrostate, terminali tendenti a disporsi in tricoderma, cilindrici o leggermente allargati all'apice, con diametro 4-6,5 µm.
Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale proveniente da exsiccata, mentre in alcuni casi ci siamo valsi del supporto di foto macro a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare.
I preparati e le misure microscopiche sono stati eseguiti usando come mezzo di governo H2O, ed ove necessario, come reidratante KOD 3%, come colorante Rosso Congo Ammoniacale 2%; il reagente di Melzer è stato utilizzato per laccertamento di eventuali reazioni amiloidi o destrinoidi di spore o di tessuti del basidioma, le misure sporali si basano su 100 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate da 20 a 30 misurazioni a tipologia.
Le osservazioni e le foto relative alla microscopia, sono state eseguite fotocamera Reflex EOS 50D e con lausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità.
Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre.
Le collezioni derbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Osservazioni
Sulleventuale presenza di "caulocistidi a pelo dortica", come già accennato sopra, essi si sono notati, abbondantissimi, frammisti a ciuffi di cellule basidioloidi di forma clavata e basidi, situati soltanto all'estremo apice e per non più di alcuni millimetri la, dove le lamelle vanno a scorrervi sopra.
Tutto ciò è sicuramente frutto di un prolungamento imeniale dovuto alla decorrenza della lamella, che io non giudicherei come veri e propri caulocistidi ed ai quali non darei un estremo valore sistematico.
Per il resto si sono notati non più di un paio di metuloidi situati entro il primo centimetro, la dove invece erano abbondantemente presenti e ben distribuiti i peli che andavano rarefacendosi man mano che si scendeva nello stipite.
Macroscopicamente, i basidiomi di piccola taglia potrebbero far pensare a M. microcephala, ma la somma delle caratteristiche microscopiche non confortano questa ipotesi
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4217. Data di ritrovamento: 21/11/2009. Località: Teramo -Torrente Vezzola. Comune: Teramo. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza slm: f. 1. Habitat: tra salici e altre essenze igrofile, su terreno ghiaioso del torrente. Legit: de Ruvo Bruno. Determinatore: Zugna Marino
Bibliografia:
Bas, C., Kuyper, Th.W., Noordeloos, M.E. & Vellinga, E.C. (eds) (1999). Flora Agaricina Neerlandica 4. Strophariaceae, Tricholomataceae (3). Rotterdam: Balkema.
Bon, M. (1991). Les Tricholomes et Ressemblants. Flore Mycologique dEurope 2. Doc. Mycol. Mém. Hors Sér. 2.
Fontenla R., M. Gottardi & Para R. (2003). Osservazioni sul genere Melanoleuca. Rivista di Micologia 4: 337-350.
Fontenla R., M. Gottardi & Para R. (2003) - Fungi non delineati. Pars XXV Osservazioni sul genere Melanoleuca. Edizioni Candusso I-Alassio (SV).
photo by: Bruno de Ruvo
photo by: Bruno de Ruvo
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