Inocybe sp.
Iniziato da
marinetto
, feb 08 2009 19:42
10 risposte a questa discussione
#1
Inviato 08 febbraio 2009 - 19:42
Descrizione della raccolta.
Pileo 20-50 (70) mm, all'inizio convesso quindi piano-convesso, sprovvisto di umbone, margine non involuto; cuticola lanoso-feltrata verso il margine, squamulosa al disco, ocracea e ricoperta da fibrille bianche, specie verso il bordo, in gioventù, di colore (mastic = Seguy 339-340), con le squamette che si colorano leggermente di bruniccio negli esemplari adulti, tendente a scurire con il tempo umido fino a raggiungere una tonalità brunastra in vetustà.
Lamelle mediamente fitte, sottili, larghe, adnate, inizialmente di color ocra chiaro, tendenti ad ingrigire e ad assumere tonalità giallo-verdastre, quindi ad imbrunire a maturità, filo lamellare distintamente più chiaro delle facce, tendente a scurire in vecchiaia; lamellule presenti.
Stipite 25-50 (70) x 8-18 mm, cilindrico, appena più largo nella zona apicale, diritto o leggermente ricurvo in basso; di un bel rosa, sovrastato da fine pruina bianca, nella parte superiore, colore e pruina che discendente fino a quasi un quarto, biancastro, fibrilloso e lanoso nella zona bassa, pieno e duro, base non bulbosa o appena allargata a tonalità biancastre o tendenti lievemente al giallino.
Carne bianca nel pileo rosata nella parte superiore e centrale dello stipite, lievemente giallina nella porzione basale, senza alcuna tendenza ad arrossare dove lesionata o nelle morsicature degli insetti, fibrosa; odore spermatico, molto intenso negli esemplari giovani, alla base del gambo l'odore è meno intenso e verte più ad erbaceo.
Descrizione della microscopia.
Spore (8,0) 8,8-10,9 (12,1) x (4,7) 5,4-6,2 (6,6) µm, in media 9,8 x 5,8 µm; Q. = (1,4) 1,5-1,8 (2,0), Q.m = 1,6; Vol. = 100-267, Vol.m. = 177; in proiezione laterale subamigdaliformi con apice da ottuso a subconico, in proiezione frontale da ellissoidi ad ovoidi, lisce, apiculo poco evidente.
Basidi 32,8-43,9 x 7,5-10,7 µm, in media 38,0 x 9,1 µm; Q. = 3,2-5,2, Q.m.= 4,1; Vol. = 1093-2298, Vol.m.= 1677; strettamente clavati, tetrasporici, frammisti, in minor numero, a bisporici.
Cistidi imeniali 38,4-77,9 x 14,5-36,2 µm, in media 57,1 x 23 µm; Q. = 1,4-4,3, Q.m.= 2,6; Vol. 7050-38061, Vol.m.= 16339; di tipologia estremamente variabile, lageniformi, subclavati, utriformi, largamente piriformi, subglobosi con pedicello, molto numerosi, negli esemplari più maturi è spesso presente una sostanza amorfa di colore bruno-giallastro; cristalli più o meno presenti parete moderatamente rifrangente, reazione all'idrato di ammonio poco sensibile (pareti verdastre), spessore, nella zona alta (0,90) 1,0-2,7 (4,3) µm, in media 1,9 µm; pleurocistidi del tutto simili ai cheilocistidi.
Paracistidi 17,8-32,4 x 7,2-13,5 µm, in media 23,7 x 10,5 µm; Q. = 1,6-3,1, Q.m = 2,3: Vol. = 608-2394, Vol.m.= 1432; abbondanti sul filo lamellare, da clavati a largamente clavati, ialini, a maturità pigmentati di bruno-giallastro.
Caulocistidi 33,4-106 x 10,5-35,9 µm, in media 58,3 x 19,0 µm; Q. = 1,4-5,2, Q.m = 3,2: Vol. = 2670-48716,1, Vol.m.= 12748; metuloidi presenti a piccoli mucchietti, ed in discreta quantità, fino al primo quarto superiore, riscontrati sporadicamente, anche nella porzione del primo terzo superiore.
Paracaulocistidi e peli cistidioidi abbondanti e versiformi: cilindrici, cilindrico-clavati, clavati, piriformi, fusiformi, molto numerosi nel primo quarto, anche frammisti ai metuloidi; peli cistidioidi presenti e numerosi per buona parte della superficie stipitale, ialini ma, anche in questo caso, negli esemplari maturi, alcuni, evidenziano al loro interno una sostanza amorfa giallo verdastra.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Pileo 20-50 (70) mm, all'inizio convesso quindi piano-convesso, sprovvisto di umbone, margine non involuto; cuticola lanoso-feltrata verso il margine, squamulosa al disco, ocracea e ricoperta da fibrille bianche, specie verso il bordo, in gioventù, di colore (mastic = Seguy 339-340), con le squamette che si colorano leggermente di bruniccio negli esemplari adulti, tendente a scurire con il tempo umido fino a raggiungere una tonalità brunastra in vetustà.
Lamelle mediamente fitte, sottili, larghe, adnate, inizialmente di color ocra chiaro, tendenti ad ingrigire e ad assumere tonalità giallo-verdastre, quindi ad imbrunire a maturità, filo lamellare distintamente più chiaro delle facce, tendente a scurire in vecchiaia; lamellule presenti.
Stipite 25-50 (70) x 8-18 mm, cilindrico, appena più largo nella zona apicale, diritto o leggermente ricurvo in basso; di un bel rosa, sovrastato da fine pruina bianca, nella parte superiore, colore e pruina che discendente fino a quasi un quarto, biancastro, fibrilloso e lanoso nella zona bassa, pieno e duro, base non bulbosa o appena allargata a tonalità biancastre o tendenti lievemente al giallino.
Carne bianca nel pileo rosata nella parte superiore e centrale dello stipite, lievemente giallina nella porzione basale, senza alcuna tendenza ad arrossare dove lesionata o nelle morsicature degli insetti, fibrosa; odore spermatico, molto intenso negli esemplari giovani, alla base del gambo l'odore è meno intenso e verte più ad erbaceo.
Descrizione della microscopia.
Spore (8,0) 8,8-10,9 (12,1) x (4,7) 5,4-6,2 (6,6) µm, in media 9,8 x 5,8 µm; Q. = (1,4) 1,5-1,8 (2,0), Q.m = 1,6; Vol. = 100-267, Vol.m. = 177; in proiezione laterale subamigdaliformi con apice da ottuso a subconico, in proiezione frontale da ellissoidi ad ovoidi, lisce, apiculo poco evidente.
Basidi 32,8-43,9 x 7,5-10,7 µm, in media 38,0 x 9,1 µm; Q. = 3,2-5,2, Q.m.= 4,1; Vol. = 1093-2298, Vol.m.= 1677; strettamente clavati, tetrasporici, frammisti, in minor numero, a bisporici.
Cistidi imeniali 38,4-77,9 x 14,5-36,2 µm, in media 57,1 x 23 µm; Q. = 1,4-4,3, Q.m.= 2,6; Vol. 7050-38061, Vol.m.= 16339; di tipologia estremamente variabile, lageniformi, subclavati, utriformi, largamente piriformi, subglobosi con pedicello, molto numerosi, negli esemplari più maturi è spesso presente una sostanza amorfa di colore bruno-giallastro; cristalli più o meno presenti parete moderatamente rifrangente, reazione all'idrato di ammonio poco sensibile (pareti verdastre), spessore, nella zona alta (0,90) 1,0-2,7 (4,3) µm, in media 1,9 µm; pleurocistidi del tutto simili ai cheilocistidi.
Paracistidi 17,8-32,4 x 7,2-13,5 µm, in media 23,7 x 10,5 µm; Q. = 1,6-3,1, Q.m = 2,3: Vol. = 608-2394, Vol.m.= 1432; abbondanti sul filo lamellare, da clavati a largamente clavati, ialini, a maturità pigmentati di bruno-giallastro.
Caulocistidi 33,4-106 x 10,5-35,9 µm, in media 58,3 x 19,0 µm; Q. = 1,4-5,2, Q.m = 3,2: Vol. = 2670-48716,1, Vol.m.= 12748; metuloidi presenti a piccoli mucchietti, ed in discreta quantità, fino al primo quarto superiore, riscontrati sporadicamente, anche nella porzione del primo terzo superiore.
Paracaulocistidi e peli cistidioidi abbondanti e versiformi: cilindrici, cilindrico-clavati, clavati, piriformi, fusiformi, molto numerosi nel primo quarto, anche frammisti ai metuloidi; peli cistidioidi presenti e numerosi per buona parte della superficie stipitale, ialini ma, anche in questo caso, negli esemplari maturi, alcuni, evidenziano al loro interno una sostanza amorfa giallo verdastra.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#8
Inviato 09 febbraio 2009 - 06:00
Ciao Marì,
che strana Inocybe, avrei stentato molto nel attribuirla a questo Genere.
E' una tua raccolta?
ciao
che strana Inocybe, avrei stentato molto nel attribuirla a questo Genere.
E' una tua raccolta?
ciao
Bruno de Ruvo
Teramo-Abruzzo
Teramo-Abruzzo
#9
Inviato 09 febbraio 2009 - 13:53
no Bruno, è una raccolta di Marino Simic, roba vicina al mare, tra le querce.
E' vero, a prima vista si fa un po' di fatica ma se ce l'hai in mano te ne accorgi subito, il portamento e l'odore lasciano pochi dubbi.
Il fatto è che è proprio la microscopia ad essere strana, per lo meno a mio avviso.
Enrico ha presupposto una specie, ma io non ne sono convinto, vediamo se riesco a fargli cambiare idea dopo aver postato la microscopia.
E' vero, a prima vista si fa un po' di fatica ma se ce l'hai in mano te ne accorgi subito, il portamento e l'odore lasciano pochi dubbi.
Il fatto è che è proprio la microscopia ad essere strana, per lo meno a mio avviso.
Enrico ha presupposto una specie, ma io non ne sono convinto, vediamo se riesco a fargli cambiare idea dopo aver postato la microscopia.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#10
Inviato 09 febbraio 2009 - 18:36
Hola Marino; podría encuadrarse en la sección Luteotardae, dentro de las Tardae. Una opción, podría ser Inocybe citrinifolia...
saluti
saluti
#11
Inviato 10 febbraio 2009 - 14:51
non conosco Inocybe citrinifolia Metrod = Inocybe citrinofolia Metrod (non Inocybe citrifolia Matheny) della quale ho visto alcune foto nel web e che, già macroscopicamente, a mio avviso è da escludere.
Di Inocybe citrinifolia Metrod ho letto la descrizione di M. Bon in D.M. e le osservazioni di Kuyper a riguardo del taxon da te ipotizzato, però, mi sembra che non si avvicinino molto a quanto da me rilevato.
A parte l'aspetto macroscopico che, a maturazione è diventato simile alla maggior parte delle Inocybe, sono i caratteri microscopici riscontrati che non riesco a collegare a nessuna specie da me conosciute o indagate.
Come dicevo ad un amico, che mastica inocibi come fossero merendine mi sembra molto strano che caratteri così eclatanto come la forma di questi cistidi non vengano messi in evidenza, o per lo meno segnalati nella descrizione della specie.
Da qui le mie perplessità determinative.
Vedremo se ne viene fuori qualcosa
Di Inocybe citrinifolia Metrod ho letto la descrizione di M. Bon in D.M. e le osservazioni di Kuyper a riguardo del taxon da te ipotizzato, però, mi sembra che non si avvicinino molto a quanto da me rilevato.
A parte l'aspetto macroscopico che, a maturazione è diventato simile alla maggior parte delle Inocybe, sono i caratteri microscopici riscontrati che non riesco a collegare a nessuna specie da me conosciute o indagate.
Come dicevo ad un amico, che mastica inocibi come fossero merendine mi sembra molto strano che caratteri così eclatanto come la forma di questi cistidi non vengano messi in evidenza, o per lo meno segnalati nella descrizione della specie.
Da qui le mie perplessità determinative.
Vedremo se ne viene fuori qualcosa
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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