Hebeloma gigaspermum Gröger & Zschiesch., Z. Mykol. 47(2): 201 (1981)
Sinonimi: Hebeloma groegeri Bon, Docums Mycol. 31 (no.123): 27 (2002)
Descrizione della raccolta: “parzialmente desunta dalle fotografie della raccolta e dall'exsiccatum”.
Pileo Ø fino a 30 mm, all’inizio convesso in seguito piano-emisferico, con largo umbone ottuso, margine brevemente scanalato lievemente involuto, un po' debordante, filo denticolato; superficie pileica di colore ocra chiaro, crosta di pane al disco, più chiara verso il bordo, margine biancastro, senza evidenti resti di velo, non viscido, non igrofano, (in exsiccatum evidentemente discolore).
Lamelle sub-ventricose, sinuose, adnate al gambo, distanti, intercalate da lamellule, in gioventù biancastre, in seguito ocraceo- rosate , infine marrone-grigiastro, filo lamellare più chiaro, fortemente crenulato, non notate ne micro gocciole ne macule scure.
Stipite 25-40 x 0,3-0.5-(10) mm, cilindrico, diritto nella parte superiore, anche ricurvo in basso, base da più o meno dilatata fino a claviforme, pieno, di colore biancastro, poi ocraceo chiaro, ocraceo più scuro nella parte bassa; pruinoso scagliosetto, ornamentato da piccole squame infere e fioccosità biancastre tendenti a colorarsi di ocraceo con l'età.
Carne soda nel giovane, bianca, ocracea negli esemplari maturi, imbrunente nella zona basale e dove morsicata dalle larve; sapore dolciastro, piacevole, quasi caramelloso, anche dopo prolungata masticazione (da exsiccatum), odore non verificato; basidiomi parzialmente e moderatamente annerenti in exsiccatum, in particolar modo al centro del pileo e alla base dello stipite. In exsiccatum i reperti hanno dimostrato una consistenza rigida ma estremamente fragile, vetrificata.
Microscopia.
Spore (12,64) 13,04-14,89 (16,10) x (6,68) 7,30-8,22 (8,53) µm, in media 13,98 x 7,78 µm, Q. = (1,4) 1,6-1,9 (2,0), Qm, = 1,8; Vol. = (297,6) 373,9-514,7 (557,8), Vol.m.= 444,2, da amigdaliformi a citriformi, con evidente papilla apicale indestrinoide, sporadicamente subfusiformi in proiezione frontale, fortemente destrinoidi, gialle in ammoniaca, mediamente ornamentate, episporio aderente, in alcuni casi, scollato, parete spessa, apicolo indestrinoide ben pronunciato.
Basidi 32,70-41,9 x 9,9-12,8 µm, in media 37,3 x 11,1µm, clavati, spesso con lieve costrizione nella zona mediana, sterigmi lunghi fino a 9 µm, in maggioranza tetrasporici ma sono numerosi anche quelli bisporici.
Cheilocistidi: lunghezza (26,6) 32,3-62,9 (66,1) µm, in media 49,0 µm; apice Ø (3,4) 5,0-15,6 (23,7) µm, in media 8,9 µm; centro Ø (5,1) 5,8-10,1 (12,4) µm, in media 7,5 µm; base Ø (2,0) 2,8-10,3 (12,2) µm, in media 5,9 µm; per la maggior parte di forma cilindrica con testa non allargata, frammisti ai quali si sono notate forme cilindriche con testa da mediamente a fortemente capitulata, altri, da strettamente a largamente clavati, altri ancora lageniformi o fusiformi. Filo lamellare sterile. Nella zona subimeniale si sono notati alcuni pleurocistidi clavati non più notati nelle zone inferiori; trama lamellare formata da ife cilindriche, ialine.
Pileipellis in ixocute spessa 250 - 300 µm, formata da ife, disposte disordinatamente ed immerse in un gel, filiformi, cilindriche, Ø (1,9) 2,2-3,8 (4,1) µm, , terminali allargati, Ø fino a 5,5 µm.
Caulopellis formata da ife parallele Ø 3,5-6,5 µm.
Caulocistidi: lunghezza (34,6) 35,6-61,2 (63,2) µm, in media 47,5 µm; apice Ø (4,3) 4,3-10,1 (10,8) µm, Ø medio 5,9 µm; centro Ø (8,8) 9,4-22,8 (23,3) µm, Ø medio 16,3 µm; base Ø (3,6) 3,7-9,2 (10,0) µm, in Ø medio 5,6 µm; lageniformi, fusiformi, clavati, riuniti in piccoli mazzetti presenti soltanto all'apice dello stipite.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Osservazioni.
Premetto che l'odore dei basidiomi freschi non ci è dato a sapere, in ogni caso, supponendo che esso sia simile a quello dei taxa inseriti nel Sacchariolens group, la raccolta in oggetto dimostra un quadro microscopico alquanto ambiguo, quasi si trattasse di un coagulo di specie raggruppate in un solo taxon.
Interpretando, a grandi linee, la tabella esposta di seguito, abbiamo tenuto conto soprattutto della forma delle spore, della loro misura e della forma dei cheilocistidi (la loro misura risulta determinante solo in un caso), in secondo luogo dell'annerimento nell'exsiccatum, quindi delle esigenze ecologiche e del colore dei basidiomi freschi, siamo arrivati a considerare la nostra determinazione come la più verosimile..
Ipotizzando, per i nostri basidiomi, un odore non confacente con il gruppo sopra citato e quindi supponendo un'odore rafanoide, o differente (cacao), abbiamo intrapreso anche altre strade determinative.
Una di queste ci ha portato a considerare Hebeloma cremeopallidum (Esteve-Rav. & Heykoop) Esteve-Rav. & Heykoop 1997, già Hebeloma vaccinum var. cremeopallidum Esteve-Rav. & Heykoop, Cryptog 1990, come presunta specie, in quanto, molte caratteristiche si allineavano con quanto da noi osservato nella raccolta in poggetto, se non che, H. cremeopallidum si è dimostrato essere un sinonimo di H. fusisporum (F. ESTEVE-RAVENTÓS, M. HEYKOOP 1998).
Le altre specie, da noi prese in esame, che, per qualche motivo, potevano associarsi alla raccolta, si sono dimostrate differenti o per caratteristiche macroscopiche o microscopiche o, ancora meglio in entrambe le cose.
Nota: nel dare il nostro giudizio sul sapore della carne, ci siamo basati sull'assaggio di diverse porzioni di basidioma e della sua carne pileica comprensiva di lamelle, la quale, si è dimostrata decisamente dolce (evocante un gusto caramelloso, misto a cioccolatoso), anche dopo prolungata masticazione, in ogni caso nulla a che fare con un gusto rafanoide.
Per paragone, abbiamo assaggiato alcune piccole porzioni di carne di H. sinapizans, le quali, hanno manifestato quasi istantaneamente un sapore decisamente rafanoide (richiamante il suo tipico odore), debolmente amaro e leggermente piccantino
Habitat e Raccolte studiate: N. scheda: 3912. Data di ritrovamento: 07/10/2008. Località: Magliano di S.Stefano. Comune: Torricella Sicura. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza slm: f. 3. Habitat: a terra, in zona molto umida composta prevalentemente da Salix, presente anche Carpinus, Corylus e Quercus, sottobosco formato da forte presenza di Rubus.
Legit: Bruno de Ruvo B. Determinatore: Marino Zugna.
Bibliografia:
BON M., 2002 - Clé de determination du genre Hebeloma. Documents mycologiques, Tome XXXI, Fascicule n°123, 3-40.
F. ESTEVE-RAVENTÓS, M. HEYKOOP , 1998 - ''Studies on the genus Hebeloma (Cortinariaceae) in the Iberian Peninsula, II. New and final observations on H. Cremeopallidum, a synonym of H. Fusisporum''. Documents Mycologiques (Lille), XXVIII (109-110): 17-19, (1998)
VESTERHOLT J., 2005 - The genus Hebeloma; Fungi of Northern Europe, Vol. 3.
foto Bruno de Ruvo
foto Bruno de Ruvo
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