Amanita mairei var. bertaultii (Contu) Contu, Boll. Gruppo Micol. 'G. Bresadola' (Trento) 43(2): 83 (2000)
Basionimo:
Amanita bertaultii Contu, Docums Mycol. 14 (no. 56): 26 (1985) [1984]
Descrizione della raccolta:
Pileo Ø 50-90 mm, carnoso, dapprima semigloboso, quindi convesso, infine disteso convesso con depressione centrale, senza evidente umbone, cuticola, lucente dopo umidificazione, di colore grigio pallido (Seguy 234), con l'età e dove manipolata grigio feltro (Seguy 232), decorato da residui di velo sottoforma di verruche o larghe placche grigiastre (Seguy 233), margine striato per 1/4° di raggio o anche meno.
Lamelle piuttosto fitte (12-17 x 1 cm), larghe, spesse ma fragili, rettilinee, da libere a distanti dal gambo, di colore crema-biancastro nel giovane, con tendenza ad ingrigire partendo dalla zona interna anteriore negli esemplari adulti, filo lamellare concolore alle facce, in vecchiaia ingrigente partendo dalla zona esterna anteriore, orlo finemente crenulato, lamellule molto scarse (1-l. x 4-6 L.), tronche.
Stipite 45-80 x 15-30 mm, cilindrico, diritto o accidentalmente curvo, svasato all'apice e con base più o meno allargata o anche cilindrica, poco o per nulla bulboso, biancastro, biancastro-ocraceo all’inizio, con l’età ingrigente (Seguy 234), ornato da una fine striatura nella zona marginale, dovuta all'impronta lamellare dello stadio primordiale, da glabro a finemente ricoperto da piccolissime fioccosità, nella zona centrale, finemente fibrilloso verso il basso, alle volte decorticato, in questi casi appare la carne sottostante che è di colore bianco, pieno, quindi fistoloso. Resti di velo parziale (anello) assenti.
Volva membranosa, strettamente appressata la base, con lembi poco evidenti, di colore biancastro-ocraceo, biancastro-grigiastro nella parte interna, grigia (Seguy 233), nei lembi e nei residui verrucosi posti sul pileo.
Carne soda e consistente nel pileo e nella cortex dello stipite, soffice nel midollo, bianca nella polpa e nel midollo, leggermente grigia nella zona sub-cuticolare; odore e sapore non significativi.
Sporata bianca.
Descrizione microscopica
Spore (10,33) 11,70-13,51 (16,82) x (6,75) 7,87-9,36 (10,45) µm, in media 12,61 x 8,58 µm, Q. = (1,25) 1,32-1,61 (1,93) , Q.m.= 1,47 , Vol. = (246,3) 399,93-598,2 (886,2), Vol.m.= 490,9; inamiloidi, ialine, in proiezione laterale da sub cilindriche a ellissoidi, in proiezione frontale ovoidi, con una grande goccia oleosa centrale, apicolo non molto prominente.
Basidi 69-83 x 13-16,5 µm, in media 76 x 14 µm, (enormi), tetrasporici e bisporici con una leggera percentuale a favore dei primi, raramente bisporici, claviformi con lunga e stretta basa pedicellata
albero sub imeniale misto: nei basidi ancora immaturi appare formato da di ife più o meno filamentose, nei basidi maturi si è notato un rigonfiamento della cellula posta subito sotto la base del basidio, tanto da assumere un aspetto subgloboso.
Cellule marginali 30-68 x 14,5-37,5 µm, a parete sottile, ialine, abbondanti, nel esemplare giovane tappezzavano l’intero filo lamellare, negli esemplari adulti localizzati a mucchietti ed in molti casi assenti; di forma banale, da clavati a largamente clavati, da obovoidi a sub utriformi, molto spesso con due o tre setti alla base.
Pileipellis in ixocutis, spessa 270-430 µm, costituita da ife con Ø 2-5 µm, cilindriche, lassamente aggrovigliate, subpellis con Ø 5-11 µm, formata da ife cilindriche, fittamente aggrovigliate.
Carne (prelevata dalla zona mediana del pileo), formata da cellule misuranti 28-79 x 16-35 µm, simili a quelle del velo generale ma con una netta maggioranza della forma clavata e obovoide, frammischiate a ife cilindriche con Ø 2,5-13,5 µm. Carne dello stipite (prelevata dal midollo), formata da cellule versiformi, misuranti 40-135 x 19-66 µm, frammischiate a ife cilindriche con Ø 2,5-10 µm.
Velo generale “prelevato dall’orlo dalla volva”, formato da sferociti, da cellule di forma sfeopeduncolata, clavata, obovoide, fusoide, subcilindrica, misuranti 53-105 x 25-78 µm, inframmezzate da un numero altrettanto importante di ife filamentose, settate, con Ø 2,5-8,5 µm.
Trombopleurogene presenti nel velo generale e nei tessuti della carne ma non molto numerose.
Giunti a fibbia non osservati in nessun tessuto del basidioma.
Reazioni chimico-cromatiche:
FeSO4 su carne = verde chiaro; Fenolo = rosso-vinoso sulle carni, bruno-cioccolato sulla corteccia del gambo; NH4OH = negativa ovunque; NAOH = negativa ovunque; KOH = negativa ovunque.
Dati di ritrovamento: Data di ritrovamento: 30/11/2008. Località: Camp Kazela Medulin. Comune: Medulin (CRO). Coordinate geografiche: 44°48'17.60"N 13°56'56.76"E. Altezza slm: 1. Habitat: boschetto di Pinus pinaster, Quercus ilex, su terreno calcareo, in ambiente mediterraneo. Legit: De Martin Paolo. Determinatore: Zugna M.
Materiali e metodi:
lo studio è stato effettuato su materiale fresco; il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento di eventuali reazioni amiloidi o destrinoidi di spore o di tessuti del basidioma, mentre per la colorazione dei preparati è stato utilizzato il Rosso Congo Ammoniacale a bassa concentrazione.
La collezione è conservata in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso con il N° scheda: 3899.
Osservazioni: si tratta sicuramente di una Vaginatae insolita, soprattutto, quando la si ritrova con questo portamento tozzo, paradossalmente è proprio questo portamento ad aiutarci nel suo riconoscimento nei confronti delle numerosissime specie a portamento "tipico", cioè con stipite longilineo, un secondo riscontro lo possiamo trovare nella forma del pileo, persistentemente emisferico, piuttosto che campanulato può aiutare in merito.
Microscopicamente, le caratteristiche, da me riscontrate, si allineano con quanto citato nella bibliografia moderna per quello che riguarda questa specie.
Sistematicamente, Amanita mairei Foley si colloca nel genere Amanita, sottogenere Amanita, sezione Vaginatae (Fr.) Quél.; per le spore da largamente ellittiche a ellissoidi, fino ad oblunghe (Q. = 1.15-1.5) si pone nella sottosezione Ovigerae; per la conformazione del velo generale formato prevalentemente da ife filamentose, trova posto nella serie Mairei; dove, per l'elevato quoziente sporale medio (Q. = 1,3-1,6), la presenza di cellule sul filo lamellare, i colori pileici e, soprattutto per la volva con numerosi sferociti, ci sembra di poter ricondurre la raccolta in oggetto con Amanita mairei var. bertaultii (Contu) Contu 2000
Per quanto riguarda la sinonimia di Amanita mairei Foley, con specie di recente creazione, ci uniformiamo al lavoro di Marco Contu "noto esperto della sezione Vaginatae", il quale, nella rivista Field Mycology (Contu M. 2004), nella rivisitazione della chiave, riduce Amanita supravolvata Lanne 1979, ed Amanita crassipes Coccia & Migl., 2000, a sinonimi di Amanita mairei Foley, ed Amanita griseocastanea Coccia & Migl. 2000; e Amanita luteovergens Coccia & Migl. 2000 a sue varietà.
BIBLIOGRAFIA:
Contu M. 1985: Amanita mairei Foley sensu Foley e A. mairei sensu Bertault: nome nuovo per la specie di Bertault: Amanita bertaultii sp. nov. Funghi e Ambiente 39: 11-13.
Contu M. 2000: Chiave per la determinazione delle specie europee del genere Amanita sez. Vaginatae. BGMB 43: 233-240.
Contu M. 2004: A revised key to Amanita section Vaginatae (Fr.) Quél. in Europe. Field Mycology 4(4): 128-136.
KUHNER R. & H. ROMAGNESI 1953: Flore Analitique des champignons superieurs. Paris.
MALENÇON G. & R. BERTAULT 1975: Flore des Champignons supérieurs du Maroc I, Rabat.
MASSART F. 1984: Approche du genre Amanita. Bordeaux.
MIGLIOZZI V. & M. CAMBONI 2000: BGMB 2000: 43 (2): 189-209.
MOSER M. 1986: Guida alla determinazione dei funghi. I. Trento.
TRAVERSO M. 1999: Il genere Amanita in Italia. Roma.