Hebeloma cavipes Huijsman, Persoonia 2(1): 97 (1961)
Hebeloma cavipes
#1
Posted 11 February 2008 - 18:35 PM
Salvatore Saitta
socio AMB gruppo di Muggia e del Carso
Biologia e Fotografia
#2
Posted 11 February 2008 - 21:06 PM
Hebeloma cavipes Huijsman, Persoonia 2(1): 97 (1961)
Descrizione della raccolta “parzialmente desunta dalle fotografie della raccolta e dal exsiccatum”.
Cappello 40-50 fino a 70 mm, all’inizio convesso in seguito piano-emisferico, provvisto, o meno, di un basso e largo umbone, margine leggermente diritto o leggermente sollevato negli esemplari adulti, apparentemente non viscido con il tempo secco,ma con evidenti resti di substrato di riporto, segno di presenza di viscosità, in gioventù, ± discolore, bruniccio al centro, crosta di pane e sempre più chiaro verso il bordo, margine biancastro, senza evidenti resti di velo.
Lamelle sub-ventricose, sinuosette, mediamente adnate al gambo, intercalate da lamellule, crema-ocracee in gioventù, in seguito ocraceo-rosate , infine color cioccolato, filo lamellare più chiaro, finemente crenulato, non notate ne micro gocciole ne macule scure.
Gambo 50-100 x 0,5 - 0.8 mm, cilindrico e con base bulbosa, apice leggermente più largo, fibrosetto, ricoperto da una fine e fitta pruina su tutta la superficie, da bianco-crema a ocra pallido, imbrunente con l’età ed in essiccata, all’inizio pieno, poi cavo,
Carne soda nel giovane, poi fibrosa, dura, specialmente nella corteccia del gambo, bianca, poi ocracea, con odore rafanoide misto ad una componente dolce, come di cioccolato; basidiomi annerenti in exsiccatum specialmente nella corteccia del gambo.
Microscopia
Spore, misura effettuata su 33 elementi: (10,9) 11,24-13,32 (14,0) x (6,5) 6,54-7,56 (7,8) µm, in media 12,1 x 7 µm; Q. (1,6) 1,64-1,86 (1,9) Q. medio 1,7; in proiezione laterale amigdaliformi, in qualche caso citriformi, leggermente papillate, ovoidi in proiezione frontale, mediamente verrucose (O3), perisporio non collassante (P0), indestrinoidi o indistintamente destrinoidi (D0-1), gialle in ammoniaca, parete spessa, appendice ilare laterale, evidente.
Basidi, (28,1) 28,94-36,72 (38,7) x (8,4) 8,58-12,04 (12,4) µm, in media 32,6 x 9,9 µm, clavati e con restringimento centrale, tetrasporici.
Cheilocistidi, misura effettuata su 30 elementi: lunghezza (23,5) 29,22-54,18 (66,7) µm; larghezza al ventre (4,4) 5,83-8,88 (10,0) µm; larghezza dell’apice (4,2) 4,8-6,78 (6,9) µm, da cilindrici a ventricosi, a volte con apice leggermente allargato, anche lageniformi, alcune volte cilindrici e flessuosi, spesso plurisettati, densamente fascicolati su tutto il filo lamellare al punto da renderlo sterile; pleurocistidi assenti; trama lamellare formata da ife ialine, cilindriche, allantoidi nel mediostrato e con diametro di 13-26 µm, ife del subimenio filamentose con diametro di 2,2-4,3 µm.
Pileipellis in ixocute spessa 50-100 µm, formata da ife congofile, disposte disordinatamente ed immerse in un gel, suprapellis formata da ife filiformi, cilindriche, ø 2,5-7 µm, a parete non incrostata, terminali da affusolati a leggermente allargati ø 7 µm, mediopellis composta da ife subisodiametriche 7-20 x 6-10 µm, subpellis formata da ife allantoidi ø 8-20 µm.
Caulopellis formata da ife parallele ø 3-14,5 µm; caulocistidi, misura effettuata su 20 elementi: lunghezza (39,0) 56,81-103,22 (105,7) µm, larghezza del ventre (4,3) 5,05-13,39 (18,6) µm, larghezza dell’apice (3,9) 4,02-6,39 (6,6) µm, la maggior parte da strettamente cilindrici a lageniformi, con ventre allargato, simili ai cheilocistidi ma più lunghi, altri, con base versiforme, frammisti a fasci di cellule pluricatenulate e con terminale clavato 13,0-27,4 x 7,4 -14,0 µm, in media 19,8 x 9,7 µm, presenti in grandi quantità e riuniti in folti mazzetti su buona parte della lunghezza del gambo,.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma.
Osservazioni: Da studi filogenetici effettuati in questi ultimi anni (H. BOYLE, B. ZIMDARS, C. RENKER & F. BUSCOT 2 0 0 6 ), "riportati in stralcio nel quote", risulta che, sia Hebeloma cavipes che Hebeloma lutense... e non sarebbero i soli, abbiano dimostrato sequenze identiche a quelle di Hebeloma hiemale Romagn.
The /Denudata clade
There is no high resolution within the /Denudata clade, though it is possible to recognise differences between most morphologically defined entities. This clade basically corresponds to clade II (a-d) of Aanen et al. (2000), augmented by the addition of ca 20 further species. Hebeloma cavipes and H. hiemale show identical sequences. H. helodes icg 10 [biological species sensu [b]Aanen et al. (2000); [/b]Aanen and Kuyper (2004)] and H. leucosarx sensu auct. neerl. (Syn. H. lutense) icg 15 differ from these only by two ambiguous bases each. The virtually identical ITS sequences of H. cavipes and H. lutense reinforce the argument of Vesterholt (1995) that these species are probably synonymous. H. hiemale is a poorly understood and rarely collected species. Boekhout (1982) studied five historical collections from the herbarium Bresadola and found them to be very close to H. helodes in their microscopic characters. The sequences are a further indication of this proximity. The identical sequences of the microscopically inseparable H. albocolossum and H. crustuliniforme (icg 1) suggest that these are probably conspecific. H. brunneifolium, H. helodes f. amoenolens and one collection of H. crustuliniforme (icg 3) also display identical sequences, which, particularly in the case of H. brunneifolium, was unexpected. This species has, in contrast to the latter two, strongly ornamented, calyptrate and dextrinoid spores. The dextrinoid-spored H. vaccinum also appears in the /Denudata clade but at a distinct position in BA and NJ and unresolved with SC. This was, as with H. brunneifolium, not anticipated. The scattered distribution of H. helodes icgs within the trees was attributed by Aanen and Kuyper (2004) to the rather wide circumscription of this species. We agree with this observation and find further confirmation in that the majority of our (as yet) unnamed collections also cluster here, though none of these appear to be a ‘classical’ H. helodes. Both collections of H. helodes var. capitata fit morphologically to the original description by Boekhout (1982), however, they cluster at different positions. Boekhout (1982) questioned 378 H. Boyle et al. whether this variety could be identical with H. leucosarx sensu auct. neerl. (syn. H. lutense) and subsequently confirmed this after studying the type of that species (Boekhout, pers. comm., 2000). The two icgs of H. lutense from Aanen et al. (2000) cluster, however, clearly at different positions to H. helodes var. capitata. This also should probably be interpreted as a consequence of the wide morphological circumscription within this entire group. H. vinosophyllum is depicted by BA and NJ to be identical to H. helodes icg 21, the ITS sequence of which only differs from that of H. vinosophyllum by two ambiguous bases. As H. vinosophyllum is an ammonium fungus (e.g. Sagara 1995, Tibbett & Carter 2003), it could be of interest to test the physiological ecology of H. helodes icg 21 and other species within that group. The separationof thetwo H. pusillum groups andthe comparatively large difference between the icgs 6 and 7 (18 bp) signify that the status of H. pusillum should be further investigated.
(Breitenbach J. & F. Kränzlin - 2000) nella scheda di H. cavipes, gli AA., disegnano una microscopia che raffigura caulocistidi molto simili a quelli da me riscontrati, cellule catenulate e con terminali clavati, per intenderci, anche tutte le altre misure corrispondono. Si parla anche di spore non destrinoidi*.
*Una cosa che, in questa raccolta mi lascia alquanto dubbioso è l'intensità della destinoidia ed il modo per valutarla, (Grilli E. - 1997) parla di reazioni spesso dubbie, specialmente per funghi da essiccata.
Nell’ultima foto ho testato nuovamente la destrinoidia ed infatti il risultato è stato alquanto differente rispetto alle prime volte, devo anche dire che, per le prime due volte avevo lasciato le spore molto a lungo, nel melzer “mezz’ora e più”, mentre in quest’ultimo test ho reidratato il preparato in H2O per mezz’ora, quindi l’ho immerso in melzer per 2 minuti, infine l’ho lavato velocemente con cloralio idrato e dopo aver risciacquato con una goccia di H2O ho osservato, usando sempre H2O come liquido di governo. (VESTERHOLT J., 2005) non fa nemmeno cenno all’ esistenza di Hebeloma cavipes, mentre, Index Fungorum parla di una sinonimia prioritaria a favore del primo relegando Hebeloma lutense Romagn. a suo sinonimo mentre per Vesterholt è una buona specie.
In ogni caso, Hebeloma lutense Romagn. non si accosterebbe alla nostra specie, in quanto, sia la microscopia, soprattutto i cheilocistidi vistosamente clavati (questi sì, molto simili a quelli di Hebeloma hiemale!), che la reazione al melzer (D2-3) non concordano.
Hebeloma cavipes viene incluso da (BON M., 2002) nella Sez. Hiemalia dove troviamo specie con odore non proprio rafanoide e con caratteristiche prossime a questa raccolta, io ho studiato spesso Hebeloma hiemale è mi sembra ben differente, specialmente nella forma dei cheilocistidi.
Habitat e Raccolte studiate: N. scheda: 3704; Data di ritrovamento: 07/11/2006; Località: Messina; Comune: Messina; Coordinate geografiche: 601; I; MESSINA; Altezza slm: f.1; Habitat: Quercus, Pinus, Eucalyptus; Legit: Salvatore Saitta; Determinatore: Marino Zugna.
Bibliografia:
H. BOYLE, B. ZIMDARS, C. RENKER & F. BUSCOT ( 2 0 0 6 ) A molecular phylogeny of Hebeloma species from Europe LINK mycological research 110 (2006) 369-380.
BON M., 2002 - Clé de determination du genre Hebeloma. Documents mycologiques, Tome XXXI, Fascicule n°123, 3-40.
Breitenbach J. & F. Kränzlin - 2000 - Champignons de Suisse, tome 5. Mykologia, Lucerne.
Grilli E. - 1997 - Ridescrizione dei caratteri micromorfologici di Hebeloma hiemale. BGMB 40 (2-3): 251-260, 1997
La Chiusa L. 1999 - Contributo allo studio del genere Hebeloma, RdM, 1999, 3: 221-240
VESTERHOLT J., 2005 - The genus Hebeloma; Fungi of Northern Europe, Vol. 3.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#13
Posted 11 February 2008 - 21:48 PM
in foto: spore in melzer, nota che il colore non è proprio il massimo, infatti io le ho definite indestrinoidi o, soltanto, appena appena destrinoidi
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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