Pluteus pouzarianus
Iniziato da
brunoceppo
, giu 27 2007 13:03
26 risposte a questa discussione
#1
Inviato 27 giugno 2007 - 13:03
Pluteus pouzarianus Singer, (1983) 1984
in abetaia molto bagnata da ripetute piogge, ho rinvenuto diversi plutei che nascevano
dai numerosi residui legnosi che tappezzano il sottobosco (resti di un drastico
sfoltimento di abete bianco) e tra quelli che io penso siano tra i quali spuntava
un soggetto completamente bianco.
Nel secco ha riacquistato un pò di colore marrone ma è sempre totalmente diverso.
in abetaia molto bagnata da ripetute piogge, ho rinvenuto diversi plutei che nascevano
dai numerosi residui legnosi che tappezzano il sottobosco (resti di un drastico
sfoltimento di abete bianco) e tra quelli che io penso siano tra i quali spuntava
un soggetto completamente bianco.
Nel secco ha riacquistato un pò di colore marrone ma è sempre totalmente diverso.
Bruno de Ruvo
Teramo-Abruzzo
Teramo-Abruzzo
#7
Inviato 06 luglio 2007 - 16:49
Pluteus pouzarianus Singer, (1983) 1984
una raccolta sicuramente interessante e "a quanto risulta dai dati che si possono riscontrare", anche abbastanza rara, sarebbe però da vedere quante volte questa specie viene confusa con P. cervinus e così segnalata.
In quanto a Pluteus pouzarianus var. albus Bonnard, Mycol. helv. 5(2): 204 (1993), non so se valga la pena mantenere questo taxon a livello di varietà, visto il modo in cui si può trovare, cioè, frammisto alla var. tipo. Al limite, si potrebbe considerare soltanto al rango di forma, o addirittura, considerare la mancata pigmentazione una casualità dovuta a circostanze trofiche e ricondurla alla specie tipo.
pileipellis con terminali larghi 8-17 µm, nella parte più larga dell'ultimo setto.
una raccolta sicuramente interessante e "a quanto risulta dai dati che si possono riscontrare", anche abbastanza rara, sarebbe però da vedere quante volte questa specie viene confusa con P. cervinus e così segnalata.
In quanto a Pluteus pouzarianus var. albus Bonnard, Mycol. helv. 5(2): 204 (1993), non so se valga la pena mantenere questo taxon a livello di varietà, visto il modo in cui si può trovare, cioè, frammisto alla var. tipo. Al limite, si potrebbe considerare soltanto al rango di forma, o addirittura, considerare la mancata pigmentazione una casualità dovuta a circostanze trofiche e ricondurla alla specie tipo.
pileipellis con terminali larghi 8-17 µm, nella parte più larga dell'ultimo setto.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#11
Inviato 09 luglio 2007 - 10:17
Pluteus pouzarianus Singer, (1983) 1984
Cheilocistidi a parete sottile, clavati, alla volte con allargamento ventrale, più raramente cilindrici, 25 - 65 x 14 - 18 µm, frammisti a cheilocistidi fusiformi, a parete moderatamente spessa, 80 - 90 x 15 - 16 µm, che fuoriescono dopo lieve pressione del vetrino portaoggetto e perciò non visibili a prima vista.
nella foto si nota il filo lamellare e parte di una faccia con alcuni pleurocistidi metuloidi, con la tipica corona rostrata.
Cheilocistidi a parete sottile, clavati, alla volte con allargamento ventrale, più raramente cilindrici, 25 - 65 x 14 - 18 µm, frammisti a cheilocistidi fusiformi, a parete moderatamente spessa, 80 - 90 x 15 - 16 µm, che fuoriescono dopo lieve pressione del vetrino portaoggetto e perciò non visibili a prima vista.
nella foto si nota il filo lamellare e parte di una faccia con alcuni pleurocistidi metuloidi, con la tipica corona rostrata.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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