Hohenbuehelia atrocoerulea var. grisea
(Peck) Thorn & G.L. Barron [as 'atrocaerulea'], Mycotaxon 25 (2): 390 (1986)
Descrizione della raccolta.
I soggetti si presentavano molto schiacciati, fortemente aderenti al tronco non solo nel psudo-gambo,quasi inesistente, ma per buona parte della superficie superiore del pileo mostrando
per intero la parte fertile costituita da lamelle abbastanza fitte intervallate da lamellule, il colore delle stesse variava dal grigio all'ocra pallido secondo la maturita del soggetto, il pileo invece mostrava, anche nei soggetti più piccoli, una tendenza verso il grigio scuro, la grandezza max non superava il diametro di 3 cm.
Descrizione micro.
Lepicute formata da tre strati di ife, linsieme misura all'incirca 1 mm. Lo strato più interno misura allincirca 200 µm, ed è composto da ife con 4 - 8 µm di diametro, pigmentate di brunastro e incrostate, disposte a cutis. Lo strato intermedio misura pressappoco 350 µm, ed è si compone di ife ialine con 2,5 - 4, 5 µm di diametro, settate, disposte a ixotricoderma, più o meno aggrovigliate, gelatinizzate. Lo strato superiore misura circa 450 µm, ed è formato da ife settate, di 2 - 6 µm di diametro, sia pigmentate di brunastro e incrostate che ialine, disposte a cute con orientamento verso tricoderma. Pileipellis a ixotricoderma, formato da ife settate, sia pigmentate di brunastro che ialine con diametro di 3 - 5 µm.
Le spore misurano (6,78) 7,33 - 9,074 (9,89) x (3,58) 3,738 - 4,75 (5,00) µm, Quoziente (1,74) 1,762 - 2,186 (2,28), Q. medio 1,94; Volume (49,23) 56,668 - 106,808 (117,12), V. medio 79,77, sono di forma cilindrica o cilindrico-ellissoide, alcune a forma di seme di mela, si sono dimostrate negative al Melzer, lisce e ialine con al loro interno delle gocce oleose.
I basidi 23 - 35 x 7 - 8 µm, clavati, tetrasporici e bisporici con una percentuale del 70-80% a favore dei basidi tetrasporici.
Misura dei cheilocistidi su 16 campioni: 21,40- 37,05 x 4,45- 7,78 µm, media 28,09 x 6,23 µm, di forma singolare, da fusiformi a lageniformi, con pancia larga, collo lungo e stretto 7- 10 x 2 -3 µm e apice rostrato, composto da uno, due o tre becchi affusolati o anche capitulati, ma anche a collo diritto ed apice capitolato con 2 - 3.5 µm di diametro, alle volte lapice è ricoperto da una sostanza mucosa ialina o appena leggermente colorata di grigio.
Misura dei cistidi Metuloidi su 18 campioni: 47,27 - 84,63 x 7,82 - 14,23 µm, media 66,23 x 10,84 µm
i pleurocistidi sono soltanto metuloidi e sostanzialmente di due forme, la prima, più o meno clavata, evoca un mazzo di fiori, la seconda, più o meno lanceolata, ricorda la punta aguzza di una lancia, vi sono comunque delle forme intermedie. La loro base è sempre ricurva, alle volte rastremata in basso, la parete è da spessa a molto spessa in tutti i metuloidi che sono riuscito ad osservare, tutti, o quasi, avevano un'abbondante incrostazione all'apice, soltanto in alcuni questa incrostazione era minima, ma pur sempre ben evidente. Misura della parete su 16 campioni: 3,06 - 5,37 µm, in media 4,06 µm.
La quantità di metuloidi si può definire da mediamente abbondante ad abbondante, e con uno stereo microscopio, a forti ingrandimenti, si riusciva bene ad osservarli e a considerare la loro abbondanza.
Trama lamellare formata da ife parallele, ialine o con parete leggermente spessa, lievemente gelatinizzate con diametro 3,5 - 7,5 µm.
Giunti a fibbia presenti in tutto il basidioma.
Habitat: su tronchi d'abete (Abies alba) accatastati a seguito di taglio "terapeutico" ricoperti nella parte superiore da neve ho rinvenuto dei funghi a forma di conchiglia, gregari, che ricoprivano la parte inferiore del tronco, verso il terreno, nella parte più umida, umidità alimentata costantemente dalla neve in fusione.
Note del Legit: quello che ho notato, nei successivi sopralluoghi, è che la presenza di neve sia un elemento importante per la possibilità di sopravvivenza di questo fungo, infatti alla sua scomparsa non ho più rinvenuto altri soggetti.
Dati di raccolta:
N. scheda: 3460, in erbario EGMC -
Data di ritrovamento: 01/05/2007 - Località: Ceppo - Comune: Rocca santa Maria - Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO - Altezza slm: f. 4
Determinatore: Zugna Marino - Legit: de ruvo Bruno
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Di seguito la comparazione con le specie viciniore, in grassetto vengono evidenziate le caratteristiche che collimano con la nostra raccolta.
Hohenbuehelia unguicularis (Fr.) Miller Mycotaxon 25 (1): 44 (1986), vegeta su legno di latifoglia, è provvista di un piccolo gambetto ben evidente, posto più o meno centralmente, ha lamelle che tendono ad ingrigire e/o annerire, specialmente in vecchiaia e in exsiccatum, possiede cistidi metuloidi mediamente molto lunghi, a parete spessa, pigmentati di bruno, spore ellittico-faseoliformi, basidi tetrasporici.Hohenbuehelia atrocoerulea (Fr.) Singer (1951) [1949], nasce su legno di latifoglia, basidiomi di colore grigio
più o meno carico, lamelle prima bianche poi giallastre, numerosissimi cistidi metuloidi mediamente molto lunghi, a parete molto spessa, ialini, ben evidenti allo stereoscopio 16x, spore da subcilindriche a ellittico-faseoliformi, basidi tetrasporici.
Hohenbuehelia mastrucata (Fr.) Singer, Lilloa 22: 255 (1951), nasce su legno di latifoglia, cistidi metuloidi a parete spessa, mediamente lunghi, ialini, pieocistidi presenti, spore ovoidi, basidi tetrasporici
Hohenbuehelia fluxilis (Fr.) P.D. Orton, Notes R. bot. Gdn Edinb. 26: 50 (1964), nasce su legno di latifoglia, cistidi metuloidi a parete spessa, mediamente lunghi, ialini, spore cilindrico-faseoliformi, basidi bisporici.
Hohenbuehelia nigra (Schwein.) Singer, Lilloa 22: 256 (1951), specie che vegeta su legno di latifoglia, ha pileo dimidiato, da molto scuro a nero, ricoperto da fibrille biancastre, lamelle color oliva, poi annerenti, cistidi metuloidi a parete spessa, pigmentati di bruno, spore cilindrico-ellissoidi, basidi tetrasporici.
Hohenbuehelia approximans (Peck) Singer, Lilloa 22: 255 (1951), nasce su legno di latifoglia, lamelle prima bianche poi giallastre, cistidi metuloidi a parete molto spessa, ialini, molto lunghi, spore da ellittiche a ellittico-faseoliformi, basidi tetrasporici.
Hohenbuehelia mustialaensis (P. Karst.) Thorn [as 'mustaliensis'], Mycotaxon 25 (1): 62 (1986), nasce su legno di aghifoglia, possiede , lamelle giallastre da giovane, annerenti in vecchiaia, con il margine bianco, possiede numerosissimi cistidi metuloidi ben evidenti allo stereoscopio 16x, a parete molto spessa, pigmentati di bruno, mediamente lunghi, spore da ellittiche a ellittico-faseoliformi, basidi tetrasporici.
Hohenbuehelia pinacearum Thorn, Mycotaxon 25 (1): 38 (1986), nasce su legno di aghifoglia, ha lamelle che tendono ad ingrigire e/o annerire, in vecchiaia, possiede scarsi cistidi metuloidi difficili da osservare allo stereoscopio 16x, a parete sottile, mediamente corti, ialini, spore da faseoliformi a ellissoidi, basidi tetrasporici e bisporici.
Hohenbuehelia atrocoerulea var. grisea (Peck) Thorn & G.L. Barron [as 'atrocaerulea'], Mycotaxon 25 (2): 390 (1986), nasce su legno di aghifoglia, lamelle prima bianche poi giallastre, cistidi metuloidi a parete molto spessa, ialini, molto lunghi, spore da ellittiche a ellittico-faseoliformi, basidi tetrasporici e bisporici.
Osservazioni:
Osservazioni: In exsiccatum alcune parti del basidioma tendono leggermente ad annerire mentre le lamelle ingrigiscono in parte, ma non in tutti i basidiomi, in ogni caso non certo un annerimento tale da poter inserire la specie fra quelle a carne e lamelle annerenti.
Come si nota dalla tabella, posta sopra, le specie che potrebbero essere associate alla raccolta in studio non sono poche, tuttavia, per somma di caratteri favorevoli credo che si possa tranquillamente associare la raccolta alla specie proposta nel titolo del Thread.
d'habitat da aghifoglie, i basidi bi/tetrasporici e l'epicute con ife maggiormente incrostate a mio avviso, giustifica la varietà.
per alcuni AA., tali differenze sono state giudicate sufficienti per mettere in creare un nuovo Taxon, Hohenbuehelia grisea (Peck) Singer, Lilloa 22: 255 (1951), altri, non hanno ritenuto, tali differenze, sostanzialmente significative per separare le due entità a livello specifico ma soltanto a quello varietale, altri ancora, non le hanno prese in considerazione giudicandole ininfluenti, poco significative o dovute a fattori climatico-ambientali e/o evolutivi della specie tipo, sinonimizzando sia la varietà che la nuova specie
foto dell'Habitat, la specie vegetava su quei tronchi di Abies alba.