Lactarius zonarius (Bull.) Fr., 1838.
Lactarius zonarius
Iniziato da
marinetto
, set 01 2006 21:39
3 risposte a questa discussione
#1
Inviato 01 settembre 2006 - 21:39
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#2
Inviato 03 settembre 2006 - 18:06
Lactarius zonarius si separa molto facilmente da L. acerrimus, appena sotto al microscopio, per la presenza "in evosmus", di basidi totalmente, o quasi, bisporici e per le grandi spore.
Oltre ad acerrimus, l'altra specie che potrebbe somigliargli "in alcuni casi" è L. evosmus, anch'esso amante degli stessi habitat.
Quest'ultimo, solitamente privo o con scarse zonature concentriche, anche se, alle volte le possiede (nel nostro erbario c'è una raccolta di evosmus molto simile ai funghi qui proposti).
La foto evidenzia un basidio tetrasporico, non molto visibile e, alcune spore, anch'esse appena visibili ma delle quali si riese ad intuire la misura.
In ogni caso, la principale differenza, tra acerrimus ed evosmus, si nota confrontando un'altro carattere che, vediamo nella prossima foto.
Oltre ad acerrimus, l'altra specie che potrebbe somigliargli "in alcuni casi" è L. evosmus, anch'esso amante degli stessi habitat.
Quest'ultimo, solitamente privo o con scarse zonature concentriche, anche se, alle volte le possiede (nel nostro erbario c'è una raccolta di evosmus molto simile ai funghi qui proposti).
La foto evidenzia un basidio tetrasporico, non molto visibile e, alcune spore, anch'esse appena visibili ma delle quali si riese ad intuire la misura.
In ogni caso, la principale differenza, tra acerrimus ed evosmus, si nota confrontando un'altro carattere che, vediamo nella prossima foto.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#3
Inviato 03 settembre 2006 - 18:11
Il problema della separazione tra zonarius ed evosmus è più sottile, essendo enrambi tetrasporici, "anche se evosmus possiede speo diversi basidi bisporici" e si basa sulla presenza e quantità di pleurocistidi.
Pleurocistidi che, in evosmus sono molto scarsi e poco emergenti dalla trama imenilale, mentre in zonarius sono abbondanti e più o meno visibili.
Tutto questo può risultare difficoltoso da osservare, specie se l'osservazione viene fatta in rosso congo, ma, se si usa la Sulfo-Vanillina il risultato cambia, e di molto.
In questo caso i pleurocistidi essendo positivi alla SV risultando ben visibili, come si evince dalla foto.
Pleurocistidi che, in evosmus sono molto scarsi e poco emergenti dalla trama imenilale, mentre in zonarius sono abbondanti e più o meno visibili.
Tutto questo può risultare difficoltoso da osservare, specie se l'osservazione viene fatta in rosso congo, ma, se si usa la Sulfo-Vanillina il risultato cambia, e di molto.
In questo caso i pleurocistidi essendo positivi alla SV risultando ben visibili, come si evince dalla foto.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#4
Inviato 03 settembre 2006 - 18:14
per concludere, osserviamo una porzione di imenoforo isolato dal filo lamellare, in modo da non confondere le zone, così facendo noteremo l'alta percentuale di macropleurocistidi ...o meno.
Da cui si può giungere alla corretta determinazione della specie
Da cui si può giungere alla corretta determinazione della specie
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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