Vai al contenuto


Foto

Agaricus rufotegulis var. hadriaticus


  • Discussione bloccata Questa discussione è bloccata
Nessuna risposta a questa discussione

#1 MSN-VE

MSN-VE

    SVM - MSN

  • Moderatore
  • StellettaStellettaStelletta
  • 191 messaggi

Inviato 26 maggio 2006 - 08:25

SOCIETA’ VENEZIANA di MICOLOGIA
EX. 1019
ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA ______________________________________________________________________________

Agaricus rufotegulis var. hadriaticus Lancon. & Nauta, Bollettino del Gruppo Micologio G. Bresadola - Trento, 2: 15. 2004.
Derivatio nominis: dalla vicinanza del mare Adriatico.

L’Agaricus in oggetto cresce in una zona micologicamente pressoché inesplorata della provincia di Ferrara (Italia).
Il primo ritrovamento, avvenuto nel settembre 2002, si deve a un abitante locale, G. MARGOTTI di Filo di Argenta, cercatore di funghi nonché attento osservatore di cose naturalistiche.
Il luogo, successivamente visitato a più riprese, ha permesso, nell’arco di pochi anni, di effettuare numerose raccolte, anche abbondanti.
L’esame del materiale ha portato alla convinzione che tale fungo, pur presentando un quadro microscopico e chimico pressoché sovrapponibile a quello di Agaricus rufotegulis Nauta, possa valere, in virtù di alcuni costanti caratteri macromorfologici distintivi, l’istituzione di un nuovo taxon a livello varietale.

Caratteri macroscopici
Cappello 5-9 cm, inizialmente subgloboso, convesso a espansione, spesso con largo umbone appiattito, talvolta sporco di sabbia. Cuticola liscia, (solo in tarda età talvolta qua e là dissociata in fini fibrille e squamette), interamente bianca, fugacemente bruno-lilla al tocco o bruno ramato, quindi passante al castano più o meno scuro. Lamelle libero-collariate, biancastre in gioventù, poi rosa, infine bruno cioccolato col filo biancastro. Gambo 5-8 x 0,7-1,3 cm, molto affondato nel terreno, spesso ricurvo in basso, anche ristretto prima dell’ingrossamento basale; base con qualche sottile cordone miceliare (non ingiallente), con bulbo largo fino a 2 cm, generalmente arrotondato, talvolta obliquo e submarginato, anche a zoccolo di cavallo. Superficie finemente pruinosa in gioventù, bianca, fortemente ingiallente alla manipolazione soprattutto nel bulbo; tale colorazione col tempo può diventare un po’ aranciata. Anello supero, ampio e sottile, bianco, con la faccia inferiore squamata (non a ruota dentata), molle e poco persistente. Le squame hanno, in esemplari freschi, una consistenza quasi cremosa. Carne abbastanza fragile, bianca alla sezione, leggermente ingiallente alla base del gambo. Odore intenso di anice in basidiomi non vecchi né disidratati, localizzato nel bulbo basale, a volte con un vago sentore salino.
Commestibilità non accertata.
Reazione di Schaeffer positiva alla base del gambo, da arancio a rosso-arancio. KOH (10%) = giallino.
Sporata: bruno cioccolato scuro.

image001.jpg

Caratteri microscopici

Spore 4,9-6,5 (-6,8) x 3,8-4,5 (-5) µm [70 misurazioni da sporata], brune, ellissoidali, senza poro germinativo, mono- o biguttulate, a parete spessa. Basidi 14-24 x 6-8 µm, clavati, tetrasporici, qualcuno bisporico, o, raramente, monosporico.

image003.jpg

Cheilocistidi ialini, per lo più catenulati, costituiti da cellule di dimensioni indicative fino a 25 x 13 µm, ellissoidali, cilindracee o subglobose; con elemento terminale anche glandiforme o perfettamente sferico. Subimenio cellulare. Pileipellis costituita da ife subparallele, alcune con terminali rialzati, cilindriche, larghe 3-11 (-16) µm, un po’ ristrette ai setti, con pigmento ocra-bruno chiaro. Anello con duplice struttura: la parte superiore a ife cilindracee, anche ramificate, con raccordi larghi fino a 18 µm, la parte inferiore composta da elementi corti, per lo più a catene, cilindroellissoidali o subglobosi (8-20 x 8-14,5 µm). Giunti a fibbia assenti.

Habitat e raccolte
: Holotypus: Italia, Ferrara, Comacchio, “Valle del Mezzano“, 14.X.2002, leg. G. Margotti, MCVE 1019. Isotypi in herbario Lanconelli et MCVE. 26.IX.2002, Valle del Mezzano, Comacchio (FE), terreno parzialmente sabbioso, (pH = 6,7-6,9), presso Populus x canadensis e Ulmus pumila, 15 esemplari, leg. G. Margotti, exs. 51-02 erb. Lanconelli; 7.X.2002, ibidem, 10 esemplari, leg. L. Lanconelli e G. Margotti, exs. 57-02 erb. Lanconelli; 14.X.2002, ibidem, 14 esemplari, leg. L. Lanconelli e G. Margotti, exs. 59-02 erb. Lanconelli; 26.IX.04, ibidem, leg. L. Lanconelli e G. Margotti, 15 esemplari, exs. 21-04 erb. Lanconelli; 5.XI.2004, ibidem, 2 esemplari, leg. L. Lanconelli e G. Margotti, exs. 41-04 erb. Lanconelli.

Osservazioni
Agaricus rufotegulis Nauta è un taxon di recente istituzione (1999), per l’ Olanda noto solo dalla località-tipo, Amersfoort. La descrizione che figura in Flora Agaricina Neerlandica (NAUTA, 2001) è basata anche su materiale di provenienza inglese. In entrambi i casi si tratta di ritrovamenti del Nord Europa.
Una più ampia distribuzione, a tendenza meridionale, è attestata sia da una raccolta portoghese (cfr. HAUSKNECHT, 2002), sia da un ritrovamento italiano del 1999 (Sardegna, TR GMB/1303), segnalatoci da M. Floriani (com. pers. 2005) e di cui si propone qui una foto a corredo della presente nota.
La nuova entità in oggetto, se da un lato appare essere, così come da noi concepita sulla base di parametri puramente morfoanatomici, una facies suggestiva e interessante di A. rufotegulis, dall’altra pone indubbi interrogativi sulla sua effettiva parentela, a livello biologico, con il tipo. Quest’ultima considerazione pare proprio non avere sbocco, se non con l’ausilio dei moderni mezzi di indagine molecolare. Tuttavia, anche in questa ottica appare evidente che solo un’ analisi comparata dei risultati di più metodi di studio (morfologico, genetico, chimico, ecc…) potrà produrre dati affidabili per un inquadramento tassonomico “naturale” (cfr. COLUCCI, 2004).
L’autonomia della var. hadriaticus di A. rufotegulis, risulta individuabile per la superficie del cappello non squamata, interamente bianca, con vistoso viraggio al marrone, nonché per alcune particolarità della base del gambo (forte ingrossamento, forte ingiallimento, forte odore anisato)
Le raccolte italiane appartengono ad un’unica stazione, piuttosto circoscritta, ma con alcune caratteristiche precise: i) terreno sabbioso su base argillo-torbosa, ii) luogo aperto e soleggiato, iii) microclima di tipo continentale.
Sistematicamente sembra collocabile ai confini della sez. Spissicaules (Heinem.) Kerrigan che comprende specie con anello supero, relativamente sottile e poco persistente, inferiormente liscio, fioccoso o squamettato, base del gambo generalmente ingiallente e provvista di cordoni miceliari, reazione di Schaeffer negativa nel cappello, positiva alla base del gambo.
Non è da trascurare l’ipotesi (cfr. NAUTA, 2001: 60-61) che il taxon A. rufotegulis sia da inquadrare a parte e precisamente nel sottogenere Lanagaricus Heinem. emend. A.E. Freeman e ciò in virtù dei numerosi elementi dilatati e subglobosi del velo.
Alcune altre specie di Agaricus sono rinvenibili nello stesso sito di A. rufotegulis var. hadriaticus: A. bitorquis, A. xanthodermus (con odore e ingiallimento molto deboli) e, saltuariamente, qualche esemplare di dubbia attribuzione, forse riconducibile, con le dovute riserve, a A. phaeolepidotus (racc. 22-04 erb. L.L., da studiare).
Sul terreno, A. rufotegulis var. hadriaticus si fa notare per la crescita in piccole colonie e per i carpofori di taglia appena media, affondati nel substrato; raccolto, fa pensare immediatamente a un Arvenses per il colore bianco, l’odore di anice, l’ingiallimento del gambo e il bulbo basale. In realtà, a conclusione del giro di osservazioni macro- e microscopiche di approfondimento, questa entità sembra stranamente ricordare, almeno secondo uno di noi (L.L.), più che le specie sistematicamente vicine, due taxa assegnati ad altre sezioni. Infatti A. phaeolepidotus (Møller) Møller mostra, sotto certi aspetti, molte affinità col nostro e ciò è tanto più intrigante in considerazione del fatto che si tratta di un taxon che sembra non essere esente da qualche ambiguità nella sua caratterizzazione diagnostica originale (cfr. CAPPELLI, 1984), tant’è vero che alcuni descrittori (CACIALLI & AL., 1995, WASSER, 1998, CONSIGLIO, 1999 etc…) lo rappresentano con caratteristiche piuttosto diversificate (colore pileico, odore, reaz. di Schaeffer, cistidi).
Forti somiglianze con A. rufotegulis esprime pure A. heterocystis Heinem. & Gooss., specie originariamente descritta dall’Africa (1956; v. anche HEINEMANN, 1965 e MALENÇON & BERTAULT, 1970 ) che in Italia ci è nota solo per la Sardegna (CONTU, 1998).
Queste entità (ed altre!) dovranno in futuro essere ulteriormente approfondite, al fine di cogliere il senso profondo di tali analogie e la loro valenza sul piano filogenetico.

Bibliografia
AA. VV. (1987) - La grande bonificazione ferrarese. Voll. I-II. Consorzio della grande bonificazione ferrarese. Ferrara.
AA. VV. (2004) - Studi ambientali sul Mezzano per un nuovo piano di gestione. Minerva Ed. Bologna.
BOHUS G. (1990) - Agaricus studies XI (Basidiomycetes, Agaricaceae). Monographical key. Ann. Hist. Nat. Mus. Natl. Hung. 82: 39-59.
BON M. (1985) - Clé monographique du genre Agaricus L : Fr. Doc. Mycol. 15 (60): 1-37.
BONDESAN M. (1990) - L’area deltizia padana: caratteri geografici e geomorfologici. Il Parco del Delta del Po. Vol. I: 9-48. Spazio libri Ed. Ferrara.
CACIALLI G., V. CAROTI & F. DOVERI (1995) - Funghi fimicoli rari o interessanti del litorale toscano. A.M.B. Trento.
CAPPELLI A. (1984) - Agaricus L. : Fr. Fungi Europaei 1. Saronno.
COLUCCI E. (2004) - I ceppi tetrasporici di Agaricus bisporus (Lange) Imbach ovvero le insidie del concetto morfologico di specie. Rivista di Micologia, 47 (2): 155-164.
CONSIGLIO G. (1999) - Contributo alla conoscenza dei macromiceti della regione Emilia-Romagna - XIV. Genere Agaricus. Micologia e vegetazione Mediterranea 14 (1): 3-18.
CONTU M. (1998) - Studi sul genere Agaricus. II. A. heterocystis Heinem. et Goos., una specie africana naturalizzata in Sardegna ed A. fragilivolvatus, nuova specie della sezione Clarkeinda. Revista Catalana Micol. 21: 27-31.
FREEMAN A.E.H. (1979) - Agaricus in the southeastern United States. Mycotaxon 8: 50-118.
HAUSKNECHT A. (2002) - Agaricus rufotegulis Nauta in Portugal. Revista Catalana Micol. 24: 225-227.
HEINEMANN P. (1956) - Champignons récoltés au Congo Belge par Madame Goossens-Fontana II. Agaricus Fries s.s. Bull. Jard. Etat Bruxelles 26 (4): 1-127.
HEINEMANN P. (1965) - Notes sur les psalliotes du Maroc (Agaricus). Bull. Soc. Myc. Fr. 81 (3): 372-401.
HEINEMANN P. (1978) - Essai d’une clé de détermination des genres Agaricus et Micropsalliota. Sydowia (30): 6-37.
MALENÇON G. & R. BERTAULT (1970) - Flore des champignons supérieurs du Maroc, 1. Rabat.
NAUTA M.M. (1999) - Notulae ad Floram Agaricinam Neerlandicam - XXXIII. Notes on Agaricus
section Spissicaules
. Persoonia 17 (2): 221-233.
NAUTA M. M. (2001) - Agaricus L. Flora Agaricina Neerlandica 5: 23-61.
WASSER S.P. (1998) - Contributo alla tassonomia del genere Agaricus in Israele. II. Sottogenere
Flavoagaricus
. BGMB 41 (1): 29-44.

Lorenzo Lanconelli e Marijke M. Nauta, 24.04.2006
SOCIETA' VENEZIANA di MICOLOGIA - ERBARIO MICOLOGICO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA




2 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi


    Google (1)