
LE QUERCE
Iniziato da
patrizia
, gen 03 2006 22:05
11 risposte a questa discussione
#1
Inviato 03 gennaio 2006 - 22:05
Il genere Quercus appartiene alla famiglia delle Fagacee e comprende piante che si riconoscono facilmente dal frutto, la ghianda, legnosa e avvolta parzialmente solo alla base, da una coppetta, in linguaggio botanico detta cupula.
Al contrario la determinazione delle varie specie è resa spesso complicata dalla presenza di innumerevoli ibridi sparsi un po’ ovunque. Comunque con un attento esame dei caratteri morfologici distintivi più importanti e delle caratteristiche ecologiche, è possibile determinare con una certa sicurezza gli individui tipici.
Quercus robur L. ( = Q. pedunculata Ehrh) o comunemente Farnia, pur non disdegnando le zone collinari-montane, è la tipica quercia di pianura dove , insieme a olmi, frassini, carpini bianchi, aceri , pioppi , fino a poche centinaia di anni fa formava immensi querceti misti che ricoprivano a perdita d’occhio tutta la pianura padano-veneta.
Dell’antica foresta planiziale rimangono ormai solo pochi brandelli sparsi qua e là, sottoposti a tutela per la loro conservazione, come il bosco della Mandria(To), il Bosco della Mesola nel ferrarese, il Bosco Fontana, presso Mantova, e altre poche testimonianze viventi di una natura completamente cancellata dalla mano dell’uomo. Si possono visitare, al di fuori delle zone integrali: un tuffo nel passato e un’idea, seppure ridimensionata dell’imponenza dell’antica foresta
FOTO 1 Bosco Fontana
Al contrario la determinazione delle varie specie è resa spesso complicata dalla presenza di innumerevoli ibridi sparsi un po’ ovunque. Comunque con un attento esame dei caratteri morfologici distintivi più importanti e delle caratteristiche ecologiche, è possibile determinare con una certa sicurezza gli individui tipici.
Quercus robur L. ( = Q. pedunculata Ehrh) o comunemente Farnia, pur non disdegnando le zone collinari-montane, è la tipica quercia di pianura dove , insieme a olmi, frassini, carpini bianchi, aceri , pioppi , fino a poche centinaia di anni fa formava immensi querceti misti che ricoprivano a perdita d’occhio tutta la pianura padano-veneta.
Dell’antica foresta planiziale rimangono ormai solo pochi brandelli sparsi qua e là, sottoposti a tutela per la loro conservazione, come il bosco della Mandria(To), il Bosco della Mesola nel ferrarese, il Bosco Fontana, presso Mantova, e altre poche testimonianze viventi di una natura completamente cancellata dalla mano dell’uomo. Si possono visitare, al di fuori delle zone integrali: un tuffo nel passato e un’idea, seppure ridimensionata dell’imponenza dell’antica foresta
FOTO 1 Bosco Fontana
patrizia
Modena
Modena
#2
Inviato 03 gennaio 2006 - 22:06
Guardando gli orizzonti vuoti della foto sotto è difficile immaginare una pianura ricoperta di boschi spesso impenetrabili dove scorrazzavano cinghiali, cervi, caprioli e anche lupi : così è diventata dopo millenni di presenza dell’uomo, che lentamente ma inesorabilmente ha smantellato le foreste di pianura per far spazio all’agricoltura, a opere di bonifica, a insediamenti urbani .
FOTO 2
FOTO 2
patrizia
Modena
Modena
#4
Inviato 03 gennaio 2006 - 22:08
o come alberi isolati nella monotonia della pianura: albero che può raggiungere altezza notevole, fino a 30-35 metri e di grande longevità (400-500 anni), la Farnia è da sempre il simbolo della potenza e della forza.
Di aspetto imponente e armonioso,ha chioma ampia e tondeggiante
FOTO 4
Di aspetto imponente e armonioso,ha chioma ampia e tondeggiante
FOTO 4
patrizia
Modena
Modena
#7
Inviato 03 gennaio 2006 - 22:11
Le ghiande sono in gruppi di 2-3 su un lungo e sottile peduncolo ( da cui il nome “pedunculata”); sono allungate e appuntite e hanno una cupula molto bassa, se raffrontata alle dimensioni della ghianda, formata da squame leggermente pelose, disposte come le tegole di un tetto
FOTO 7
FOTO 7
patrizia
Modena
Modena
#8
Inviato 03 gennaio 2006 - 22:12
Le prime testimonianze scritte delle rigogliose foreste che ricoprivano la pianura padana risalgono all’era romana e ci raccontano delle grandi quantità di ghiande che le farnie producevano e che servivano a nutrire i numerosi maiali allevati allo stato brado nelle selve: l’origine delle industrie emiliane di salumi è proprio da collegare agli immensi querceti planiziali e all’abbondanza dei loro frutti che hanno favorito fin dai tempi preistorici l’allevamento dei maiali.
FOTO 8
FOTO 8
patrizia
Modena
Modena
#9
Inviato 10 gennaio 2006 - 14:39
Grazie Patrizia per la bella esposizione.
Giampietro
Giampietro
#10
Inviato 10 gennaio 2006 - 19:09
Sono perle queste schede di Patrizia,
pronte per essere consultate, momenti di approfondimento culturale.
mi unisco ai ringraziamenti, sei troppo brava
ciao Patty
bruno
pronte per essere consultate, momenti di approfondimento culturale.
mi unisco ai ringraziamenti, sei troppo brava
ciao Patty
bruno
Bruno de Ruvo
Teramo-Abruzzo
Teramo-Abruzzo
#11
Inviato 11 gennaio 2006 - 10:10
Grande!!! veramente :tdc2:
Patrizia
, con semplicità e chiarezza sei riuscita a colmare vuoti o a confermare intuizioni fatte autonomamente.
Grazie di cuore.

Patrizia

Grazie di cuore.
Ciao a Tutti
Pino
Giuseppe Costiniti
A.M.B. Gruppo di Padova
Pino
Giuseppe Costiniti
A.M.B. Gruppo di Padova
#12
Inviato 11 gennaio 2006 - 20:21
Grazie a tutti voi, ragazzi , degli apprezzamenti che ricevo nei vari post.
……..proseguo sulla retta via
.....con qualche fermata in mezzo
Ciao

……..proseguo sulla retta via



Ciao
patrizia
Modena
Modena
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