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Un agarico con odore al momento anisato, al taglio manifestante odore di nocciola misto a mandorla amara.
L'ingiallimento esteriore è eclatante e si notano anche dei rizoidi alla vase del gambo.
La carne sembrerebbe ingiallire appena ma invece si nota più un imbrunimento con tendenza ad un lieve arrossamento sporco.

Ad un breve esame mi è sembrato di poterlo identificare come A. spissicaulis, ma devo ancora verificare la parte microscopica.

foto 7

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foto 8

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i rizoidi miceliari sono ben visibili.

foto 9

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il viraggio è alquanto perticolare

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come si diceva sopra, a proposito dell'agarico, il tutto, macroscopicamente, porta alla Sez. Spissicaules.
Macroscopicamente sia pr l'odore che per l'ingiallimento, si potrebbe considerare, limite, la Sez. Arvenses, e più precisamente Agaricus fissuratus, che tra l'altro, Nauta sinonimizza con Arvensis.

In nostro aiuto è venuta la microscopia.
Le spore e i cheilocistidi si sono dimostrati di forme e misure concordanti con Agaricue spissicaulis F.H. Møller, 1950.

Tra le altre cose, A. spissicaulis si è dimostrato essere sinonimo postriore di A. litoralis. Noi, ne prendiamo atto e ci aggiorniamo in merito.

Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Konrad & Maubl., 1952.


nella foto: cellule del filo lamellare di forma subsferica

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le cellule rendono completamente sterile il filo lamellare.

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le spore sono piccoline e di norma ellittiche

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ancora spore

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la loro misura

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il grafico di raffronto

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