
Inizio da un gruppo di piante che comunemente vengono tutte chiamate “conifere” o , in sinonimia,anche“aghifoglie”: terminologia accettata in generale e che non voglio stravolgere nella sua immediata comprensione del linguaggio, ma , per mettere i puntini sulle i, non corretta.
GIMNOSPERME è il termine corretto che le abbraccia tutte, e per spiegare il perché dobbiamo capire cosa significa aghifoglia e cosa significa conifera.
Aghifoglia: pianta con foglie ad ago, cioè lunghe e sottili (in contrapposizione a latifoglia, cioè pianta con foglie a lamina piatta, più o meno larga e sottile)
Conifera: pianta che produce frutti legnosi, detti “coni”, ma anche “pigne” o “strobili”.
Ma non è detto che una conifera sia un’aghifoglia o un’aghifoglia sia una conifera.
Esempio: il tasso è un’aghifoglia, ma produce frutti carnosi, rossi e quindi non è una conifera; il ginepro è un’aghifoglia ma produce bacche blu carnose , non pigne o coni, e quindi non è una conifera.
Gli ontani sono latifoglie ma i loro frutti legnosi sono piccoli strobili o coni, e quindi possiamo considerarle conifere.
I primi di questi alberi a essere presi in considerazione, sono quelli comunemente chiamati “abeti”: Abete bianco , abete rosso e abete di Douglas. Spesso la non conoscenza delle piante fa chiamare erroneamente queste aghifoglie “pini” ( e vedremo in altre schede che sono un’altra cosa): es. il Pino di Natale è in realtà un abete rosso .
Come altre Gimnosperme, sono piante antichissime e di struttura primitiva; resistono però bene in ambienti di vita difficili, freddi e aridi come quelli di montagna e alta montagna, dove l’acqua e il terreno sono gelati per molti mesi all’anno e quindi non utilizzabili : le foglie aghiformi,coriacee e ricoperte di cere protettive, sono ad es. un adattamento per ridurre al minimo la traspirazione fogliare e quindi risparmiare acqua.
Se coltivate in clima più mite o in pianura, sono meno resistenti: costrette a prolungare il ciclo vegetativo perché la stagione favorevole è più lunga rispetto alla montagna, formano anelli di crescita più larghi e più ricchi di acqua, che le rendono meno resistenti e facilmente soggette a rotture e attacchi parassitari.
Producono resine, utili per riparare le ferite e per difendersi dai parassiti.
I caratteri più immediati che servono per riconoscere le varie essenze sono :
gli aghi: la forma,il colore, la lunghezza e soprattutto il modo come sono inseriti sui rami
le pigne, o coni o strobili, di forma e dimensioni diverse
la corteccia
Messaggio modificato da patrizia, 21 agosto 2005 - 20:16