Thelebolus stercoreus
Iniziato da
marinetto
, apr 29 2005 22:52
9 risposte a questa discussione
#1
Inviato 29 aprile 2005 - 22:52
Nato in coltura, da sterco di capriolo, dopo sei giorni dalla raccolta.
A prima vista non credevo nemmeno fossero dei funghi, mi sembravano delle uova "se ci riesco domani faccio alcune foto macro".
Una volta messo al microscopio si è rivelato per quello che è ma, non è stato facile capire come mai ci fossero queste strane forme, a prima vista sembrava quasi un grosso sporangioforo di qualche Mucorales, invece, dopo aver riflettuto su quanto visto e "soprattutto", consultato F.F.Italici, mi sono dovuto ricredere.
Provo a spiegare le foto per quel tanto che c'ho capito, caso mai, gli amici mi correggeranno.
Nella prima foto, si nota dall'alto verso il basso; Un ascoma clestotecioide, completamente avvolto nel suo excipulum, quindi, nel groviglio sotto all'ascoma, si possono notare: al centro, parte dell'excipulum che si è spezzato e nella parte bassa il fascio di parafisi che sono rimaste attaccate alla parte basale dell'ascoma.
Tutt'attorno, le spore.
Sempre che non habbia le visioni il che, a quest'ora, potrebbe anche essere.
A prima vista non credevo nemmeno fossero dei funghi, mi sembravano delle uova "se ci riesco domani faccio alcune foto macro".
Una volta messo al microscopio si è rivelato per quello che è ma, non è stato facile capire come mai ci fossero queste strane forme, a prima vista sembrava quasi un grosso sporangioforo di qualche Mucorales, invece, dopo aver riflettuto su quanto visto e "soprattutto", consultato F.F.Italici, mi sono dovuto ricredere.
Provo a spiegare le foto per quel tanto che c'ho capito, caso mai, gli amici mi correggeranno.
Nella prima foto, si nota dall'alto verso il basso; Un ascoma clestotecioide, completamente avvolto nel suo excipulum, quindi, nel groviglio sotto all'ascoma, si possono notare: al centro, parte dell'excipulum che si è spezzato e nella parte bassa il fascio di parafisi che sono rimaste attaccate alla parte basale dell'ascoma.
Tutt'attorno, le spore.
Sempre che non habbia le visioni il che, a quest'ora, potrebbe anche essere.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#8
Inviato 29 aprile 2005 - 23:06
la loro misura.
p.s.: saranno anche delle banalità, ma io, queste cose è la prima volta che le vedo, perciò, vado un po' a occhio e l'altro po' a intuito.
Ditemi se ho visto giusto oppure ho cannato in pieno
p.s.: saranno anche delle banalità, ma io, queste cose è la prima volta che le vedo, perciò, vado un po' a occhio e l'altro po' a intuito.
Ditemi se ho visto giusto oppure ho cannato in pieno
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#9
Inviato 30 aprile 2005 - 08:18
Sei entrato nel meraviglioso mondo dei Thelebolus (alla lettera di coloro che "gettano a distanza", per indicare l'energia cinetica necessaria per disperdere le spore mature). Tutte le tue considerazioni su T. stercoreus sono giuste, ad eccezione di un piccolo particolare: l'excipulum è composto di due strati, l'esterno a textura prismatica, l'interno a textura angularis. Avete notato come le parafisi siano ricurve ? Questo è logico, in quanto devono formare una sorta di volta al di sopra dell'apice dell'asco, onde proteggerlo fino al momento della maturazione, quando l'excipulum si lacera all'apice e l'asco viene allo scoperto.
Insisto nel dire che queste immagini sono molto belle e straordinarie sotto il profilo didattico. Credo che quando ne saranno state raccolte diverse converrà studiare qualcosa, nel senso di presentare un lavoro iconografico diretto verso lo sviluppo e la fisiologia di questi meravigliosi funghi. Del resto sapete benissimo che i funghi fimicoli sono sfruttati dalle docenze universitarie per l'insegnamento agli studenti.
Insisto nel dire che queste immagini sono molto belle e straordinarie sotto il profilo didattico. Credo che quando ne saranno state raccolte diverse converrà studiare qualcosa, nel senso di presentare un lavoro iconografico diretto verso lo sviluppo e la fisiologia di questi meravigliosi funghi. Del resto sapete benissimo che i funghi fimicoli sono sfruttati dalle docenze universitarie per l'insegnamento agli studenti.
#10
Inviato 30 aprile 2005 - 08:36
le tue parole mi fanno piacere e mi inducono alla continuazione dello studio di questi interessanti funghi.
In quanto al doppio excipolo, l'ho letto nella tua monografia, ma non sono riuscito a testimoniarlo con una foto, spero prossimamente di averne la possibilità.
Per il fatto di uno studio didattico, penso a quanto sarebbe fruttuoso lavorare in tandem o anche in più persone, ognuna dedita al proprio compito Preparazione dei campioni da studiare, fotografia micro della morfologia, fotografia micro dei caratteri strutturali, e soprattutto, un coordinatore che sappia subito cosa cercare e cosa fotografare.
Credo che potrebbe venire una cosa veramente pregevole, pensiamoci bene, da parte mia, io posso mettere il materiale non quello di substrato intendo, il pc, il microscopio, la fotocamera digit e la mia pur poca esperienza.
Se ne parla in seguito e magari ci si ritrova al CS AMB per fare un tentativo.
E poi, non è detto che non si possa pure lavorare on line "come in pratica sto facendo io".
Intanto, posto le poche e misere foto che sono riuscito a fare ad alcuni ascomi.
Certo che fotografare dei funghetti così minuti, con parete ialina, che escono dal substrato per breve tempo e misura ed in più senza una buona illuminazione è tutt'altro che semplice, ma tanto vale che ve le proponga, almeno capiamo di cosa si parla.
E se magari, Francesco, ci spiega il metodo che usa questo fungo per disperdersi nell'ambiente, ci fa un favore, anche se dalle immagini, qualcosina viene in mente.
In quanto al doppio excipolo, l'ho letto nella tua monografia, ma non sono riuscito a testimoniarlo con una foto, spero prossimamente di averne la possibilità.
Per il fatto di uno studio didattico, penso a quanto sarebbe fruttuoso lavorare in tandem o anche in più persone, ognuna dedita al proprio compito Preparazione dei campioni da studiare, fotografia micro della morfologia, fotografia micro dei caratteri strutturali, e soprattutto, un coordinatore che sappia subito cosa cercare e cosa fotografare.
Credo che potrebbe venire una cosa veramente pregevole, pensiamoci bene, da parte mia, io posso mettere il materiale non quello di substrato intendo, il pc, il microscopio, la fotocamera digit e la mia pur poca esperienza.
Se ne parla in seguito e magari ci si ritrova al CS AMB per fare un tentativo.
E poi, non è detto che non si possa pure lavorare on line "come in pratica sto facendo io".
Intanto, posto le poche e misere foto che sono riuscito a fare ad alcuni ascomi.
Certo che fotografare dei funghetti così minuti, con parete ialina, che escono dal substrato per breve tempo e misura ed in più senza una buona illuminazione è tutt'altro che semplice, ma tanto vale che ve le proponga, almeno capiamo di cosa si parla.
E se magari, Francesco, ci spiega il metodo che usa questo fungo per disperdersi nell'ambiente, ci fa un favore, anche se dalle immagini, qualcosina viene in mente.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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