Hericium coralloides
Iniziato da
brunoceppo
, dic 03 2004 22:07
16 risposte a questa discussione
#1
Inviato 03 dicembre 2004 - 22:07
Ciao,
il giorno 06/11 in una brevissima passeggiata nei pressi del Torrente Vezzola a Teramo ho rinvenuto un bellissimo fungo che nasceva alla base ma anche lungo tutto il tronco di un pioppo con edera avviluppata.
leggo che questa specie è rinvenibile frequentemente su legno morto di conifera.
qual'è la vostra esperienza?
coralloides e clathroides sono da considerarsi sinonimi o sono due specie distinte?
ciao
4 foto.
foto 1
il giorno 06/11 in una brevissima passeggiata nei pressi del Torrente Vezzola a Teramo ho rinvenuto un bellissimo fungo che nasceva alla base ma anche lungo tutto il tronco di un pioppo con edera avviluppata.
leggo che questa specie è rinvenibile frequentemente su legno morto di conifera.
qual'è la vostra esperienza?
coralloides e clathroides sono da considerarsi sinonimi o sono due specie distinte?
ciao
4 foto.
foto 1
Bruno de Ruvo
Teramo-Abruzzo
Teramo-Abruzzo
#6
Inviato 05 dicembre 2004 - 10:56
sembra che le differenze che determinano la separazione in questo Genere di funghi, siano poche e anche abbastanza confuse, così come le sinonimie e le misinterpretazioni.
Secondo diversi Autori, la distinzione andrebbe fatta misurando la lunghezza delle barbe "aghi", facendo sempre molta attenzione che gli esemplari siano maturi perchè le barbe "ed eventuali ramificazioni", crescono solo a maturità. Anche l'habitat dovrebbe essere molto importante.
Nelle mie determinazioni di specie appartenenti a questo Genere io mi sono basato su: Guida alla determinazione dei funghi - Julich, e ultimamente anche su questo sito molto interessante che mi ha un po' aperto gli occhi LINK, date un occhiata e valutate
Secondo diversi Autori, la distinzione andrebbe fatta misurando la lunghezza delle barbe "aghi", facendo sempre molta attenzione che gli esemplari siano maturi perchè le barbe "ed eventuali ramificazioni", crescono solo a maturità. Anche l'habitat dovrebbe essere molto importante.
Nelle mie determinazioni di specie appartenenti a questo Genere io mi sono basato su: Guida alla determinazione dei funghi - Julich, e ultimamente anche su questo sito molto interessante che mi ha un po' aperto gli occhi LINK, date un occhiata e valutate
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#7
Inviato 06 dicembre 2004 - 13:49
Marino, il fungo rappresentatp nella foto 4 non l'ho raccolto,
perchè mi sembrava meno bello con barbe, in effetti, corte e soprattutto perchè non potevo arrivarci.
alla base del tronco di pioppo, l'Hericium si manifestava nel suo splendore e forse a ripensarci alcune barbe potevano raggiungere anche i 5 cm.
allego altra foto, secco partito.
ciao
foto 5
perchè mi sembrava meno bello con barbe, in effetti, corte e soprattutto perchè non potevo arrivarci.
alla base del tronco di pioppo, l'Hericium si manifestava nel suo splendore e forse a ripensarci alcune barbe potevano raggiungere anche i 5 cm.
allego altra foto, secco partito.
ciao
foto 5
Bruno de Ruvo
Teramo-Abruzzo
Teramo-Abruzzo
#8
Inviato 06 dicembre 2004 - 15:27
Ciò dimostra la veridicità del fatto che le barbe si sviluppano molto con l'età del fungo, e ciò, può sicuramente aver creato delle malinterpretazioni da parte di alcuni.
Sempre che, non siano due specie differenti.
Potrebbe essere che crescano due specie diverse nel medesimo istante e sul medesimo albero? Potrebbe anche essere! Anche se, l'ipotesi mi sembra alquanto remota, e, se il caso creasse un'evenienza simile, non credo si possa verificare la differenza specifica molto facilmente.
Sempre che, non siano due specie differenti.
Potrebbe essere che crescano due specie diverse nel medesimo istante e sul medesimo albero? Potrebbe anche essere! Anche se, l'ipotesi mi sembra alquanto remota, e, se il caso creasse un'evenienza simile, non credo si possa verificare la differenza specifica molto facilmente.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#9
Inviato 22 dicembre 2004 - 12:02
Continuiamo lo studio di questa bella specie con qualche aggiunta micro e soprattutto con il contributo di una chiave:
The Aphyllophoraceous fungi — II Keys to the species of the Hericiales J.A. STALPERS
Finalmente sono riuscito a mettere a fuoco alcune specie dell'erbario, soprattutto per quanto riguarda sinonimie varie.
Per quanto riguarda questa raccolta, essa andrebbe attribuita a Hericium coralloides "per maggiori approfondimenti vi rimando alla bibliografia menzionata sopra".
Non sono certamente uso allo studio di questi funghi e molte cose mi sfuggono, ad esempio la profondità della struttura ifale dei gleopleurocistidi, al punto da essere un tutt'uno con le ife gleoplere della trama imeniale e senza far notare apparenti setti, almeno a livello imeniale.
C'è inoltre da notare nelle ife oleifere, oltre ad un contenuto oleoso giallastro "suppongo che questo pigmento sia quello che nella maturazione e soprattutto all'essicazione, colora il fungo di giallo", si nota anche un vistoso pigmento bruno, incrostante.
Per il resto, dalla chiave si sevince che le discriminanti che "con le dovute eccezioni", determinano la specie sono: la misura sporale, e la lunghezza degli idni nella specie matura.
Bella la microscopia, veramente importanti e significativi i gleopleurocistidi a granulazioni interne, di seguito alcuni particolari.
Iniziamo col le spore
The Aphyllophoraceous fungi — II Keys to the species of the Hericiales J.A. STALPERS
Finalmente sono riuscito a mettere a fuoco alcune specie dell'erbario, soprattutto per quanto riguarda sinonimie varie.
Per quanto riguarda questa raccolta, essa andrebbe attribuita a Hericium coralloides "per maggiori approfondimenti vi rimando alla bibliografia menzionata sopra".
Non sono certamente uso allo studio di questi funghi e molte cose mi sfuggono, ad esempio la profondità della struttura ifale dei gleopleurocistidi, al punto da essere un tutt'uno con le ife gleoplere della trama imeniale e senza far notare apparenti setti, almeno a livello imeniale.
C'è inoltre da notare nelle ife oleifere, oltre ad un contenuto oleoso giallastro "suppongo che questo pigmento sia quello che nella maturazione e soprattutto all'essicazione, colora il fungo di giallo", si nota anche un vistoso pigmento bruno, incrostante.
Per il resto, dalla chiave si sevince che le discriminanti che "con le dovute eccezioni", determinano la specie sono: la misura sporale, e la lunghezza degli idni nella specie matura.
Bella la microscopia, veramente importanti e significativi i gleopleurocistidi a granulazioni interne, di seguito alcuni particolari.
Iniziamo col le spore
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#16
Inviato 22 dicembre 2004 - 12:21
e dopo un'elenco delle sinonimie e della bibliografia, tratti dalla chiave su riportata, e che linko di seguito: LINK
Syn.: ?Manina ramosissima Scop., Hydnum laciniatum Leers, H. erinaceum Retz [non Bull.], H. coralloideum Batsch [non Scop.], H. stalactitum Schrank, H. ramosum Bull., H. clathroides Pallas, Clavaria cornu-cervi Paulet, H. abietinum Schrader, ?H. nudicaule Pers., H. muscoides Schum., C. madreporaeformis Retz. H. ramosum Schw., Hericium reichii Opiz, H. aciculare Sacc., H. caput-ursi Fr., H. novae-zealandiae Colenso
Ref.: Maas Geesteranus, 1959, 1971 (as H. clathroides) ; Harrison, 1973 (as H. ramosum) ; Tortic & Jelic, 1977; Lindsey & Gilbertson, 1978; Jahn, 1979 (as H. clathroides) ; Koski-Kotiranta & Niemelä, 1987; Moser & Jülich; Imazeki et al., 1988.
Chiudo con una nota per l'amico Bruno; hai visto che a proposito dei tuoi dubbi "da subject", qualcosa ne è venuto fuori!
p.s.: leggiti la chiave e ne capirai di più
Nell'ultima foto, un'ifa fibulata.
Syn.: ?Manina ramosissima Scop., Hydnum laciniatum Leers, H. erinaceum Retz [non Bull.], H. coralloideum Batsch [non Scop.], H. stalactitum Schrank, H. ramosum Bull., H. clathroides Pallas, Clavaria cornu-cervi Paulet, H. abietinum Schrader, ?H. nudicaule Pers., H. muscoides Schum., C. madreporaeformis Retz. H. ramosum Schw., Hericium reichii Opiz, H. aciculare Sacc., H. caput-ursi Fr., H. novae-zealandiae Colenso
Ref.: Maas Geesteranus, 1959, 1971 (as H. clathroides) ; Harrison, 1973 (as H. ramosum) ; Tortic & Jelic, 1977; Lindsey & Gilbertson, 1978; Jahn, 1979 (as H. clathroides) ; Koski-Kotiranta & Niemelä, 1987; Moser & Jülich; Imazeki et al., 1988.
Chiudo con una nota per l'amico Bruno; hai visto che a proposito dei tuoi dubbi "da subject", qualcosa ne è venuto fuori!
p.s.: leggiti la chiave e ne capirai di più
Nell'ultima foto, un'ifa fibulata.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#17
Inviato 24 dicembre 2004 - 17:32
rivedendo le misure sporali e la loro apparente forma priva di ornamentazione, mi era venuto un dubbio, allora ho verificato l'amiloidia della trama lamellare, che fortunatamente si è dimostrata positiva... e meno male altrimenti, sai che bella figura
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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