Coprinellus micaceus
Started by
marinetto
, Oct 28 2003 21:34 PM
8 replies to this topic
#1
Posted 28 October 2003 - 21:34 PM
Coprinus micaceus (Bull. ex Fr.)Fr.
N. scheda: 1927
Data di ritrovamento: 28/10/2003
Località: SANTA BARBARA Comune: MUGGIA (TS)
Coordinate geografiche: 131414 S.BAR
Altezza slm: 150
Habitat: boschetto di latifoglia mista,ai bordi del sentiero in terra
Determinatore: Zugna M,
Legit: Zugna A.,M., de Benigni S.
Note:
MOSER MEINHARD:1980:Guida alla determinazione dei funghi. Vol. 1.Trento:Mos. 275
Bon 272 70- VI- Note). 273 (Tav. 160 - i)
PHILLIPS ROGERS:1981:-Les Champignons-.Hong Kong:180
BLATTO LUIGI:1982:Altlante fotografico dei funghi.Milano:pag. 56 pag. 328
lo facciamo conoscere a chi ancora non sa cosa sia, con poche parole e con alcune foto che forse rendono di più.
N. scheda: 1927
Data di ritrovamento: 28/10/2003
Località: SANTA BARBARA Comune: MUGGIA (TS)
Coordinate geografiche: 131414 S.BAR
Altezza slm: 150
Habitat: boschetto di latifoglia mista,ai bordi del sentiero in terra
Determinatore: Zugna M,
Legit: Zugna A.,M., de Benigni S.
Note:
MOSER MEINHARD:1980:Guida alla determinazione dei funghi. Vol. 1.Trento:Mos. 275
Bon 272 70- VI- Note). 273 (Tav. 160 - i)
PHILLIPS ROGERS:1981:-Les Champignons-.Hong Kong:180
BLATTO LUIGI:1982:Altlante fotografico dei funghi.Milano:pag. 56 pag. 328
lo facciamo conoscere a chi ancora non sa cosa sia, con poche parole e con alcune foto che forse rendono di più.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#2
Posted 28 October 2003 - 21:40 PM
certo che la mica non si vede molto nella foto sopra ed in effetti, per farla notare ho dovuto andare in cerca di alcuni primordi che stavano crescendo alla base dei fratelli più grandi.
Per darvi un'idea della macro, il pileo di questo coprinus non superava il mezzo centimetro di diametro.
Non vogliatemene ma ho preferito inserire una specie di provino micro nelle foto macro, così che anche i neofiti riescano a comprendere dove sono situate le cellule di cui tante volte si parla.
Per darvi un'idea della macro, il pileo di questo coprinus non superava il mezzo centimetro di diametro.
Non vogliatemene ma ho preferito inserire una specie di provino micro nelle foto macro, così che anche i neofiti riescano a comprendere dove sono situate le cellule di cui tante volte si parla.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#4
Posted 28 October 2003 - 21:51 PM
ed ecco l'imenoforo che comprende sia la struttura portante l'imenio "una specie di impalcatura", cioè la trama lamellare e la struttura adiacecente il subimenio e anche l'imenio stesso, che è formato dallle cellule sterili e fertili che tapezzano la struttura imenoforale.
In questa foto si notano sia cellule sterili "cistidi" che cellule fertili "basidi", anche se queste ultime sono ancora immature e vengono definite basidioli, comunque, non sempre tutti i basidioli arrivano a portare a termine il loro compito e maturare, in questo caso, si suppone entrino a far parte delle sostanze di riserva più prossime alla zona operativa del basidioma.
In questa foto si notano sia cellule sterili "cistidi" che cellule fertili "basidi", anche se queste ultime sono ancora immature e vengono definite basidioli, comunque, non sempre tutti i basidioli arrivano a portare a termine il loro compito e maturare, in questo caso, si suppone entrino a far parte delle sostanze di riserva più prossime alla zona operativa del basidioma.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#6
Posted 28 October 2003 - 21:56 PM
il margine della lamella, dove hanno sede i cheilocistidi = cellule sterili che, si presuppone abbiano una funzione escretoria nel caso di troppa pressione nella zona imeniale, ma anche funzione di reidratazione se necessario e perchè no anche di riequilibrio chimico.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
#7
Posted 28 October 2003 - 22:03 PM
un'altra zona dove sono posizionati dei cistidi è la faccia lamellare, in questo caso i cistidi vengono denominati pleurocistidi.
Anche questi svolgono un lavoro simile ai cheilo, inoltre si può supporre che questi facciano anche un po' da ammortizzatore nei microurti e possano in quanche modo contribuire ad una stabilità dell'imenio.
Insomma, in poche parole, sono utilissimi in tutto e per tutto, rimane il fatto che... nelle specie che sono sprovviste di cistidi "e c'è ne sono a migliaia", chi svolge la funzione di questi? Un bel casino, forse, anzi, probabilmente, ne sentiremo ancora delle belle.
Ecco i pleuricistidi, potremo supporre che questi facciano da cuscinetto e da distanziatori fra le lamelle, in modo che le stesse non si attacchino e le spore riescano ad essere espulse dagli sterigmi.
Si nota anche un ingrandimento delle lamelle dove si vedono i pleurocistidi ialini e inframezzati alle lamelle.
Anche questi svolgono un lavoro simile ai cheilo, inoltre si può supporre che questi facciano anche un po' da ammortizzatore nei microurti e possano in quanche modo contribuire ad una stabilità dell'imenio.
Insomma, in poche parole, sono utilissimi in tutto e per tutto, rimane il fatto che... nelle specie che sono sprovviste di cistidi "e c'è ne sono a migliaia", chi svolge la funzione di questi? Un bel casino, forse, anzi, probabilmente, ne sentiremo ancora delle belle.
Ecco i pleuricistidi, potremo supporre che questi facciano da cuscinetto e da distanziatori fra le lamelle, in modo che le stesse non si attacchino e le spore riescano ad essere espulse dagli sterigmi.
Si nota anche un ingrandimento delle lamelle dove si vedono i pleurocistidi ialini e inframezzati alle lamelle.
Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
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