Inocybe vulpinella Bruilants 1969 in Bull. Trim. Soc. Myc. Fr. 85: 34
Sin.: Inocybe chondrospora Einh. & Stangl 1979 in Z. Mycol. 45: 163
Caratteri macroscopici
Cappello : (10) 25-35 mm., campanulato, raramente subsferico, disteso o più spesso con mammellone ben pronunciato al centro; margine spiovente. Cuticola arruffata, fibrilloso-lanosa-squamosa; a volte solo feltrosa con squamette; raramente liscio, quasi sericeo. Margine spesso frastagliato. Color marrone o bruno-fulvastro-aranciato; tonalità più grigiastre al margine. Resti di velo grigio-rosato al disco.
Lamelle : più o meno fitte, sottili, di varia larghezza da raccolta a raccolta; da quasi libere ad annesse. All'inizio di colore bianco-grigiastro, poi fino a ocraceo-olivastro con sfumatura molto "calda", nettamente sui toni rosa o anche rossastri. Una raccolta (Ca' Savio, 14.05.95) con lamelle giallo-ocra.
Gambo : (20) 30-40 (50) x (3) 4-5 (6) mm., robusto, cilindrico; base clavata o anche bulbosa con ingrossamento improvviso ma non marginato. Di colore dapprima bianco o bianco-rosato, specialmente nella metà più alta; poi progressivamente inscurente, ambra o anche rosso-ramato, arancio-rosso-brunastro; costantemente più giallastro alla sommità; base bianco-giallastra. Fittamente pruinoso fino alla base. Pieno.
Carne : fibrosa; ocracea a contatto della cuticola e della corteccia del gambo, biancastra altrove. Odore subspermatico, non particolare.
Habitat e raccolte : dune sabbiose in prossimità di salici, pioppi, ontani, in piccoli gruppi. Sono state effettuate finora nove raccolto, di cui otto nella penisola di Ca' Savio (8/4/90, 23/6/90,
30/6/90, 21/4/91, 16/5/93, 17/4/94, 15/5/94, 14/5/95) e una al Lido di Venezia (località S. Nicolò, 19/5191).
Caratteri microscopici
A- Spore : (10.5) 11-12.5 (16.5) x (5.8) 7-7.5 (8) µm, con parete spessa, ellittiche, faseoliformi, con depressione dorso-ventrale ed apice ottuso, alcune con fitta granulazione interna.
A1 : spore in Ca' Savio 23.06.90;
A2 : spore in Ca' Savio, 21.04.91;
A3 : spore in Ca' Savio 15.05.94.
B Basidi : clavifonni, tetrasporici, 35-40 x 10-15 µm.
C - Pleurocistidi : piuttosto robusti, (35) 53-64 x (13) 15-18 (20) µm, clavati, cilindrici, tozzamente fusiformi; con il collo poco distinto; parete spessa fino a 3.5 µm, +/- fortemente gialla in NH3, rinforzata in corrispondenza al restringimento apicale: cristalli grossi ed abbondanti.
C - Pleurocistidi : simili ai precedenti, più voluminosi, fino a 70 x 30 µm. talvolta privi di cristalli, frammisti a: E - Paracistidi cilindrico-clavati, talvolta anche sfcropeduncolati, con parete sottile. Presenti molte forme intermedie tra i due tipi di cistidi marginali.
F - Caulocistidi : distribuiti lungo tutta l'altezza del gambo, di forma estremamente variabile e con elementi di passaggio verso peli cauloparacistidiali.
Osservazioni :
Nonostante una certa variabilità a livello morfologico, Inocybe vulpinella è, fungo facilmente riconoscibile per l'habitat, i colori, la feltrosità del cappello (simile e I. lacera ), soprattutto per la forma delle spore, davvero unica per l'apice sempre largamente ottuso. A questo riguardo Kuyper (4) osserva una certa affinità delle spore di I. vulpinella con quelle di I. deripiens e di I. dunensis , ipotizzando già una prima forma intermedia tra specie a spore lisce e specie a spore angolose. Anche la loro dimensione è piuttosto inusuale: alcuni autori hanno riscontrato spore lunghe fino a 19 (22!) µm (nelle ns. raccolte al max. 16.5).
In letteratura viene spesso messo in relazione questo fungo con Inocybe similis Bres., specie alquanto rara, che ha analoga ecologia di I. vulpinella . Secondo alcuni autori (5), la separazione tra le due specie si basa sulla morfologia sporale: I. vulpinella possiederebbe spore ovoido cilindriche, diverse da quelle subfaseoliformi (cioè con depressione medio-dorsale netta) di I. similis . Kuyper (4) non è dello stesso avviso: nel materiale esaminato sub nomen I. similis , ha riscontrato la presenza di cortina nei giovani esemplari ed un cauloimenio brevissimo: si tratta dunque di una "Cortinatae " e non di una "Marginatae " come è invece è il caso di I. vulpinella : inoltre la forma dei cistidi e lo spessore della parete cistidiale è alquanto differente nei due funghi. Le raccolte "veneziane" corrispondono in maniera decisa al concetto del micologo olandese.
M. Bon nel 1983 (D.M. 50: 27) ha istituito la var. fuscolamellata separandola dalla varietà tipica per il colore bruno scuro del margine lamellare, tale suddivisione intraspecifica trova sostenitori nella scuola transalpina (5), mentre non viene accettata dalla scuola olandese (4).
Bibliografia :
1) - Bon M., 1984: Macromycétes de la zone maritime Picarde (8 ème suppl.); Les Inocybes sabulicoles- D.M. 53: 29-32.
2) - Bon M., 1990: Flore Mycologique du littoral (6 - Inocybe, 2) - D.M. 79 p: 64.
3) - Cetto E.,1993: I funghi dal vero, Vol. 7 - tav. 2706.
4) - Kuyper Th.W., 1986: A Revision of the genus Inocybe in Europe, I. Subgenus Inosperma and the smooth-spored species of the subgenus Inocybe.
5) - Moenne-Loccoz P., Poirier J., Reumaux P.,1990: Inocybes critiquabies et critiqués - Fungorum Rariorum Icones Coloratae, Pars XIX.
6) - Stangl J., 1991: Guida alla determinazione dei funghi Voi. 3: Inocybe.
Scheda e tavola micrografica eseguite da: Enrico Bizio, Ve 11.07.96
Inocybe vulpinella
Iniziato da
marinetto
, feb 16 2003 16:42
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