Che dire dell’anno appena trascorso? Fra
le tante cose che mi vengono in mente a tal proposito una è
certa: non potremo definirlo come un anno micologico da ricordare,
o per lo meno, non in senso favorevole.
Già gli inizi di stagione non promettevano nulla di buono,
con la primavera che sembrava essere già estate e, come ben
ricorderete, l’estate che si presentò fu a dir poco
allucinante, con temperature assurde, roba da Sahara.
Conscio del fatto che, andando avanti di questo passo, la stagione
micologica stava andando a farsi friggere e avendo in previsione
per l’autunno il II° Seminario sugli ipogei, mi apprestai
a contattare degli amici, che sicuramente di funghi ipogei ne sapevano
una più di Bertoldo.
Era il mese di giugno quando, in una conversazione
telefonica con l’amico Lamberto a proposito del periodo più
favorevole nel quale organizzare il seminario, “tenendo ben
conto delle condizioni meteorologiche”, egli mi disse che
per una buona raccolta di ipogei deve passare almeno un mese e mezzo
tra un periodo di pioggia che si possa chiamare in questo modo “dieci,
quindici giorni” e l’inizio di una probabile raccolta.
A questo punto il calcolo era abbastanza semplice: se fosse piovuto
nella terza decade di agosto (ipotesi, “date le previsioni”
, poco probabile) si sarebbe potuto effettuare il seminario in ottobre.
Altrimenti c’era da aspettare che le sospirate piogge arrivino
e che siano abbondanti.
Naturalmente il tutto era ancora più difficoltoso da programmare
in quanto, in quei mesi “ottobre-novembre”, ci sono
decine di appuntamenti micologici quali “mostre, convegni,
simposi e comitati vari”, e c’erano da spedire gli inviti
per tempo e completare l’organizzazione del seminario.
Intanto l’estate passò senza la
minima goccia di pioggia, venne settembre, ci fu un lievissimo accenno
di pioggia “un paio di giorni di pioggerellina” come
a volerci illudere e poi più nulla, fino a tutto ottobre.
A questo punto non si poteva aspettare oltre: in fin dei conti o
prima o poi le piogge sarebbero dovute arrivare, quindi si decise
di organizzare questo benedetto seminario per la prima settimana
di dicembre.
La cosa “dopotutto” poteva anche essere interessante
e proficua: dato che il primo seminario era stato effettuato alla
fine di ottobre chissà che, dopo abbondanti piogge ed in
un periodo differente, non ci si trovasse di fronte a sorprese?
E finalmente venne la pioggia. Arrivò verso la fine della
prima decade di novembre. Iniziò pian pianino, poi si stabilizzo
ed ebbe una durata considerevole.
Certo che, per i funghi epigei, era oramai
troppo tardi, ma forse ciò non avrebbe influito sulla nascita
degli ipogei che, come tutti ben sappiamo, sono in gran parte tardo
autunnali o addirittura invernali.
Come in effetti sia finita lo sappiamo bene! Se facciamo un paragone
fra i due seminari sulla quantità dei reperimenti e sul numero
di specie, ci viene logico pensare che la stagione, o meglio, il
periodo più propizio per la ricerca di ipogei sia quello
a cavallo fra ottobre e novembre, considerando agosto-settembre
un periodo meno favorevole in quanto forse troppo secco e dicembre-gennaio
come periodo forse troppo freddo.
Tutto ciò, probabilmente, non si può affermare ma
solo supporre: infatti troppe sono le cause-effetto, troppe le concomitanze
e le coincidenze. Portiamo ad esempio un solo caso per tutti: l’amico
Gianpaolo, “esperto di ipogei da lunga data”, ci ha
riferito che quest’anno, nei posti dove vegetavano miceli
di T. aestivum che negli anni passati gli davano 30-40 e fino a
50 grani, se ne trovavano quattro o cinque al massimo, di infima
misura e solo dove i miceli crescevano in profondità. Per
i miceli meno profondi, la fruttificazione si era arrestata o non
era partita affatto.
A questo punto vorrei dare il mio parere sulla
manifestazione in oggetto: considerando gli sforzi fatti da tutti
i partecipanti per la buona riuscita del seminario e visto che,
nonostante la stagione non propizia, siamo riusciti a portare a
termine l’evento in modo “a mio avviso” positivo
auspico, in un prossimo breve futuro, il ripetersi di questa lodevole
esperienza. Sempre sperando nella clemenza del tempo.
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